Può una giornalista dover indossare le bretelle per parlare del delitto di Garlasco? A quanto pare si, e lo racconta Manuela Moreno al Corriere della Sera. Intervistata da Maria Volpe infatti, la conduttrice di Filo Rosso si ritrova ad aprire l'intervista proprio così: spiegando il perché delle bretelle o la cravatta quando è alla conduzione del programma di Rai Tre.
Dato che in passato è stata attaccata per la sua fisicità prorompente, spiega, allora ha deciso di vestirsi in questo modo per rispondere in maniera giocosa agli attacchi. Accessori maschili per un'informazione credibile, insomma: del resto, se la prima domanda di un'intervista al Corriere verte proprio sul vestiario, se quella è la prima curiosità da soddisfare, le bretelle della Moreno dovranno aspettare ancora un bel po' prima di rimanere inutilizzate nell'armadio.

Fortunatamente, nell'intervista della Moreno c'è ben altro: ad esempio, il suo metodo di lavoro. Perché parlare di Garlasco? Tanto più per una giornalista che arriva dagli esteri. Il motivo dell'attenzione che c'è dietro questa vicenda, secondo la Moreno è in realtà l'attenzione verso il tema giustizia in generale: il dubbio che un innocente possa essere in carcere suscita interesse, tanto che i telespettatori sono attentissimi e scandagliano tutto.
L'omicidio di Chiara Poggi che torna al centro delle cronache dopo ben diciotto anni, è sicuramente l'argomento dell'estate. Tutti i programmi di cronaca ne hanno parlato, tutti continuano a parlarne; Filorosso compreso. "Ho riflettuto molto se fosse giusto parlarne e alla fine ho capito che c’è bisogno di un’informazione corretta”, cioè: “Mi affido a tecnici, esperti, avvocati per avere una giusta copertura”.
Una decisione scaturita dall'interesse generale per la vicenda: accortasi che il pubblico voleva sapere, la giornalista ha deciso di parlarne. Niente di sorprendente, dato che gli ascolti un programma d'informazione li fa proprio trattando temi che attraggono pubblico.

Per essere una che indossa le bretelle poi, la Moreno arriva anche dalla conduzione del Tg2 Post, ora affidato a Monica Giandotti, le incursioni nello studio di Peter Gomez durante Un Alieno in Patria e, infine, anche una capatina nell'intrattenimento. Manuela Moreno infatti, era stata chiamata da Fiorello per Viva Radio 2, dove ha condotto delle inchieste assurde per conto di Fiorello: “Devi essere serissima, ma dicendo caz*ate”; e lei: “Sarò il tuo Buster Keaton”. A proposito: per Fiorello, la Moreno ha parole di encomio assoluto e lo definisce un “genio inarrivabile”. Di più: “Io ho girato il mondo -aggiunge- e non esiste neppure negli Usa una figura così completa come la sua. È intelligente, ironico, si legge tutti i giornali, è l’uomo più informato che conosco”.
Quindi, ricapitolando: inviata per gli esteri per anni, corrispondente dagli Stati Uniti, poi il Tg2 Post, adesso la conduzione in solitaria in prima serata su Rai3, nel frattempo anche le collaborazioni con Peter Gomez e Fiorello. Eppure, ancora, la prima domanda che Manuela Moreno si sente rivolgere da una collega, riguarda l'abbigliamento.
