image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Ok, ma che caz*o è il “carbonara-gate” a Londra di un ristoratore italiano? L’ennesima trovata pubblicitaria o…

  • di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

16 dicembre 2023

Ok, ma che caz*o è il “carbonara-gate” a Londra di un ristoratore italiano? L’ennesima trovata pubblicitaria o…
A Londra scoppia il “carbonara-gate”. Un ristorante italiano si rifiuta di servire il piatto romano dopo l’ennesima protesta dei clienti inglesi che volevano nella ricetta funghi e panna. Purismo gastronomico o trovata pubblicitaria per far parlare di sé? E se dai funghi passasse la “pace tra i popoli”?

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

Siamo a Shoreditch, nell’est di Londra. Da qui parte il Carbonara-gate, il “grande rifiuto” di un ristorante italiano nella capitale inglese: mai più carbonara nel locale. Si tratta di Bottega Prelibato e il suo proprietario, romano de’ Roma, Gianfilippo Mattioli, si rifiuta di aprire a contaminazioni: “Qui molti clienti mi chiedevano di aggiungere panna, funghi o pollo alla carbonara. Non è accettabile. Meglio non cucinarla a questo punto”. Una presa di posizione che potrebbe avere un doppio effetto: far stranire qualche figlio della corona e attrarre l’attenzione su di sé. La gastronomia, in effetti, sembra entrarci poco. Una sorta di campanilismo di ritorno, o semplice nostalgia di casa, il cui interludio fondamentale è la premessa dietrologica: “Molti vogliono farci credere che la carbonara non sia più italiana, ma non è così”. La grande rinuncia alla carbonara arriva anche per un altro motivo. Se il cliente ha, normalmente, sempre ragione, alla Bottega Prelibato non si fanno modifiche su richiesta. Guai a voler aggiungere panna (tra l’altro prevista nella ricetta italica di Gualtiero Marchesi, 1989), funghi o altro. Il problema? Poi arrivano, naturalmente, le cattive recensioni su Google Maps: “E questa forse è la cosa più difficile da accettare perché molto spesso chi mangia da noi ed è soddisfatto non scrive commenti online. Mentre quelli che non apprezzano la carbonara originale si fiondano a criticare, con affermazioni negative [è la definizione di critica, ndr], bullizzanti o persino razziste come ‘mi sembra di aver mangiato all’indiano’.

Il post della Bottega Prelibato
Il post della Bottega Prelibato

Mattioli vive da ventiquattro anni a Londra, sufficienti evidentemente per accettare la lingua di Mr Bean ma non i suoi costumi. Un tentativo fallito di meticciato enogastronomico che porta il ristoratore, cinquantadue anni, al gesto estremo, accolto con sano orgoglio nazionale da molti follower: “Non piegatevi ai voleri dei clienti”, “La vera carbonara ha una sola ricetta”. Così, i discendenti di Renato Gualandi, che con questa – probabile – invenzione unì alleati a qualche rimasuglio italiano e antifascista, tagliano i ponti con la Manica, con la loro strana perversione per i funghi e con la nemica giurata di chiunque sia uscito indenne dagli anni Ottanta: la panna. Ma davvero queste variazioni sul tema posso essere un problema? Basti immaginare la cucina italo-americana, i sughi di pollo su ricette di origine italiana e settentrionale, per superare il dolore di aggiungere un buon fungo a un ottimo piatto. Senza contare il rischio di dare corda proprio a quei luoghi comuni che vedono l’italiano tutto pizza e mandolino, intransigente in cucina e magari anche grande amatore. Il consiglio, da patriota italiano e ancora di più da occidentale patriottico: fare squadra con gli inglesi, tritare i funghi e cuocerli nel grasso del guanciale per dimostrare, con un’alternativa virtuosa all’asse istituzionale, che gli italiani possono essere, davvero, degli alleati.

La Bottega Prelibato a Londra
La Bottega Prelibato a Londra

More

Le pagelle di Masterchef 13: un giudice misterioso (Scabin?), Barbieri “fabbro del diavolo” e la congiura dei limoni. Nessun genio all’orizzonte, anche se…

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

Voti ai pasti

Le pagelle di Masterchef 13: un giudice misterioso (Scabin?), Barbieri “fabbro del diavolo” e la congiura dei limoni. Nessun genio all’orizzonte, anche se…

Siamo andati a mangiare una carbonara con il regista dei Queen che ci ha spiegato perché Freddie Mercury è immortale

di Alessandra Cantilena Alessandra Cantilena

"esistevano tre freddie"

Siamo andati a mangiare una carbonara con il regista dei Queen che ci ha spiegato perché Freddie Mercury è immortale

Siamo andati a mangiare al Quintalino a Milano, tra grandi hamburger e la direzione creativa di Alessandro Cattelan

di Alberto Del Giudice Alberto Del Giudice

mowfood review

Siamo andati a mangiare al Quintalino a Milano, tra grandi hamburger e la direzione creativa di Alessandro Cattelan

Tag

  • Food

Top Stories

  • FIGLIETTISMO D’ARTE: Ma vi sembra normale che al Teatro San Carlo di Napoli il figlio della Direttrice generale Emmanuela Spedaliere sia stato assunto come Direttore artistico delle Officine San Carlo? E ora gli prolungano il contratto fino a…

    di Riccardo Canaletti

    FIGLIETTISMO D’ARTE: Ma vi sembra normale che al Teatro San Carlo di Napoli il figlio della Direttrice generale Emmanuela Spedaliere sia stato assunto come Direttore artistico delle Officine San Carlo? E ora gli prolungano il contratto fino a…
  • Abbiamo letto “Il giorno dell’ape” di Paul Murray, che ha vinto il Premio Strega Europeo: ma davvero è “il più bel libro dell’anno” (cit. Bret Easton Ellis)? Spoiler, no. Ecco due romanzi usciti quasi in contemporanea che dovreste leggere

    di Riccardo Canaletti

    Abbiamo letto “Il giorno dell’ape” di Paul Murray, che ha vinto il Premio Strega Europeo: ma davvero è “il più bel libro dell’anno” (cit. Bret Easton Ellis)? Spoiler, no. Ecco due romanzi usciti quasi in contemporanea che dovreste leggere
  • Perché dimenticate Garbo, il più grande poeta in musica? Altro che De André, Guccini, De Gregori e Vecchioni, riascoltate la sua discografia che porta oltre le Colonne d’Ercole del già sentito…

    di Aldo Nove

    Perché dimenticate Garbo, il più grande poeta in musica? Altro che De André, Guccini, De Gregori e Vecchioni, riascoltate la sua discografia che porta oltre le Colonne d’Ercole del già sentito…
  • ⁠⁠Se avete amato Joel Dicker e Stephen King amerete questo bestseller: abbiamo letto “Kala” di Colin Walsh (Fazi), ma com’è? Un giallo page-turner che ha tutto: l’adolescenza, l’amore, l’invidia. E una ragazza scomparsa...

    di Riccardo Canaletti

    ⁠⁠Se avete amato Joel Dicker e Stephen King amerete questo bestseller: abbiamo letto “Kala” di Colin Walsh (Fazi), ma com’è? Un giallo page-turner che ha tutto: l’adolescenza, l’amore, l’invidia. E una ragazza scomparsa...
  • Abbiamo fatto ascoltare "Tutto", il disco di Eugenio Finardi, ad Alberto Bertoli. Il risultato? "Ma non si era stufato? Tra canzoni blockchain, amori sconfinati e fisica quantistica, meno male che ci aveva raccontato una bugia..."

    di Alberto Bertoli

    Abbiamo fatto ascoltare "Tutto", il disco di Eugenio Finardi, ad Alberto Bertoli. Il risultato? "Ma non si era stufato? Tra canzoni blockchain, amori sconfinati e fisica quantistica, meno male che ci aveva raccontato una bugia..."
  • Abbiamo fatto ascoltare Libertà negli occhi, il disco di Niccolò Fabi, al poeta Aldo Nove. Il risultato? "Capolavoro di saudade e sguardo a un presente che sfugge. Costringete Tony Effe a sentirlo per una settimana…”

    di Aldo Nove

    Abbiamo fatto ascoltare Libertà negli occhi, il disco di Niccolò Fabi, al poeta Aldo Nove. Il risultato? "Capolavoro di saudade e sguardo a un presente che sfugge. Costringete Tony Effe a sentirlo per una settimana…”

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Chadia canta l’inno delle seconde generazioni, ma la politica si è accorta che "l’Italia è anche casa nostra”?

di Emiliano Raffo

Chadia canta l’inno  delle seconde generazioni,  ma la politica si è accorta  che "l’Italia è anche casa nostra”?
Next Next

Chadia canta l’inno delle seconde generazioni, ma la politica...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy