image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

PREMIO TENCO, E STICAZ*I? Da Marracash a Brunori Sas, fino a Lucio Corsi e Liberato, ecco le cinquine di finalisti: ma nell’era dello streaming ha ancora senso (e importa a qualcuno) questo riconoscimento?

  • di Benedetta Minoliti Benedetta Minoliti

  • Foto: Ansa

26 giugno 2025

PREMIO TENCO, E STICAZ*I? Da Marracash a Brunori Sas, fino a Lucio Corsi e Liberato, ecco le cinquine di finalisti: ma nell’era dello streaming ha ancora senso (e importa a qualcuno) questo riconoscimento?
Il Premio Tenco non è mai stato lo specchio del mercato discografico, ma continua a rappresentare un punto fermo per chi crede nella canzone d’autore come forma d’arte. Le cinquine del 2025 raccontano un premio che si apre a nuove voci senza rinunciare alla propria identità. Una riflessione su cosa significa, oggi, provare a premiare il valore…

Foto: Ansa

di Benedetta Minoliti Benedetta Minoliti

Ogni anno, all’uscita delle cinquine delle Targhe Tenco, la sensazione è sempre la stessa: un misto di rispetto e distanza, di riconoscimento e dubbio. Come se il Premio Tenco fosse una di quelle figure autorevoli e appartate che, pur non alzando mai la voce, continuano a esercitare un certo carisma. Ma nel 2025, con una discografia governata dalla viralità e dalla velocità dello streaming, viene naturale chiedersi: ma del Premio Tenco, oggi, frega ancora qualcosa a qualcuno?

La risposta non può essere netta, ma nemmeno disillusa. Il Tenco non è lo specchio del mercato discografico, non lo è mai stato, e questa forse è la sua forza più grande. Dal 1984 le Targhe premiano “i migliori dischi dell’anno” di canzone d’autore, ma lo fanno con criteri che nulla hanno a che vedere con le classifiche, i trend, le piattaforme. È un premio che parla alla qualità, non alla quantità. Alla profondità, non alla prestazione. Eppure, negli ultimi anni, qualcosa è cambiato.

Brunori Sas
Brunori Sas Ansa

Le cinquine del 2025 dicono molto. Nella categoria “Miglior album in assoluto” ci sono nomi diversi, provenienti da mondi anche molto distanti tra loro. C’è Brunori Sas con L’albero delle noci, con il suo cantautorato “maturo” che sa, però, parlare anche alle generazioni più giovani; Piero Ciampi, con Siamo in cattive acque, che torna come presenza quasi simbolica, in una raccolta postuma dal valore letterario; Lucio Corsi con Volevo essere un duro, che dopo Sanremo e Eurovision ottiene l’ennesimo riconoscimento; Emma Nolde, che con Nuovospaziotempo porta una voce giovane e stratificata, confermandosi con questa candidatura come una delle artiste più interessanti della “nuova generazione indipendente”; e Federico Sirianni con La promessa della felicità, autore con una lunga militanza nell’underground poetico.

È un equilibrio sottile, quello che il Tenco cerca: riconoscere la canzone d’autore in evoluzione, senza tradire l’identità originaria. Ecco perché nella categoria “Album in dialetto” convivono mondi e linguaggi diversi: da Enzo Gragnaniello, figura storica della Napoli più viscerale, a La Niña, che con Furèsta fonde napoletano e visioni contemporanee; da Liberato, con il suo terzo lavoro enigmatico e urbano, al friulano di Alvise Nodale, fino al viaggio mediterraneo di Stefano Saletti. È l’apertura di un premio che in passato era rimasto sordo a molti suoni nuovi.

Ma sarebbe ingenuo pensare che questo basti a trasformarlo in qualcosa di “attuale”. Il Tenco non ha mai avuto fretta di stare al passo con il tempo. È più interessato a indagarlo. E lo dimostra anche nella categoria “Opera prima”, dove si ascolta il presente più fragile e promettente: Anna Castiglia con Mi piace, Laurynn con Aritmia, Cristiano Fattorini, P.A.O. e Luca Romagnoli. Giovani sì, ma non necessariamente “giovani” secondo i canoni dell’industria: qui non si premia l’esordio che fa più rumore, ma quello che vorrebbe lasciare una traccia.

Anche la sezione “Album di interprete” è, come spesso accade, un luogo di memoria e di rilettura. C’è Ornella Vanoni con Diverse, e poi Ginevra Di Marco con Kaleidoscope, ma anche un’opera postuma di Mia Martini, Tarab, che riporta in vita la sua voce e la sua arte. L’omaggio a Modugno di Giulia Pratelli e Luca Guidi, e il Canto Conte di Ilaria Pilar Patassini completano un quadro che guarda al passato con cura e consapevolezza.

La canzone singola dell’anno? Tra i cinque brani in lizza, c’è una varietà che sarebbe impensabile in altri premi: da Figlia d’ ’a Tempesta di La Niña a Gli sbandati hanno perso di Marracash, che con il suo rap lucido e narrativo irrompe in un contesto che fino a qualche anno fa gli sarebbe stato ostile. Ma ci sono anche Quando sarai piccola di Simone Cristicchi, Volevo essere un duro di Lucio Corsi e, ancora, L’albero delle noci di Brunori Sas. Un’idea di canzone come gesto autoriale, non come prodotto.

Lucio Corsi
Lucio Corsi Ansa

Il Tenco non è mai stato il luogo delle mode, ma oggi si rivela come uno spazio di resistenza. Un premio che non insegue il presente, ma lo interpreta con gli strumenti della profondità, della scrittura, del tempo lungo. È vero: molti nomi appartengono a una generazione adulta, se non anziana, e questo lo rende inevitabilmente distante dal pubblico più giovane. Ma forse non vuole essere un premio “per tutti”. Vuole restare un premio “per chi ascolta davvero”.

E allora sì, forse del Premio Tenco frega ancora qualcosa. Non a chi cerca nel pop un’evasione immediata, ma a chi crede che scrivere canzoni possa ancora essere un atto politico, poetico, esistenziale. È un premio che non ha paura di essere elitario, se con “élite” si intende chi sceglie la complessità invece della superficie. E in un mondo che corre veloce e consuma tutto, il Tenco resta lì: un luogo che chiede attenzione, che premia l’ascolto lento, e che continua a dare valore alla canzone come forma d’arte.

Premio Tenco
Premio Tenco Fulvio Bruno
https://mowmag.com/?nl=1

More

Il primo concerto di Brunori Sas dopo Sanremo? L'ultimo barlume di lucidità prima della dittatura degli algoritmi: "È un'emergenza". L'Eurovision? "Ho chiesto a Lucio Corsi di rinunciare..."

di Gianmarco Aimi Gianmarco Aimi

Live Is Life

Il primo concerto di Brunori Sas dopo Sanremo? L'ultimo barlume di lucidità prima della dittatura degli algoritmi: "È un'emergenza". L'Eurovision? "Ho chiesto a Lucio Corsi di rinunciare..."

Ma lo sapete che Marracash è il proseguimento naturale di (no, non della) Verga. Ma nel rap italiano quanta letteratura c'è (se c'è)? Ce lo spiega l'esperto di poesia Stefano Curreli

di Stefano Curreli Stefano Curreli

letterap

Ma lo sapete che Marracash è il proseguimento naturale di (no, non della) Verga. Ma nel rap italiano quanta letteratura c'è (se c'è)? Ce lo spiega l'esperto di poesia Stefano Curreli

Premio Tenco, ma se da 10 anni la famiglia di Luigi è contro il Club non è il momento di riflettere? Ecco le accuse: targhe, politici, Sanremo, interessi personali e sfruttamento commerciale...

di Beniamino Carini Beniamino Carini

fermarsi mai?

Premio Tenco, ma se da 10 anni la famiglia di Luigi è contro il Club non è il momento di riflettere? Ecco le accuse: targhe, politici, Sanremo, interessi personali e sfruttamento commerciale...

Tag

  • Brunori Sas
  • critica musicale
  • Emma Nolde
  • Lucio Corsi
  • Marracash
  • Mia Martini
  • Musica
  • Premio
  • Premio Tenco
  • Targhe Tenco

Top Stories

  • "APRIMI IL CU*O" è il tormentone dell'estate 2025? Tutto quello che sappiamo sulla canzone virale sui social (TikTok) e su Vera Luna, artista (vera o fake?) che stuzzica la sonnacchiosa estate pop

    di Emiliano Raffo

    "APRIMI IL CU*O" è il tormentone dell'estate 2025? Tutto quello che sappiamo sulla canzone virale sui social (TikTok) e su Vera Luna, artista (vera o fake?) che stuzzica la sonnacchiosa estate pop
  • DEN HARROW È MORTO! Intervista totale a Stefano Zandri: Tony Effe? "Generazione senza morale". La musica? "Sfruttato e finito sul lastrico, mai più personaggio". E sul "traditore" Tom Hooker...

    di Gianmarco Aimi

    DEN HARROW È MORTO! Intervista totale a Stefano Zandri: Tony Effe? "Generazione senza morale". La musica? "Sfruttato e finito sul lastrico, mai più personaggio". E sul "traditore" Tom Hooker...
  • Non rompete il caz*o a Chiara Valerio su Gaza: davvero siamo quel Paese in cui vogliamo insegnare a David Grossman (che ha perso un figlio nel conflitto israelopalestinese) cosa deve dire sul genocidio e Netanyahu?

    di Riccardo Canaletti

    Non rompete il caz*o a Chiara Valerio su Gaza: davvero siamo quel Paese in cui vogliamo insegnare a David Grossman (che ha perso un figlio nel conflitto israelopalestinese) cosa deve dire sul genocidio e Netanyahu?
  • Peccati Inconfessabili tra le serie più viste su Netflix: ma come siamo finiti a guardare le soap messicane? La verità è che lo abbiamo sempre fatto, dagli anni Ottanta

    di Irene Natali

    Peccati Inconfessabili tra le serie più viste su Netflix: ma come siamo finiti a guardare le soap messicane? La verità è che lo abbiamo sempre fatto, dagli anni Ottanta
  • BOOM. Mina a 85 anni spacca ancora il cu*o a tutti? Il nuovo album “riciclato” e “genderless”? Trapper e cantanti, prendete nota. E Pelù e Gabbani…

    di Jacopo Tona

    BOOM. Mina a 85 anni spacca ancora il cu*o a tutti? Il nuovo album “riciclato” e “genderless”? Trapper e cantanti, prendete nota. E Pelù e Gabbani…
  • Chiara Valerio infanga la memoria di Michela Murgia? Risponde Leonardo Caffo, amico di entrambe: “Idioti senza speranza osano darle della scema. È una cloaca di isteria collettiva (anche contro di me)”. Io abuser? “Ignoranza”. E su Gaza e Israele…

    di Leonardo Caffo

    Chiara Valerio infanga la memoria di Michela Murgia? Risponde Leonardo Caffo, amico di entrambe: “Idioti senza speranza osano darle della scema. È una cloaca di isteria collettiva (anche contro di me)”. Io abuser? “Ignoranza”. E su Gaza e Israele…

di Benedetta Minoliti Benedetta Minoliti

Foto:

Ansa

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Da Achille Lauro ad “Amici” fino a “Burnout”, intervista a Nahaze: “Dopo il talent avevo bisogno di ricollegare tutto". Anna Pettinelli? “Più sentita". E su Maria De Filippi, il nuovo singolo e le date live…

di Giuditta Cignitti

Da Achille Lauro ad “Amici” fino a “Burnout”, intervista a Nahaze: “Dopo il talent avevo bisogno di ricollegare tutto". Anna Pettinelli? “Più sentita". E su Maria De Filippi, il nuovo singolo e le date live…
Next Next

Da Achille Lauro ad “Amici” fino a “Burnout”, intervista...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy