C'è qualcosa in grado di far inorridire gli amanti dell'horror? Questo sicuramente sì: Stephen King è come Roberto Saviano. Una mostruosità, lo sappiamo, ma non parliamo di letteratura. Il maestro del genere che tiene col fiato sospeso milioni di lettori è stato oggetto di critiche su X per un post in cui affermava che le sue opere sono state censurate in Florida. “Florida has banned 23 of my books. What the fu*k?”, questo è quanto ha scritto l'autore di It e The Shining sui social. Ma a invocare la censura, come ci ha insegnato Saviano con le questioni della Rai e della Buchmesse di Francoforte, si rischia sempre l'effetto boomerang. Perché il fatto che i libri di Stephen King siano stati bloccati è vero, ma solo in parte, e nell'epoca dei social e dei commentatori saputelli è difficile farla franca, soprattutto se hai 7 milioni di follower.
Sotto al post di Stephen King sono subito in molti a far notare il controsenso al re dell'orrore. A quanto risulta dai commenti i libri sono stati davvero vietati, ma soltanto per quanto riguarda le biblioteche scolastiche degli istituti di formazione primaria. Le strade scelte per rivolgersi a King sono diverse. C'è chi, ripostato dallo stesso autore, ricorda che negli anni 80 aveva un sacco di grane soltanto perché era un appassionato di letteratura horror e leggeva i libri del maestro in classe. Un altro spiega a Stephen King di essere in ottima compagnia, dato che dalle biblioteche scolastiche sarebbe stati banditi anche i libri di alcuni giganti della letteratura americana come Ernest Hemingway, Kurt Vonnegut e John Updike. Tanti invece, rappresentanti del partito della serietà e della pesantezza a tutti i costi, spiegano a King che i suoi libri contengono scene orgiastiche, come il capitolo 10 di It, del tutto inadatte a un pubblico di minori.
Poi, in America come da noi, non mancano i frequentatori malsani del commento oltre la soglia del patologico. Qualcuno scrive a Stephen King che nessuno vuole la sua mer*a omosessuale nelle scuole o intorno ai bambini. Lo stesso King la reposta commentando: “Baci tua madre con quella bocca?”. Come a dire, con divina ironia: chi è il vero violento tra i due? Qualcun altro si limita a insultare un autore come Stephen King che ha fatto la storia di un genere, scrivendo un'ottantina di libri e vendendo mezzo miliardo di copie, dicendogli che i suoi libri fanno schifo, di smettere di scrivere porcherie, che è un bugiardo, o che la Florida ha messo al bando i suoi libri perché ha sviluppato il buon gusto. Non mancano ovviamente i commenti, questi veramente horror, che tirano in mezzo la libertà di parola, Elon Musk o i vaccini Covid. Questo succede, quando si tira in ballo la censura a sproposito. Tuttavia Stephen King non sembra voler fare un piagnisteo né, questa volta, buttarla apertamente in politica come fa Saviano. Come diceva Richie in It: "Tanto so qual è il mio oroscopo. Presto sarai divorato da un grosso mostro. Buona giornata"; King non si fa divorare dal grosso mostro che ha creato con questo post. Anzi, si diverte con un certo sadismo. Ci vuole ben altro per farlo inorridire, e chissà se ci siamo riusciti noi, paragonandolo a Saviano.