Cosa succede se anche il cibo diventa una moda? Negli ultimi 10-15 anni l’avvento dei social, con Facebook, Twitter (oggi X), Instagram e poi TikTok, il mondo della comunicazione è stato completamente rivoluzionato: non solo è cambiato l’approccio e il canale dove le notizie vengono veicolate e le persone si informano, ma, al contempo, sono cambiati anche i temi che suscitano interesse. Così, dai primi influencer di moda e stile, negli ultimi anni sono aumentati a dismisura gli influencer (o gli aspiranti tali) che parlano di cibo e ricette, ovvero i cosiddetti “food blogger”, che presentano ingredienti, piatti della tradizione e ristoranti, creando di fatto nuove tendenze.
Alcuni di loro sono famosissimi, come per esempio lo chef Max Mariola, attivissimo su Instagram e TikTok, che con la sua carbonara a 30 euro è diventato virale. Abbiamo visto poi il caso della pasta in bianco a 26 euro all’hotel Portait di Milano, che, proprio grazie ad alcune video-recensioni sui social, ha spopolato per settimane. Abbiamo infine i casi come quello di Aurora Cavallo, meglio nota come Cooker Girl, che con le sue video-ricette, spiegate passo per passo, è diventata un punto di riferimento per migliaia di follower, approdando anche su giallozafferano.it. Insomma, i casi che si potrebbero analizzare sono tanti, dalla moda (fortunatamente breve) di mangiare e soprattutto fotografare dolci a forma di bitorzoluti peni e vagine, con l’apertura della prima pasticceria di Mr. Dick, a Milano, ai tantissimi influencer e cuochi improvvisati che cercano di imitare i piatti di Masterchef, come per esempio l’ex attrice Ana Sofia Fehn. Il cibo è in trend. E se vi dicessimo però che i contenuti culinari delle varie piattaforme social, variano in base al reddito di chi guarda (e mangia)?
La questione è stata sollevata dal report 10 Social Listening insights about: Cucina italiana, svolto da Pierluigi Vitale, docente di Comunicazione Digitale all’Università del Molise, e Serena Pelosi, linguista computazionale. Lo studio ha preso in esame diversi contenuti sui social legati al cibo e alla cucina, spesso associati proprio all’hashtag #cucinaitaliana nel periodo 25 marzo – 10 maggio 2024. Dai dati è emerso che Instagram è il social media più attivo ed efficace nella comunicazione legata alla cucina, seguito da Facebook, che pur essendo da anni in lento declino, ancora regge il colpo con le video-ricette. Un altro dato interessante è poi che i temi legati alla cucina italiana non spopolano soltanto in Italia, ma anzi, sono fra i preferiti anche in altri Paesi, fra cui Stati Uniti e Indonesia, dove i contenuti preferiti sono i piatti della cucina napoletana e ovviamente la pizza. Ma che c’entra in tutto questo il reddito?
Come accennato in apertura, dallo studio è emersa una curiosa suddivisione degli utenti e delle loro preferenze in base alle loro disponibilità economiche. Così, il pubblico di TikTok si è rivelato essere il più umile, e fra i piatti più cercati si trovano pasta fresca e pomodoro, dunque ingredienti sani, ma semplici, alla portata di tutti. Facebook è invece un po’ più “di classe”, e qui la fanno da padrone i piatti a base di frutti di mare, come gamberi e cozze. Infine, abbiamo Instagram, il regno delle video-ricette, dove i piatti più popolari sono i più "lussuosi", a base di salmone e vongole. Insomma, se è vero che il cibo fa tendenza, a secondo del social usato, il profilo di chi guarda, compra e cucina, cambia anche in base al fattore economico. La lotta di classe passa ormai anche dai social.
Certo, i social sono poi anche utili per scoprire posti interessanti e ricette innovative, che magari senza una foto, una ricetta o una video-recensione, non conosceremmo e non proveremmo mai. Eppure, a volte, sarebbe bello anche spegnere la fotocamera e lo schermo, per ritrovare un po’ della spontaneità nell’assaporare (è il caso di dirlo) le piccole gioie della vita più spotaneamente.