Gli insetti sono davvero il cibo del futuro? Da alcuni mesi il dibattito infiamma politica e cucine e dalla Commissione europea, è giunto anche sulle nostre tavole. Secondo quanto deciso dall’Ue già dal 2023, infatti, sempre più spesso potremmo trovare prodotti a base di insetti fra gli scaffali dei supermercati e dunque, per chi volesse cimentarsi e provarli, anche a tavola. Se il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, fra bizzarre esternazioni e qualche recente gaffe, aveva espresso i suoi timori verso la cucina a base di insetti, dichiarando alla Camera che “La possibilità di usare la farina di larva gialla, di locusta migratoria, di grillo domestico, di verme della farina minore, ha destato non poca preoccupazione e allarme”, recentemente all'infiammato dibattito si è aggiunto anche Vittorio Feltri sul Giornale. A proposito di grilli, formiche e locuste nel piatto, il direttore ha infatti detto a un lettore della sua rubrica: “Perdona la franchezza: mi pare una colossale scemenza. Peraltro, a me, se soltanto lo scorgessi un piatto di insetti, so che mi susciterebbe la depressione sigillandomi per di più lo stomaco” aggiungendo che di insetti non ne farebbe mangiare neppure al suo amato gatto Ciccio che “rinomato buongustaio, come dimostra il suo girovita alquanto rotondo, si sentirebbe oltremodo oltraggiato se gli servissi una cavalletta al forno. È probabile che mi manderebbe a stendere e traslocherebbe dai vicini.”
Se immaginare di dare da mangiare cavallette al forno ai nostri amici a quattro zampe, è in effetti piuttosto bizzarro, la questione ben più seria da affrontare è un’altra: davvero mangiare insetti ci potrebbe aiutare a salvaguardare l’ambiente, costituendo un’alternativa proteica con un minor impatto ambientale? Che ne sarà allora della cucina italiana, quella tradizionale? Risponde Feltri: “La Commissione europea ha autorizzato il consumo alimentare di insetti. Quindi friggerli, bollirli, impastarli, masticarli, sgranocchiarli dovrebbe diventare normale e abituale, allo scopo di favorire l’adozione da parte dei cittadini europei di una dieta più sana e sostenibile. Secondo l’Ue dovremmo farlo per tutelare il pianeta”. Eppure, sul rivoluzionare la cucina, il direttore non ci sta: “Ambientalisti gretini. In Italia sanno troppo ben mangiare, e (gli insetti) i consumatori non li vogliono, al massimo spruzzano l’insetticida. Gli abitanti della penisola prediligono gli spaghetti, la bistecca, la pizza, le polpette, la pasta al forno. E che i soloni la smettessero una volta per tutte di predicare tentando di convincerci che, se agguantiamo una coscia di pollo, stiamo uccidendo il clima e l’orso polare.”
Già due anni fa, nel 2022, Vittorio Feltri, sul tema degli insetti si era espresso molto nettamente, con un simpatico invito a chiunque volesse portarli a tavola: “Fottetevi”. Ora che la situazione si fa sempre più concreta, e il dibattito è arrivato anche nella campagna per le elezioni europee - fra la canzone del leghista Angelo Ciocca che spopola sui social "Europa è da svegliare, basta insetti da mangiare", lo spot di Rosanna Conte "Carne sintetica, no! Farina di insetti, no! Riso birmano, no! Ma Made in italy" e i meme postati anche sulla pagina Instagram di Atreju - potremo davvero arginare l’avanzata degli insetti nei nostri piatti? Difficile a dirsi, ma intanto, preferiamo un piatto di pasta, ottenuta da farina “normale”.