Francesco Lollobrigida, ministro dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare, sulle polemiche sul cibo e le tradizioni culinarie ha sempre avuto un sacco di idee (ed esternazioni) originali: fra l’imperativo caseario di imporre formaggi (e vini) italiani nei menù di tutti i ristoranti, all’ultima dichiarazione di natura geopolitica in cui, di fronte ai microfoni dell’agenzia Vista evidenziò quanto fosse importante, anche in politica “Stare a tavola discutere, ragionare, bere un bicchiere di vino, dialogare…” non mancando di sottolineare “Quante guerre non ci sarebbero state di fronte a cene ben organizzate”. Definire se ci sarebbero state più o meno guerre, organizzando grandi cene eleganti fra politici che notoriamente si odiano – immaginiamo per esempio un gran gala con Putin e Zelensky, Biden e Trump, ma anche Giorgia Meloni e Giuseppe Conte, perché no – non è ad oggi un’impresa facile. Ma tralasciando le cene eleganti, dove forse l’unico vero predecessore in grado di dare loro un senso non è più fra noi, come reagirebbe il Ministro Lollobrigida di fronte a un bel piattone a base di insetti? Magari locuste fritte o perché no, una zuppa bruchi come quella degli Umpa Lumpa del La Fabbrica di cioccolato.
Proprio sugli insetti a tavola, rispetto alla commercializzazione anche in Italia approvata dall’Unione Europea, lo scorso gennaio Lollobrigida aveva dichiarato alla Camera: “La possibilità di usare la farina di larva gialla, di locusta migratoria, di grillo domestico, di verme della farina minore, ha destato non poca preoccupazione e allarme. Se l’Europa dice che è lecito acquistare e nutrirsi di insetti, il governo italiano sostiene che dev’essere garantita anche la possibilità di non farlo” aggiungendo anche quanto fosse importante conoscere “l’origine dell’insetto” servito (forse perché è meglio che sia italiano? Vien da chiedersi).
Peccato che la commercializzazione e il cibo a base di insetti è ormai realtà, non solo per le varie “leccornie” che da tempo si trovano sugli scaffali dei supermercati nelle grandi città – come i prodotti della Nutrinsect, azienda italiana che recentemente aveva dichiarato di produrre alimenti con “farina di grilli sostenibile e made in Italy” – ma anche per il Guru Food Festival, in corso dal 22 al 26 maggio a Grugliasco, comune nell’area metropolitana di Torino. Il festival, che propone un viaggio gastronomico e numerosi stand espositivi sulle cucine del mondo, ha infatti fra i suoi espositori anche Entonote, un foodlab che crea eventi sui cibi tabù, fra cui, ovviamente, spiccano proprio gli insetti, come grilli e formiche; oltre a questo si aggiunge poi anche l’azienda Small Giants, che presenta diverse campionature di insetti commestibili, intesi come il nuovo vero cibo del futuro.
Certo, non siamo ancora ai livelli dei temutissimi wet market asiatici, dove pullulano insetti giganti, croccanti e soprattutto vivi, esposti insieme a molti altri poveri animali ingabbiati; eppure, per quanto l’idea possa non convincere, gli insetti in tavola sono un fatto e sempre più spesso faranno parte della nostra alimentazione. Ma il Ministro Lollobrigida lo sa? Consigliamo una visita al Guru Food Festival, che fra le altre cose, è gratuito.