Questa è davvero una notizia di quelle che in Italia dovremmo salutare con un giorno di festa nazionale. Seriamente, la questione non è da poco. A quanto pare, la pandemia Covid del 2020 una cosa buona l'ha lasciata. Una sola, ma dalle conseguenze imponenti. Passateci il preambolo, ma una notizia come questa merita di essere gustata come si deve. È un pasto che va consumato lentamente, senza rovinarsi l'appetito, senza perdersi nulla. Partiamo dell'aperitivo. Anno Domini 2020. Tutti chiusi in casa, a inventarsi passatempi, a riflettere sulla propria vita, a fare progetti, a glorificare la natura che si riappropriava, in maniera del tutto effimera e temporanea, degli spazi occupati dall'umanità. Giuseppe Conte sembrava il miglior presidente possibile, e chiunque era diventato il pizzaiolo di sé stesso. Di cose, in quel periodo assurdamente triste, ne sono successe. Parecchie. Forse questa, però, non ve la ricordate. La carta igienica sparì dagli scaffali. I giornali parlavano di crisi mondiale della carta da culo. Dalla Germania agli Stati Uniti, non ci si poteva più lustrare le terga. In qualche modo, fu un dramma nel dramma, visto che il rifugio psicologico principale in quel periodo fu proprio il cibo. Si cucinava come i pazzi, ma bisognava stare attenti a elaborare con pazienza intestinale ciò che si era trangugiato, perché non ci si poteva pulire. Certo, una delle cause fu la mania di accumulo, tipica dei periodi di enorme crisi, ma la causa principale fu un'altra, e lo si appurò statisticamente. I Paesi più colpiti dalla carenza di carta igienica, infatti, furono quelli in cui non esisteva il bidet. Esatto, il caro vecchio bidet, orgoglio italiano dal nome francese.
Il nome deriva dall'antico francese bidet, una sorta di piccolo cavallo simile a un pony utilizzato dai nobili per le passeggiate, e pare che Napoleone lo usasse per alleviare il prurito alle parti intime dopo aver passato molto tempo a cavallo. Tuttavia, nonostante la francofonia del nome, la cara vecchia fontanella da bagno privato è un vero e proprio simbolo nazionale. Poi, si sa, l'Italia è un popolo di viaggiatori, e non c'è cosa che sia più fastidiosa, per un connazionale all'estero, di non trovare un bidet nelle camere di albergo o negli appartamenti affittati. Ogni volta che un turista italiano viaggia fuori dai confini del Bel Paese, sa già che non potrà evacuare beatamente come quando si trova a casa. Almeno, sa già che non potrà farsi un bel bidet dopo aver digerito un piatto tipico tedesco o americano. Forse, questo trend di cattiva igiene intima, però, è destinato ad esaurirsi, e come dicevamo, è anche merito della pandemia. Strane congiunture economiche o, visto l'argomento, una vera botta di culo. Sì, perché in seguito alla crisi della carta igienica, soprattutto in America, furono in molti (relativamente, perché la maggioranza ancora non si è evoluta) a prendere come modello l'Italia, facendosi installare un bidet nella propria tipica villetta americana. Come riportato da James Lin, il fondatore di Bidetking.com, un negozio online di fontanelle sciacquapalle, l'industria di bidet in America è letteralmente esplosa, a livello di vendite, al punto che era diventato difficile procurarsene uno. Un vero boom di culi profumati. E non è finita qui.
No, perché quattro anni dopo la grande crisi della carta igienica, i pionieri americani del bidet non si sono affatto pentiti. Anzi, come riferisce il Washington Post, hanno di fatto inaugurato una sorta di proselitismo, un passaparola, al fine di pubblicizzare questo nuovo piacere di avere le chiappe con più stelle, e meno strisce. Su alcuni siti americani si trovano testimonianze dirette di persone che hanno provato il bidet, come se fosse un'epifania. Una signora dice di essersi lasciata convincere dal marito, il quale viaggiava spesso in Europa per lavoro, e ogni volta che tornava a casa le raccontava di quanto fosse meraviglioso potersi lavare le natiche senza doversi per forza infilare sotto la doccia. Un altro signore, residente in Florida, aveva già patito le mancanze di carta igienica durante i passaggi degli uragani, ma è stata proprio la pandemia a convincerlo del tutto. Durante il lockdown tutti hanno ripensato alle proprie scelte di vita, e molti americani fortunatamente hanno dovuto ripensare anche la propria igiene intima. Un'altra ragazza ancora dice di essere stata convertita all'utilizzo del bidet da alcuni amici musulmani, e che lei ha poi convinto a sua volta anche il suo fidanzato e i genitori. La mia vita è letteralmente cambiata, ha detto, aggiungendo di aver persino acquistato un bidet da viaggio. Certo, ci sarà ancora del lavoro da fare, e le statistiche sulla presenza di bidet in America non sono del tutto rassicuranti, ma pare che molti hotel si stiano attrezzando per garantire una migliore igiene intima ai propri clienti. Risulta inoltre che il bidet, parliamo sempre di Stati Uniti, sia diventato un oggetto da regalare, tutto bello impacchettato e infiocchettato. Negli ultimi anni poi, il bidet ha ricevuto anche alcuni endorsement importanti. Madonna, non molto tempo fa, ha pubblicato un paio di foto sul bidet, in diverse occasioni. Anche Emily Ratajkowski, che ha fatto scalpore con un selfie mezza nuda sul bidet mentre fa il gesto del like col pollice in su. Oltre al piacere, però, c'è anche la questione del risparmio economico. La carta costa, anche in termini ambientali. Se l'America era al primo posto mondiale nel consumo di carta igienica, l'utilizzo del bidet ha dalla sua parte il fatto che riduce drasticamente questo indice. Sicuramente, anche le foreste ringrazieranno, e noi italiani potremo finalmente prenotare un viaggio a New York senza la paura di doverci rovinare il sorriso verticale.