Prima il malore di Sinner contro Rune, poi le parole sibilline dell'olandese sulla durata (secondo lui eccessiva) del medical time out che hanno consentito al numero uno al mondo di tornare in campo. Ma che cosa ha avuto Jannik? C'è chi parla di problemi psicologici, come la psicologa Antonella Elena Rossi, che su MOW ha ipotizzato un attacco di panico. Ma c'è anche chi, come Piero Guerrini, noto giornalista sportivo e firma di Tuttosport, tende a escludere questa componente. Con Guerrini non abbiamo però parlato solo del campione altoatesino, ma anche della sfida tra due big: Calos Alaraz contro Novak Djokovic. Difficile fare previsioni, ma una certezza c'è: Nole non regalerà nulla. Chi la vera scoperta di questo Australian Open? Lorenzo Sonego? E come mai Matteo Berrettini è uscito prima del previso? Solo una questione fisica o anche mentale? Poi le regole sul doping, il caso Clostebol e la senteza del Tas di Losanna. Tutto questo e molto altro nell'intervista con Piero Guerrini.
Il malore di Sinner, che idea ti sei fatto? C'è chi parla di disturbi psicologici.
No, io credo che sia stato un malessere che ha avuto dal mattino, dovuto a problemi di pressione e al caldo. Non credo che ci siano problemi psicologici, anche perché, se così fosse, non li risolverebbe con una semplice pausa tornando a giocare al suo livello. Credo piuttosto che, fisicamente, lui non è grosso come gli altri, né atletico come gli altri, quindi compie degli sforzi importanti. Può darsi che subisca questo, ma non è che si sia infortunato più di altri. Lui ha avuto al massimo piccoli acciacchi, al di là dell'anca. Se pensiamo ad altri giocatori, ci sono quelli che si infortunano molto di più, come Draper, che potrebbe giocare a un livello molto alto, ma che spesso non finisce i tornei. Un'altra dimostrazione che Sinner è francamente sano fisicamente è il fatto che abbia raggiunto almeno il quarto di finale negli ultimi quindici tornei, cosa che riesce solo ai tre fenomeni precedenti: Djokovic, Nadal e Federer.
Lui però si è sentito male più spesso degli altri.
No, anche altri hanno avuto problemi con il caldo. Lo stesso Musetti ha chiamato l’intervento medico e gli hanno misurato la pressione, esattamente come a Sinner. Questi giocatori fanno degli sforzi inauditi rispetto al passato. È vero che il calendario è più o meno quello di sempre, ma giocano di più e il livello di sollecitazione fisica e atletica è maggiore. La palla va più veloce, quindi il gioco è più veloce. È semplicemente così. Alcuni si fanno male alla schiena, al ginocchio, alle caviglie, altri hanno problemi ricorrenti. Non cercherei continuamente problemi in lui, non mi pare che ne abbia. È un giocatore destinato probabilmente a dominare nei prossimi quattro o cinque anni.
Poi la battuta infelice di Rune, in cui si chiedeva cosa avesse fatto Sinner durante il medical timeout.
Rappresenta è la cultura del sospetto che è stata lanciata con il “caso doping”. Ma non è un caso di doping. L’ha spiegato bene Eubanks nei giorni scorsi, l’unico che ha partecipato al meeting dell'Itia in cui venivano spiegati i casi di doping, e ha detto chiaramente che i casi di Sinner e Swiatek non riguardano il doping. Se uno si informasse un po' di più, capirebbe che non c'è nulla di cui parlare. Sinner si è semplicemente fermato. Il problema di Rune è che probabilmente non è stato in grado di mantenere la concentrazione mentale e il ritmo fisico. Questo capita a molti, quando aspettano il ritorno di un giocatore dopo un medical timeout. È una questione di maturità emotiva.
Invece Sonego? È lui la vera sorprese di questo Australian Open?
Sì, Sonego ha saputo cogliere l’occasione, ha elevato il suo rendimento rispetto agli ultimi due anni. Ha anche mostrato delle novità tattiche molto interessanti. È un ragazzo estremamente gentile, disponibile, che piace a tutti. Infatti, è amico di molti giocatori, tra cui Sinner, con cui ha giocato anche nel doppio.
In cosa, tecnicamente, Sonego è migliorato?
Credo che la sua crescita dipenda da una maggiore fiducia in sé stesso, da un cambiamento nell’approccio mentale e soprattutto da un miglioramento tattico. Sta cercando di giocare un po' più verso la rete e cerca di comandare maggiormente lui lo scambio. Questo è importante, perché se viene attaccato sul rovescio, che è migliorato, ma non è ancora al livello degli altri, può avere delle difficoltà. Non dimentichiamoci anche che Shelton concede sempre chance agli avversari. Ha un gioco ad alto rischio, accende e spegne. E non ha una grande risposta.
Immaginavi l’uscita precoce di Berrettini dal torneo?
Intanto, bisogna considerare anche gli avversari. Berrettini credo debba ancora recuperare pienamente la fiducia, perché alcuni colpi che ha fallito, quando ormai lo scambio era quasi concluso a suo favore, non si sbagliano per problemi atletici o per carenza di mobilità. Anche perché non si è mosso male. Credo che sia una questione di fiducia. Deve ritrovare piena fiducia in sé stesso. Ovviamente, più partite gioca, più la recupererà. Ma non ho dubbi che, se mantiene la salute, sarà uno dei favoriti sulla stagione sull’erba.
Che cosa ti aspetti dallo scontro tra Djokovic e Alcaraz?
Sarà una partita molto interessante, perché da una parte c'è il giocatore più esuberante e brillante del circuito quando è al massimo, e dall’altra c’è un veterano che sta elevando il proprio rendimento di partita in partita. Alcaraz potrebbe partire favorito, per via della differenza di età, ma mentalmente Djokovic è inarrivabile. Sicuramente Djokovic non regalerà la partita, dovrà vincerla Alcaraz.
E chi è il vero sfidante di Sinner, oggi?
A lungo andare, penso possa essere Alcaraz. Mi aspetto grandi cose anche da Fonseca, nonostante l’eliminazione proprio contro Sonego in questo torneo. Ma da un punto di vista tecnico, tattico e mentale, in questo momento Sinner è decisamente favorito.
Prima abbiamo parlato del doping, credi che si arrivi all’assoluzione?
Sarebbe la cosa più giusta e corretta. Non parlo solo perché siamo italiani e difendiamo Sinner, ma perché il caso è veramente privo di fondamento. La responsabilità dello staff, va bene, può essere presa in considerazione, ma fermare un massaggio è francamente impossibile. È una vera e propria "arrampicata sugli specchi". Credo che questo caso e altri simili degli ultimi anni debbano imporre una riflessione seria su come cambiare il sistema, migliorare le regole e la gestione.
Sono le parole che proprio Binaghi aveva detto su MOW.
Sì, ma al momento non si sta facendo nulla. Le regole devono essere uguali per tutti, in tutti gli sport, e soprattutto negli sport professionistici. Gli sportivi devono rispettare le stesse leggi, che devono essere chiare, così come lo sono nelle leghe professionistiche americane, dove se sbagli, sei fuori, ma le regole sono chiarissime.