Il Milan, senza coppe, può puntare in alto? In panchina ora c'è Massimiliano Allegri, dietro la scrivania Igli tare. Due certezze sulla carta che il campo deve certificare. Ne abbiamo parlato con Carlo Pellegatti, che conosce bene il mondo rossonero e qualche riserva ce l'ha, specie per quanto riguarda la difesa: “Manca un centrale forte, che era fondamentale”, ci ha spiegato. Mentre sulle avversarie: “Il Napoli è davanti, dietro nessuna mi convince del tutto”. La garanzia è della Roma e siede in panchina: Gian Piero Gasperini. E predica calma per Francesco Camarda.

Carlo Pellegatti, il Milan può dirsi soddisfatto di questa sessione di mercato?
Soddisfatto per due terzi, mettiamola così. Il centrocampo si è molto rafforzato, l'attacco con Christopher Nkunku è migliorato, lo ritengo un grandissimo giocatore. La parte di insoddisfazione ovviamente riguarda la difesa: il Milan ha perso Malick Thiaw, Theo Hernandez e non ha preso un difensore centrale, che era fondamentale avendo solo Matteo Gabbia in quel ruolo.
Igli Tare ha una personalità molto forte, si è visto anche dalle dichiarazioni di queste prime partite. Le operazioni sono state fatte in accordo con Allegri oppure no?
Risponderei una sciocchezza. Saranno altri che hanno certezze su questo punto, io non mi presto a questo gioco. Dato che certezze non ne ho mi sembra poco serio dire una cosa o l'altra. Chi è che può dire che è stato Allegri, che non hanno accontentato Allegri, che è stata la campagna acquisti di Tare o la campagna acquisti di Furlani? Questo è il problema: dovrebbe essere una campagna acquisti del Milan.
L'Inter, invece, che bilancio può presentare? Si trova ridimensionata?
Il padrone della verità è il tempo. Magari hanno avuto dei rifiuti, ma poi quelli che vengono considerati dei ripieghi diventano grandi protagonisti e questo discorso cade. Indubbiamente sentirsi dire no da un allenatore come Cesc Fabregas, per un club come l'Inter, è insolito. Però, per esempio, Manuel Akanji è un giocatore che voleva anche il Milan, un bel difensore, e i nerazzurri avevano bisogno di rafforzare quel reparto. Mi sembra un'affermazione forte dire che c'è stato un ridimensionamento. Hanno pagato 23 più 2 di bonus per Luis Henrique, altrettanti per Ange-Yoan Bonny. Quindi gli investimenti ci sono stati. Forse il gioiello del mercato sarebbe potuto essere proprio Fabregas. L'intuizione era eccellente.

Qual è la tua griglia di partenza di questa Serie A?
Il Napoli è davanti. Con un difensore centrale forte avrei messo il Milan, ma dietro alla squadra di Conte nessuna mi convince in senso assoluto, ognuna per ragioni diverse. Metterei comunque l’Inter seconda, nonostante il passo falso, poi Milan, Roma e infine Juventus.
La Roma di Gasperini sopra la Juve?
Sì, per me lui è una garanzia.
Allegri sarà l’uomo in più di questo Milan?
Ripeto, con un centrale in più dietro il Milan lo avrei messo addirittura da scudetto. Per me Allegri rispetto ai club che lotteranno il campionato può essere un fattore.
Fin dalla conferenza stampa è sembrato propositivo, anche rispetto all’idea di uscire dal personaggio del “difensivista”.
È sembrato molto positivo, ma adesso vediamo in campo. Ha tante possibilità tattiche, secondo me il 3-5-2 è quello che gli dà più garanzie difensive, quindi difficilmente lo abbandonerà. Però deve assemblare una difesa con qualche lacuna e riuscire a inserire Nkunku, che per me è il giocatore più forte arrivato dall'estero. La coppia con Rafael Leao sarebbe straordinaria, però è difficile lasciare in panchina uno come Christian Pulisic.

Allegri è anche l'uomo giusto per far arrivare Santiago Gimenez in doppia cifra?
Deve essere convinto Allegri di puntare su di lui, è un'altra incognita. Forse non ama quella tipologia di giocatore, ma deve essere bravo a esaltarlo. È chiaro che quando ad Ancelotti arrivò Rivaldo, Rivaldo era un “di più” in un Milan che aveva già Shevchenko, Inzaghi e gli altri, ma ha comunque trovato il modo di impiegarlo e vincere.
La società, invece, sembra aver guadagnato molto in solidità.
È un fattore fondamentale che stanno cercando di implementare. C’è da dire che con così tanti movimenti in termini di cessioni e acquisti è difficile. Se ogni campagna serve solo per vendere e comprare non si va da nessuna parte.
Lecce è una piazza giusta per Camarda?
Sì. È stata una scelta come ai tempi per Pierino Prati, quando lo mandarono a Savona. È una decisione che condivido.
Lui e Francesco Pio Esposito saranno importanti anche in ottica nazionale?
Camarda è ancora troppo giovane, deve farsi tutta l'Under 21, ci andrei molto cauto con lui. Parlare già di Nazionale è presto. Davanti ci sono Gianluca Scamacca, Moise Kean, Mateo Retegui, Giacomo Raspadori. È presto per paragonarlo a questi giocatori.
Secondo te chi sarà l'attaccante su cui Gattuso punterà per la qualificazione?
Io credo che Kean sia il più bravo di tutti. Non so cosa ne pensi Gattuso, ma per me sarà Kean il titolare.
