Le parole di Carlos Alcaraz dopo la sconfitta a Indian Wells contro Jack Draper non sono passate inosservate. Il campione spagnolo, due volte vincitore Slam e già numero uno al mondo, ha spiazzato tutti con una dichiarazione disarmante: “Oggi ho pensato troppo al suo gioco, non al mio. È stato questo il problema”. Un’ammissione di fragilità che raramente si ascolta dai vertici del tennis mondiale, tanto più da chi, a 20 anni, è già considerato il futuro del circuito. A notare il peso di queste parole è stato Patrick Mouratoglou, celebre coach di Serena Williams e oggi al fianco di Naomi Osaka, che in un’intervista esclusiva a Tennis365 ha detto chiaramente di essere “rimasto sorpreso. È stata una scelta, non so se giusta o meno. Pochi tennisti avrebbero detto una cosa simile. Forse gli serve per alleggerirsi, ma potrebbe anche mettergli più pressione. È molto insolito, a certi livelli”.

Alcaraz aveva spiegato di essere stato ossessionato dal gioco di Draper fin dalla mattina, definendolo “duro, solido, molto fisico”. Secondo Mouratoglou, la trasparenza del campione spagnolo potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio: “Se dicendolo si è tolto un peso, bene. Ma se lo ha detto e adesso gli pesa ancora di più, allora si è fatto un autogol. Vedremo come reagirà nei prossimi tornei”. Il coach francese ha ricordato anche un episodio simile nella carriera di Rafael Nadal: “Anche Rafa, in un momento difficile, disse di aver perso la sua forza mentale. Lo disse apertamente. Anche quello mi colpì. Poi è tornato a vincere Slam, dimostrando che perfino i più grandi attraversano momenti di dubbio”.

E ha raccontato un’altra analogia con Serena Williams: “Quando iniziai con lei, non vinceva uno Slam da tre anni e uscì al primo turno a Parigi. Fu un periodo nero. Ma sono cose che accadono anche ai fenomeni. La chiave è sempre come reagisci”. Nel frattempo, Mouratoglou ha appena pubblicato Champion Mindset, un libro che promette di essere più di una semplice guida sportiva. Nelle sue pagine, il coach francese racconta come ha trasformato le sue insicurezze giovanili nella forza che lo ha reso uno dei volti più influenti del tennis moderno. Il messaggio è chiaro: superare la pressione, anche ammettendo le proprie debolezze, può diventare un punto di forza. Ma serve equilibrio. E in questo, Alcaraz è davanti a un bivio: la sua sincerità lo renderà ancora più forte o più vulnerabile?