Il fatto che l’intelligenza artificiale cambierà le nostre vite è ormai una certezza. La sicurezza, i processi industriali, il mondo del cinema e dell’arte: l’ia può essere impiegata in ogni ambito, per diverse mansioni. Anche nello sport, da tempo, la tecnologia ha trovato il suo posto. Nel calcio, per esempio, c’è stata prima l’introduzione della “goal line technology”, poi del var. Sui campi da basket, invece, la moviola e le telecamere servono agli arbitri per prendere le decisioni più complesse nei minuti decisivi della partita. E anche nel tennis l’occhio di falco può essere chiamato dai giocatori. Solo tre volte per ogni set (più una extra in caso di tie-break). Il resto delle valutazioni è lasciato ai giudici di linea. Dall’edizione 2025 di Wimbledon, però, le cose cambieranno. Sui campi inglesi, infatti, dopo 147 anni di storia, al posto degli umani a valutare i colpi dei tennisti ci sarà proprio l’intelligenza artificiale. L’Electronic Line Calling, infatti, sarà su tutti e 18 i campi, cancellando la presenza dei circa 3mila giudici di linea che ogni anno prendono parte alla competizione. Un adeguamento rispetto ad altri tonnei del Tour che già impiegano questo sistema.
Wimbledon è il torneo della tradizione, quello in cui ci si veste di bianco, partner di Rolex. Il centrale è il green carpet del campione senza tempo, Roger Federer. Insomma, tutto apparentemente impossibile da cambiare. Invece, dal prossimo anno ci sarà un nuovo strumento sui prati inglesi. Niente più “out” gridato dai giudici di linea, bensì un controllo elettronico, artificiale. Forse è solo questione di tempo prima che l’ia diventi parte integrante delle decisioni arbitrali di tutti gli sport, non solo del tennis.