Vi abbiamo spiegato tutti i retroscena che si annidano dietro il licenziamento di Marco Panichi e Ulises Badio dal team di Jannik Sinner. Abbiamo delineato una sorta di “codice Sinner” che il tennista ha scelto di adottare anche grazie a figure chiave, fondamentali per lui, come il suo manager e grande amico Alex Vittur. Ecco allora che abbiamo chiesto alla nota psicologa Antonella Elena Rossi di spiegarci non solo cosa si annidi nella mente di un grande campione, ma anche e soprattutto della crisi che sta affrontando Alexander Zverev: “Non mi sono mai sentito così vuoto prima. Mi manca la gioia, mi manca la gioia in tutto quello che faccio. Non si tratta necessariamente di tennis. Mi manca la gioia anche al di fuori del tennis”. Queste sono solo alcune delle parole pronunciate dal numero 3 al mondo, che sta attraversando uno stato di profonda crisi mentale e fisica. Una crisi che preoccupa i colleghi, ma anche l'intero circuito. Perché appena due giorni prima c'erano state le parole di un Matteo Berrettini incerto e di uno Stefanos Tsitsipas che diceva di sentirsi perso e di non sapere più quale fosse la sua strada.

Antonella Elena Rossi ci spiega che “il Codice Sinner è un codice di una persona molto lucida. È fatto di tre parole: sobrietà, discrezione e controllo. Ed è un codice che lui non transige che in qualche modo possa essere trasgredito, perché sente il bisogno di non sentire addosso la pressione sociale e dell'esterno. Per questo motivo vuole che tutto venga gestito all'interno del team, che non deve assolutamente fuoriuscire da esso, ed è per questo che si è allontanato dal fisioterapista e dal preparatore atletico, che è come se avessero invaso un patto non scritto che c'era tra di loro. Non voleva che potessero trapelare troppo le sue emozioni, perché la sua parte è molto lucida e razionale. Si chiama codice della sottrazione: piuttosto che mettere più cose lui preferisce avere l’essenziale”. Poi aggiunge che “Sinner non è un atleta spontaneo, ha un profilo psicologico che si avvicina molto ai grandi campioni che riescono a tenere sotto controllo tutto ciò che avviene attorno a sé. Ha bisogno di avere una base mentale in cui la lucidità le faccia da padrona, perché vuole tornare a essere invincibile come prima. Questo si capisce anche dalla nuova figura che ha accanto, un professionista che punta moltissimo sull'aspetto mentale, cosa che ci fa capire esattamente in che direzione sta andando il numero uno al mondo”.

“I tennisti stanno lanciando un grido d'aiuto che stanno lanciando, ma non è solo Zverev, anche Sinner. Penso che Zverev abbia avuto un vero e proprio crollo dopo la sconfitta in Australia. Quando dice che va a dormire senza sapere come affrontare il giorno successivo racchiude la mancanza di orizzonti di senso di molte persone che soffrono della sindrome post traumatica da stress. Dopo una grossa sconfitta che una persona non riesce a elaborare, avendo sempre avuto tante vittorie e una carriera brillante, i giovani di oggi ma soprattutto gli sportivi non riescono a elaborare la sconfitta, pensando di dover essere sempre e comunque sul podio. Sembra che si sia sviluppata una spirale emotiva molto pesante, soprattutto nel tennis, uno sport con una mediaticità enorme. Oggi lui mostra i segni di un burnout psicologico, anche per tutte le vicende personali e giudiziarie che lo hanno travolto in questi anni. Questo caso può dare due risvolti molto importanti: la fragilità può diventare forza, il secondo è quello di eliminare i tabù sulla salute mentale”.