Sorpresa: comprare un biglietto per gli Internazionali BNL d’Italia non è proprio come prendere un caffè al bar. Ti sembra di aver trovato l’affare, clicchi su “acquista” con l’entusiasmo di chi si sente già sugli spalti a tifare, e bam, alla fine del carrello sbuca una commissione extra che non avevi messo in conto. Ma è vero? Di certo questo ha fatto storcere il naso all’Antitrust, che ha deciso di intervenire. In pratica, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha “gentilmente” invitato la Federazione Italiana Tennis e Padel di Angelo Binaghi a essere più trasparente con i consumatori, chiedendo di mostrare fin da subito che, oltre al prezzo base del biglietto, ci sono da aggiungere delle commissioni di servizio. Parliamo di costi extra che vanno da 1,50 euro fino al 7% del prezzo del ticket. Insomma, non proprio noccioline. La risposta della Federazione? Piuttosto rapida. Hanno aggiornato il sito ufficiale dell’evento, spiegando chiaramente che sì, c’è una commissione, e sì, va pagata. Hanno anche promesso che entro giugno tutti i siti degli eventi gestiti dalla Fitp saranno aggiornati con informazioni più chiare. Meglio tardi che mai, no?
Ma non è finita qui. Perché se l’Antitrust si è concentrata sulla trasparenza, il Codacons ha puntato il dito su un altro aspetto: i prezzi. E qui le cifre fanno davvero sudare, e non per colpa del caldo romano. Per assistere agli Internazionali 2025, ad esempio alla giornata di domenica 18 maggio sul campo centrale, servono almeno 338 euro per i posti "distinti". E se volete il trattamento da vip con vista da suite? Mettete in conto 1.524 euro. Avete letto bene. Rispetto all’anno scorso, è un aumento medio del 13%. Il Codacons grida all’esagerazione e parla di “listini proibitivi”. Una delle cause? L’effetto Sinner. Sì, perché l’attesa per il ritorno in campo di Jannik è altissima, e con lui anche la febbre da biglietto. Più pubblico, più hype, più incassi. Insomma, il torneo si prepara a un’edizione da record, e i ticket stanno andando a ruba (nonostante i prezzi così alti). Ma tra commissioni poco chiare (ora sistemate, almeno) e qualche polemica in più del solito, il clima non è solo tennistico. Alla fine, una cosa è certa: se volete godervi il grande tennis a Roma, preparatevi a una spesa bella tosta. E a leggere bene le scritte in piccolo.
