Indian Wells rappresenta molto più di un semplice torneo per Carlos Alcaraz. Il Masters 1000 californiano è il suo feudo, il terreno dove ha già trionfato per due edizioni consecutive e dove ora cerca un clamoroso tris. Ma oltre al campo, c’è un’occasione ancora più ghiotta: l’assenza di Jannik Sinner. Con il numero uno al mondo fuori dai giochi fino a maggio per la squalifica legata al caso Clostebol, il giovane spagnolo potrebbe approfittarne per rilanciare la sua corsa al vertice, sia nel ranking che nell'immaginario collettivo. Eppure, Alcaraz ostenta sicurezza. “Non sto pensando alla sua assenza, Jannik non giocherà qui ma ci saranno molti dei migliori al mondo e penso che il torneo sia davvero aperto perché ci sono tanti giocatori che stanno giocando un ottimo tennis”, ha dichiarato ai microfoni della stampa. Nessun cenno alla possibilità di accorciare il distacco da Sinner o di riaffermarsi come punto di riferimento del circuito: la sua strategia comunicativa è chiara, focalizzarsi su sé stesso. “Per me non cambia nulla, sono concentrato sulle mie cose, su me stesso e sul cercare di giocare un buon tennis qui”.

A dispetto della calma apparente, la posta in gioco è altissima. Alcaraz sa bene che una vittoria qui potrebbe cambiare la narrativa della stagione. Il suo avvio di 2025 è stato meno scintillante rispetto agli standard a cui aveva abituato il pubblico: nessun titolo conquistato, un paio di prestazioni altalenanti e un Sinner che, prima della sospensione, lo aveva battuto senza appello in Australia. Indian Wells diventa quindi una vetrina cruciale. “So che solo due giocatori hanno vinto tre titoli consecutivi qui, ma cerco di non sentire la pressione”, ha spiegato. “Proverò a non pensarci e a divertirmi, perché ogni volta che vengo qui mi diverto molto a giocare, ad allenarmi. È tutto più facile qui, aspetto tutto l’anno per tornarci”. Le condizioni del torneo, d'altronde, gli calzano a pennello. Non a caso, il suo bilancio qui è impressionante: 16 vittorie e 2 sconfitte, la miglior percentuale di successo tra tutti i vincitori del torneo con almeno dieci partite giocate. Eppure, nelle scorse settimane ha sollevato dubbi sulla superficie, alludendo a qualche modifica che avrebbe potuto influire sul suo gioco.

Un’uscita che ha sollevato critiche tra gli esperti, come Massimiliano Ambesi, che ha commentato: “Questa polemica sulla superficie portata avanti da Alcaraz che senso ha? Deve mettere le mani avanti? Mi sfugge la logica, non la capisco”. La sensazione è che, al di là delle dichiarazioni, lo spagnolo senta la pressione del dover vincere. Senza Sinner, non ha più scuse. A livello di mentalità, il tennista murciano ha un mantra: giocare con leggerezza. Lo ha ribadito più volte, sottolineando come il suo tennis migliori quando riesce a godersi il momento. “Il tennis è la mia passione e il mio amore, essere qui è il sogno che avevo da bambino. Quando mi diverto in campo, gioco il mio miglior tennis. Ho capito che quando ho perso la concentrazione, è stato perché pensavo troppo ai risultati, a quello che dovevo fare per vincere il torneo. Così ho perso di vista la cosa veramente importante: la gioia di giocare, per me e per i miei fan”.

È proprio per questo che, a differenza di altri giocatori che vivono il tour come una continua battaglia psicologica, Alcaraz cerca sempre di staccare dal tennis nei momenti di pausa. Il suo hobby principale? Il golf. “Per me avere diverse cose da fare fuori dal tennis è meraviglioso per spegnere un po’ la mente, per dimenticare il tennis per un po’, perché a volte la pressione è forte. Giocare un po’ a golf o fare altre cose mi aiuta ad allentare la tensione e a dimenticarmi per un attimo del torneo. Questo mi aiuta a sentirmi bene poi in campo”. Ed è anche per questo che Indian Wells rappresenta per lui una sorta di seconda casa. “Ho la possibilità di giocare a golf molto con il mio team e la mia famiglia. Sono un ragazzo molto fortunato perché posso portare tanti membri della mia famiglia qui, e questo mi aiuta a farmi sentire a casa”. Se Alcaraz prova a sminuire l’impatto della mancanza di Sinner, la realtà è che Indian Wells è un’occasione d’oro. Il torneo non è mai stato così aperto: Djokovic non gioca qui dal 2019 e potrebbe avere difficoltà a ingranare dopo settimane senza competizioni, Medvedev non ha mai amato particolarmente il cemento californiano e Tsitsipas è ancora un’incognita. Insomma, per lo spagnolo questa è una delle migliori occasioni dell’anno per rimettere le cose in chiaro. Una vittoria gli darebbe nuova linfa nella corsa al vertice e lo rilancerebbe come principale avversario di Sinner una volta che l'italiano tornerà in campo.