Carlos Alcaraz ha festeggiato la vittoria del Roland Garros al Siena, ristorante italiano di lusso nel cuore di Parigi che aveva già scelto dopo il trionfo della scorsa edizione. Ma stavolta la celebrazione ha avuto un sapore diverso, carico delle emozioni di una finale durata 5 ore e 29 minuti contro Jannik Sinner. Lo spagnolo è entrato nella sala riservata urlando “Vamos” e ha dato il via a una serata che si è protratta fino a notte fonda. Champagne da 700 euro (il più economico della carta, sembra un (Armand de Brignac quello scelto da Alcaraz) versato direttamente in bocca, bengala attaccati alle bottiglie e “Bella Ciao” cantata insieme agli ospiti nel momento più intenso della festa. Con un assegno da 2,5 milioni di euro in tasca, il vincitore si è concesso ogni lusso in compagnia di famiglia, amici e staff tecnico. Il giorno dopo è arrivato il richiamo alla realtà da parte di Juan Carlos Ferrero.

“Gli ho detto di divertirsi, se lo meritava, ma di ricordare che è sempre un tennista”, ha dichiarato il coach a El Larguero. Una precisazione necessaria per un campione che noi vediamo letale in campo dimenticandoci che fuori resta comunque un ragazzo di 21 anne con la voglia di vivere la sua età e di festeggiare una delle partite più clamorose della storia deel tennis. Il tema, poi, è delicato soprattutto dopo l'uscita del documentario su Alcaraz che ha scatenato polemiche sulla sua dedizione al lavoro: “Quando è uscito il documentario, sapevamo che ci sarebbero stati commenti negativi, soprattutto se avesse perso. Tipo: ‘Che vada a Ibiza a festeggiare adesso’", ha spiegato Ferrero.
Il coach però difende Carlos: “Anche se a volte fa una smorfia, come può succedere a tutti noi, ha sempre dato il massimo e si è allenato al 100%”. E la finale contro Sinner lo ha dimostrato, perché quella partita vincerla senza dedizione è impossibile. Lui lo ha dimostrato momento più critico: tre match point per l’italiano, partita che sembrava chiusa. Alcaraz ha guardato il suo box: “È stato uno sguardo che diceva che sapeva di trovarsi in un momento difficilissimo, ma che avrebbe continuato a lottare. Non ho mai visto Alcaraz mollare una partita”, ha raccontato Ferrero. Sinner ha tremato proprio lì e Carlos ne ha approfittato, come ha sottolineato il coach: “Jannik, quando è un po' teso, cosa che non mostra, tende a commettere un errore in partenza”. Ora Alcaraz si è preso qualche giorno di vacanza, come ha confermato lo stesso Ferrero: “Sì, sta staccando. Quando torna, lo fa con un buon stato d’animo, rigenerato. Non è tanto la festa in sé, è la disconnessione: stare con gli amici, non pensare al tennis, vivere da normale ventiduenne”. Si diverte, stacca, poi torna affamato. La differenza è che qualcuno deve ricordarglielo: sei sempre un tennista, Carlos.