Due le certezze della MotoGP: la prima è che può sempre succedere di tutto, ma di tutto davvero, e la seconda è che Carmelo Ezpeleta, il grande boss di Dorna, troverà comunque sempre una soluzione per non rimanere spiazzato. Ha qualcosa di molto simile a un sonar che sembra anticipargli sempre quello che verrà dopo e prepararsi. Viene da dirlo anche all’indomani del salvataggio di KTM da parte di Bajaj Auto (abbiamo raccontato tutto qui). Una notizia, questa, che è sicuramente più che positiva in via generale, ma che rischia di non esserlo affatto per la MotoGP, visto che i creditori di KTM chiedono ormai da mesi l’uscita dal Motomondiale del marchio austriaco e visto che, secondo quanto riferito dalla stampa indiana, i “nuovi capi” (ossia i dirigenti del colosso indiano Bajaj) sono molto critici sui costi che la MotoGP rappresenta (circa 50 milioni di Euro l’anno). Quindi sì, l’ipotesi che KTM esca di scena prima della scadenza del contratto con Dorna, prevista per il 2027, c’è ed è più che concreta. Ma fermi tutti: se succederà, non vedremo quattro caselle vuote in griglia. Perché Carmelo Ezpeleta sembra aver già pronto un piano b e pure un piano c.

E’ chiaro, infatti, che nessun nuovo costruttore, con la MotoGP che cambierà radicalmente dal 2027, è interessato a entrare adesso nel Motomondiale: significherebbe – ammesso che fosse possibile da un punto di vista dei tempi e della logistica – lavorare alla progettazione di ben due prototipi, di cui uno da mandare in demolizione nello spazio di una sola stagione. Quello che pochi sanno, però, è che la società che gestisce il racing per KTM, pur essendo totalmente legata al marchio, è una sorta di entità a parte che ha sede in Svizzera e che non è stata coinvolta nel piano di ristrutturazione presentato nei mesi scorsi per salvare l’azienda madre. In estrema sintesi: se KTM volesse continuare a correre potrebbe farlo anche se KTM chiudesse. Detta così è contorta, ma sono le dinamiche della finanza. E Carmelo Ezpeleta le conosce benissimo, anche perché ha l’esempio vicinissimo – soprattutto ora che Liberty Media acquisirà Dorna – della Formula 1, tanto da aver già sondato il terreno per capire chi e come potrebbe portare avanti almeno una delle due squadre di KTM, magari utilizzando proprio la RC16.

A farlo, visto che dalla sede svizzera della società sono già giunte garanzie tecniche sulla capacità di gestire e sviluppare il prototipo in autonomia, potrebbe essere direttamente RedBull che, di fatto, “rileverebbe” la struttura dando vita a una squadra esattamente come fatto ormai parecchi anni fa in Formula1. Insieme al colosso delle bevande energetiche potrebbero intervenire quegli “investitori” già chiamati in causa nei mesi scorsi da Pit Beirer, confermando a suo tempo che il progetto MotoGP di KTM è in qualche modo svincolato dai guai dell’azienda austriaca. Seguire questa strada significherebbe attraversare la criticità del 2026 e dare a Kawasaki, Suzuki e soprattutto BMW (i tre marchi che sembrano interessati a sbarcare nel Motomondiale) il tempo di strutturarsi per il 2027 e avere anche una squadra già pronta.
Una squadra, però, non due. E’ molto probabile, infatti, che sia se KTM continuerà come da contratti, sia se si dovrà adottare il piano b di Carmelo Ezpeleta, Hervè Poncharal dovrà riorganizzarsi con la sua Tech3 per non rischiare di restare a piedi. E è in quest’ottica che l’esperto manager francese ha già cominciato, sempre con il benestare di Ezpeleta e come abbiamo raccontato qualche giorno fa, a sondare il terreno intorno. Le possibilità non mancano e la più concreta si chiama Yamaha, con il marchio giapponese che sarebbe pronto a mandare in pista la quinta e la sesta moto, assicurandosi anche quel pilota che “insegue” da tempo e che invece è sempre sfuggito: Enea Bastianini. L’italiano, infatti, è già nella squadra di Poncharal e il suo contratto diretto con KTM, nonostante la scadenza fissata al 2027, conterrebbe una clausola che prevede la possibilità di rescissione legata al capotecnico Alberto Giribuola (Pigiamino), attualmente legato proprio a Tech3. Inoltre sembra che la stessa Yamaha sia interessata anche a fornire i prototipi per la Moto3, sostituendo in tutto e per tutto la KTM anche nelle così dette classi minori.
