Sì, è vero, Jannik Sinner è il nostro numero uno al mondo e siamo i primi a difenderlo ed elogiarlo in quasi tutte le scelte che prende. Però, come spesso accade per le icone (o per i personaggi considerati tali) il rischio della sovraesposizione mediatica è quasi sempre un fenomeno concreto e manifesto. Ve ne parliamo perché nel singolo in uscita il 20 giugno il campione altoatesino sarà protagonista del nuovo singolo del cantante Andrea Bocelli “Polvere e gloria”. Un duetto inaspettato, soprattutto perché non abbiamo mai sentito parlare delle doti canore del tennista (e a meno che non ci stupisca non pensiamo ne sia in possesso), ma soprattutto perché non ne sentivamo certamente il bisogno. Ora, le voci si rincorrono e c'è chi dice che canterà in inglese, chi invece che non canterà affatto, chi sostiene che scorreranno immagini relativi all'infanzia di Sinner. Dopo averlo visto sponsorizzare la qualunque (no non ci riferiamo a Nike, o all'iconico borsone di Gucci), forse sarebbe il caso che si ricordasse di avere solo 23 anni, che ha ancora almeno un decennio da passare sul campo da tennis e che non è certo di un campione a fine carriera che sente il bisogno o la necessità di riciclarsi come influencer sportivo.

E allora dopo Fastweb, la pasta De Cecco, il caffè Lavazza, la crema solare, il parmigiano Reggiano ecco che gli sentiamo dire (in inglese, giusto per mettere nuovamente un po’ di pepe su chi ironizza sull'italianità di Sinner) questa frase: “Nelle nostre vite ci saranno sempre molte prime volte. Tutto quello che devi fare è essere te stesso”. Bellissime parole, magari però come copy di un post emozionale. Non c’era certo bisogno di mettere su un set con Bocelli per lanciare la sua nuova canzone (e no, non abbiamo nulla contro il cantante, anzi). Quindi, se ultimamente la sua comunicazione è decisamente migliorata, forse qualcuno dovrebbe chiedersi se non sia il caso di preservare l'immagine di un giovane talento che ha ben chiare le sue priorità e non le ha mai nascoste: il tennis. Lo ripete come un mantra. Eppure, quel mantra, sembra essere messo in secondo piano quando si tratta di apparizioni pubblicitarie. Ha detto di no a Sanremo (ha fatto benissimo), persino a Mattarella, però sugli schermi di qualunque dispositivo con una connessione internet lui c’è. Ma sappiamo tutti che da novità a sabbia nelle mutande, purtroppo, il passo è breve.