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Sinner e doping, pioggia di colpi di Djokovic (via Berrettini) e Medvedev contro Jannik? “Favoritismo. Non è una buona immagine per il nostro sport”. Poi tirano in ballo soldi, avvocati e...

  • di Giulia Sorrentino Giulia Sorrentino

18 febbraio 2025

Sinner e doping, pioggia di colpi di Djokovic (via Berrettini) e Medvedev contro Jannik? “Favoritismo. Non è una buona immagine per il nostro sport”. Poi tirano in ballo soldi, avvocati e...
Jannik, guardati dai colleghi... Ma perché Djokovic e Medvedev hanno preso a racchettate Sinner per la questione doping? Prima Nole tira in ballo l’ex preparatore atletico (ora con Berrettini), poi il russo ironizza sui termini dell’accordo con la Wada. E cos’è la questione (di nuovo) del favoritismo?

di Giulia Sorrentino Giulia Sorrentino

Il caso Sinner-Wada continua a far discutere e a dividere il mondo del tennis, ma questa volta le critiche non arrivano solo dai soliti detrattori. A scagliarsi, e con parole pesanti, sono stati due dei protagonisti più ingombranti del circuito: Novak Djokovic e Daniil Medvedev. Due stoccate che suonano come un attacco diretto al collega italiano e al sistema che ha permesso il patteggiamento per la squalifica di tre mesi. Djokovic, intervenendo sul tema, ha lanciato un’accusa pesantissima, che sembra una delegittimazione dell’accordo tra Sinner e la Wada: “Il messaggio che passa è che se sei un top player e puoi permetterti avvocati di grido, puoi quasi condizionare la sentenza”. “In spogliatoio parlo con tutti e la maggioranza dei giocatori con cui mi sono confrontato non è contenta della gestione di questo procedimento. Pensa che non sia giusto, che sia stato commesso del favoritismo”.

Djokovic e Medvedev contro Sinner
Djokovic e Medvedev contro Sinner

Djokovic ha poi acceso i riflettori anche sui membri dello staff di Sinner coinvolti nella vicenda del Clostebol, in particolare Umberto Ferrara, oggi preparatore atletico di Matteo Berrettini: “Trovo alquanto strano che possano continuare a lavorare nel circuito, e un sacco di tennisti la pensano come me”. Se le parole di Djokovic pesano come un macigno, quelle di Daniil Medvedev non sono da meno. Il russo, prima impegnato nel torneo di Doha, ha parlato della questione con un’ironia che non lascia spazio a interpretazioni: “Spero che la prossima volta che la Wada proporrà a un giocatore una sospensione da uno a due anni, il giocatore possa dire: ‘Non la voglio, preferisco un mese’”. Un patteggiamento visto come un precedente pericoloso che potrebbe trasformare il sistema antidoping in un mercato di negoziazioni personalizzate. Medvedev non ha nascosto il suo scetticismo: “È un caso politico su cui potremmo discutere per ore”, ha commentato.

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Nel frattempo, Sinner si gode i primi giorni di stop negli Emirati, lontano dalla pressione mediatica europea. Con Anna Kalinskaya già fuori al primo turno del Wta locale, il tennista italiano potrebbe presto lasciare Dubai per spostarsi negli Stati Uniti, dove il suo coach Darren Cahill potrebbe aiutarlo a organizzare la ripresa. Gli indizi portano verso un allenamento privato negli Usa, magari sfruttando anche i contatti con Bill Gates, che si è recentemente dichiarato un grande fan dell’azzurro. Sinner potrà infatti riprendere gli allenamenti ufficiali solo dal 12 aprile, mentre il rientro nel circuito è fissato per gli Internazionali d’Italia, in programma dal 6 maggio. Un ritorno attesissimo, ma che si preannuncia tutt’altro che privo di polemiche, specialmente con avversari che non hanno intenzione di lasciar correre.

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