Nel mondo del web, WordPress è spesso sinonimo di affidabilità e di servizi editoriali. È il Cms (Content management system) su cui milioni di siti web e interessi vari poggiano le loro speranze ogni giorno. Ma cosa succede quando proprio il leader di questa piattaforma globale inizia a spaventare la rete? Nelle ultime settimane, l’atmosfera all’interno della community di WordPress è diventata tesa, quasi apocalittica, tanto da iniziare a gettare nel panico sviluppatori, designer e webmaster di tutto il mondo. Matt Mullenweg, il Ceo di WordPress, è al centro di tutto questo trambusto, e sembra che la sua leadership stia generando più di qualche mal di pancia interno. Ecco quindi la nascita di una nuova soap opera digitale che ci terrà occupati per i prossimi mesi. L'importante è sapere della controversia tra Wp Engine e Automattic, di uno scambio di lettere legali e dichiarazioni pubbliche di guerra. Lo stesso Mullenweg ha pubblicamente dichiarato che Wp Engine, provider controllata dalla private equity Silver Lake, sfrutta WordPress per ottenere profitti, senza fornire nessun contributo allo sviluppo del Cms open source. Dall'altro lato, i legali di Wp Engine hanno accusato Mullenweg di abusare del suo potere su WordPress. Dalle notizie che trapelano oltreoceano, sembrerebbe quindi che i corridoi digitali di WordPress siano “on fire”. Negli ultimi mesi, diversi ex dipendenti e collaboratori hanno cominciato a far trapelare voci di un ambiente di lavoro teso e turbolento per nuove faide interne. Si parla di decisioni prese dall'alto in modo poco trasparente, modifiche improvvise alla roadmap del software e un generale malcontento tra chi contribuisce allo sviluppo open source della piattaforma. Mullenweg sembra aver preso alcune decisioni piuttosto impopolari e, come in ogni grande dramma, il pubblico, in questo caso i milioni di utenti di WordPress, si domanda cosa succederà ora.
Una delle principali criticità riguarda la direzione in cui sta andando il core di WordPress. Ci sono state nuove evoluzioni interne che hanno confuso e disorientato molti utenti, in particolare gli sviluppatori che lavorano con il Cms. Il tanto discusso editor a blocchi di WordPress, introdotto nel 2018, ha infatti diviso la community come poche altre decisioni in passato. Mullenweg ha insistito su questa rivoluzione, puntando tutto su un editor che molti sviluppatori considerano più un peso che un vantaggio. Ma non è tutto, ci sono ormai forum di settore pieni di lamentele di sviluppatori che non vedono di buon occhio le ultime versioni e si chiedono perché le cose stiano peggiorando. E mentre Mullenweg difende strenuamente il progetto, la fiducia della community sembra vacillare. Sui social sono sempre più gli utenti che si interrogano su quanto ancora WordPress possa mantenere la sua posizione dominante nel mercato dei Cms. Altri concorrenti stanno iniziando a fare capolino e, con un Ceo che sembra stia alimentando le fiamme dell'insicurezza piuttosto che spegnerle, non sorprende che si parli di una potenziale implosione. Il problema quindi non è solo tecnico ma soprattutto umano. Il cuore di WordPress, ciò che lo ha reso grande, è sempre stato la sua community open source, basata su contributi e collaborazioni di migliaia di sviluppatori in tutto il mondo. Se la fiducia in Mullenweg si erode, che ne sarà del futuro della piattaforma? Siamo davvero alle soglie di una apocalisse digitale per WordPress? Una cosa è certa, il suo futuro è appeso a un bit, e tutta la community osserva con ansia il prossimo passo del suo leader e dei suoi partner commerciali. Nel frattempo non ci resta che preparare i popcorn e aspettare la prossima puntata di questo dramma, con la speranza che la piattaforma su cui il 40% del web si poggia non si sgretoli sotto i nostri occhi. In ogni caso, iniziate a seguire la questione e tenetevi pronti a nuove valide alternative; il futuro, anche quello dell'informazione è tutt'altro che un modulo da installare.