I fuffa guru, o presunti tali, sono un fenomeno propriamente italiano? Ovviamente no, ci sono in tutto il mondo. Del resto, il mindset non ha limiti di lingua. Il miglioramento di se stessi è un principio trasversale, che attraversa culture e paesi. Se poi provieni da una famiglia miliardaria professare il verbo dell’evoluzione (finanziaria, culturale, sociale, estetica, imprenditoriale e via così) è ancora più facile. Sembra questo il caso di Guillermo “Memo” Salinas, imprenditore messicano e personaggio molto attivo sui social (specialmente su TikTok) che, pochi giorni fa, è stato visto insieme a Fedez in vacanza in Sardegna e a St. Tropez. Tra video di vacanze extralusso e “lezioni” gratis su come comunicare in maniera persuasiva, Salinas sembrerebbe essere entrato nella vita dell’ex marito di Chiara Ferragni. Alessandro Rosica (Investigatoresocial su Instagram) ha però sottolineato come questa figura, a suo dire, non sarebbe un semplice amico. Anzi, dietro a questa frequentazione ci sarebbe una sponsorizzazione da 500mila euro (senza “adv” nelle storie, parrebbe), ma chiaramente tutto da verificare. Ecco chi è Memo Salinas e perché potrebbe essere stato con Fedez in vacanza.
I Salinas: una famiglia miliardaria
Per farla breve, l’inizio della dinastia dei Salinas risale ai primi del Novecento, quando Benjamin Salinas fondò una manifattura di mobili. Hugo Salinas Price, il nonno di Memo, poi, aprì nel 1959 il primo negozio di elettronica della catena Elektra. Nel 1968, gli store erano 12. Al momento della cessione al figlio, Ricardo Benjamín Salinas Pliego, i negozi erano ormai 59. Dopo aver cominciato a offrire servizi e a vendere prodotti finanziari, il gruppo Elektra crebbe esponenzialmente. L’impero si allargò ad altri settori, come la televisione e la telefonia (il Gruppo Salinas). Il patrimonio di Salinas Pliego, nel 2021, era superiore ai 13 miliardi di dollari. Insomma, Memo Salinas sembra poter contare su una forza economica enorme. Ma su cosa si è concentrato il rampollo dei Salinas?
Filantropia (o regalare soldi), (pseudo) formazione e non solo
“Per lui i soldi non sono il fine o una fonte di felicità, ma uno strumento per vivere al meglio la propria vita e aiutare gli altri”, recita un claim nel sito di Memo Salinas. E per lui, pare, i soldi contano talmente poco da essere persino disposto a regalarli (questa presunta "abitudine" di Salinas è stata evidenziata anche da Alessandro Rosica nel suo post): in un video pubblicato sul suo canale YouTube, si vede Salinas che si accorda con un ragazzo appena quindicenne (e che, pare, Memo non conosce) per un “prestito” di 120mila pesos. L’unica garanzia richiesta è quella dell’impegno del ragazzo: la promessa che, entro un anno, il debito verrà ripagato. Non sappiamo se la transazione sia avvenuta realmente. Certo, però, che come presentazione di un professionista capace di investire, gestire denaro e creare profitto, lascia qualche dubbio. In altri video, invece, Memo Salinas si concentra sulla comunicazione: consigli piuttosto basilari, per dire la verità, su come creare una “buyer persona”, stimolare negli utenti un bisogno (sì, proprio quello che Jordan Belfort descrive in The Wolf of Wall Street) e creare un “perché”, cioè un motivo per cui una persona dovrebbe anche diventare un acquirente. Seguono, sempre su YouTube, brevi interventi sulla piramide di Maslow, in cui sono sintetizzate le leve emozionali maggiori con cui spingere le persone ad acquistare prodotti o servizi. Insomma, tutto quello che, durante il primo giorno di corso, qualsiasi copywriter potrebbe imparare. Dal punto di vista della formazione, quindi, niente di rilevante. Nel corso degli anni, però, Memo si è occupato di infrastrutture (nel 2012 ha fondato Decas, impresa edile) e di logistica (grazie alle società Axis, Rapidwire e Rapid Transit). Ma nel curriculum non manca nemmeno la beneficenza: con Existe, Memo si è dedicato alla tutela della crescita dei bambini svantaggiati del Monterrey, in Messico. Eppure, c’è dell’altro.
Gli Nft: “Memo Salinas 777”
Perché il vero business, o almeno così sembra, sono gli Nft, ovvero dei token che, se acquistati, garantirebbero delle ricompense. Quasi come se comprandoli si potesse ottenere un pezzo della vita di Memo Salinas. Soldi in cambio di lifestyle: “‘Memo Salinas 777’ è una serie di collezioni di Nft di Memo Salinas che hanno l'obiettivo di cambiare la vita delle persone attraverso doni eccezionali”, oltre alla promessa della costruzione di una non meglio precisata “comunità numero uno del Messico”. “Ogni Nft avrà diversi benefici” a seconda del tipo di acquisto e “della stagione”. Un video YouTube mostra una coppia che avrebbe goduto di una vacanza gratis in Grecia grazie alle ricompense di Memo. Talvolta, invece, l’acquisto di un Nft permetterebbe la partecipazione a una “lotteria” in cui in palio ci sarebbe la metà del ricavo complessivo proveniente dalla vendita dei token. Alessandro Rosica, però, nel suo post ha parlato chiaramente di una truffa: forse quei “regali” non sono così eccezionali? E, soprattutto, cosa c’entra Fedez?
L’Investigatore social, Fedez e Memo Salinas
“Cosa ci fa uno dei più grandi fuffa guru a livello mondiale con Fedez? Ve lo dico io! Federico da qualche mese sponsorizza assiduamente questo personaggio ‘senza farla sembrare una sponsor’: nessun adv e nessun accenno al lavoro che fa Memo Salinas. Ovvio! Sai che caos se l’avesse specificato? Dunque, adesso arriva il bello”, scrive l’Investigatore social su Instagram, che prosegue: “Fedez lo invita in Sardegna per svariati giorni, lo scopo? Farlo diventare famoso in Italia, così Memo avrà la strada spianata per truffare anche qui da noi. Il suo motto? Regalo soldi! Diciamo che ispira già molta fiducia”.
Nelle (ipotetiche) truffe a cui Rosica fa riferimento (“Invito a denunciare chi è stato truffato”) c’entrano per caso gli Nft? Oppure qualche altro servizio offerto da Memo? Non è chiaro. Il post, che chiaramente rappresenta solo la visione della "accusa", si chiude così: “Attualmente mi dicono che Memo avrebbe sborsato per questa sponsor oltre 500mila euro, più voli su jet e yacht sempre pagati da lui”. Siamo di fronte a un nuovo (l’ennesimo) errore di comunicazione?