Il confine tra una comunicazione efficace e legittima con una ambigua (ma non per questo illegale) è labile. Talvolta, nell’interpretazione di certi messaggi, si rischia di fare confusione. Sono molti, infatti, i guru che giocano su questo confine. Alcuni, però, ci tengono a sottolineare che c’è qualcosa che li differenzia dai presunti venditori di fuffa che girano sul web. È questo il caso di Alessandro Arnao dell’Accademia del Self Publishing, che ha voluto rispondere a un articolo di MOW in cui, anche duramente, veniva commentata la sua iniziativa. Arnao, dunque, ha deciso di contattarci e di chiarire la sua posizione in merito al pezzo di Veronica Tomassini che abbiamo pubblicato.
Alessandro Arnao, dopo aver letto il pezzo di Veronica Tomassini lei ha voluto fare alcune precisazioni.
L’articolo presenta gravi lacune e inesattezze che ledono ingiustamente la mia reputazione e quella dell’Accademia del Self Publishing, attiva con successo da circa 6 anni e con oltre 4mila studenti all’attivo. L’articolo in generale manca di un'analisi approfondita e obiettiva, basandosi su impressioni superficiali, assenza conclamata di qualsivoglia lavoro d’inchiesta e frasi completamente decontestualizzate.
Lei quindi contesta il fatto di essere assimilato ad altri personaggi del mondo dei “guru”?
Essere inserito nella rubrica “Fuffaguru” accanto a Mattia Ruta, Thomas Macorig e Luke Marani e quindi associato a questi personaggi mi fa vergognare parecchio in quanto sono persone che a dir poco stigmatizzo e l’ultima cosa che vorrei è essere associato a loro. Semplicemente perché non ho nulla a che spartire con tali individui che spesso condanno per diverse loro condotte.
Passiamo all’articolo: cos’è che non la convince?
Già il titolo: “Alessandro Arnao, il fuffa guru che non sa scrivere ma insegna a vendere libri. C’è qualche babbeo che crede davvero in questo self publishing?”. Non ho mai venduto fuffa in vita mia e la quasi totalità delle 4mila persone che hanno acquistato i miei prodotti/servizi sono della stessa opinione. Direi che si tratta di un numero statisticamente rilevante per smarcare il fatto che io possa vendere fuffa. Ci sono alcuni virgolettati che mi lasciano perplesso.
Per esempio?
Lei scrive: “Sostiene che se hai un forte perché, non lavori e diventi ricco”. Non so da dove sia stata estrapolata questa frase ma io non faccio altro che dire che per raggiungere dei risultati economici soddisfacenti c’è bisogno di studio, applicazione e focus costante nel tempo. Smentisco categoricamente di aver mai detto nulla del genere.
C’è altro?
“Ecco, dice: se hai un forte perché, non lavori e diventi ricco. Come: con il self publishing. Cioè ti pubblichi un libro da solo e lo piazzi su Amazon. Se non hai un forte perché pazienza amico. Quindi a scanso di equivoci se frequenti il suo corso e poi resti tale e quale lo sfigato che sei: è solo colpa tua”: si batte ancora sul “forte perché”. È stranota la mia super disponibilità e il supporto continuo a tutti gli studenti della mia community. Addirittura i miei percorsi prevedono il rimborso totale nel caso in cui lo studente dimostri di aver applicato diligentemente tutto ciò che insegniamo e non raggiunge i propri obiettivi. L’Accademia del Self Publishing non è una trappola. Esiste da 6 anni e abbiamo 4mila persone iscritte. Gli iscritti possono regolarmente recedere dall’acquisto senza darne motivazione se si rendono conto di aver valutato male l’acquisto. Se fosse davvero stata una trappola sono sicuro che se ne sarebbero accorti tutti molto prima.