Sono ormai diversi giorni che si parla di ciò che è accaduto nell’intervista di Teo Mammucari con Francesca Fagnani a Belve. Molti hanno commentato sui social, chi difendendo Mammucari (pochi), chi (la maggioranza) schierandosi dalla parte di Fagnani. E ne ha parlato anche Andrea Scanzi, che ha esordito così nel suo video: “Belve serve alla Fagnani e alla Rai, non a chi viene intervistato”. E l’ospite “deve essere molto bravo per uscirne bene”. Lo scontro tra Mammucari e la conduttrice, secondo Scanzi, che ha fatto aumentare lo share, non sembrava preparato. “Ha sbagliato a dire vaffanculo, ha sbagliato anche ad andare via”, a specialmente considerto che Teo è uno che ha fatto successo “trattando male tutti”. Andava bene solo quando a incalzare gli ospiti era lui, sembra suggerire Scanzi? “Mammucari si è sopravvalutato” perché era convinto che Fagnani lo avrebbe risparmiato da domande scomode. Ripete che non era tutto concordato, ma “Mammucari si era preparato l’exit strategy”. Il giornalista si sofferma poi su Francesca Fagnani: “Mi fa molto ridere questo successo straordinario che ha e questa aura di intoccabilità”. “È una giornalista e scrittrice brava, che si è fatta le ossa con grandi maestri del giornalismo come Giovanni Minoli e Michele Santoro”, e, aggiunge Scanzi, “è un’ottima giornalista d’inchiesta”. Una professione che ha messo da parte per diventare un volto televisivo. E per questo serve “andare d’accordo con tutti”, da Morgan a Giorgia Meloni, da Marco Travaglio ad Alessandro Di Battista. E ricorda gli anni da opinionista e da conduttrice di Fagnani, tra cui un programma fatto insieme ad Alessandro Giuli che “fu un disastro”.
“Quello che è successo a Mammucari è in parte successo anche a me”, aggiunge ancora Andrea Scanzi. “Lei mi scrisse il primo febbraio 2024 ironicamente scrivendomi: ‘Sua maestà, sono l’umile Francesca Fagnani, quando posso disturbarti?’”, giocando sul narcisismo del giornalista, da lui stesso ammesso. “Mammucari sbaglia (a far sentire le note vocali, ndr) perché Francesca fa il suo lavoro”, cioè quello di fare anche le domande “scomode”. Ma ritornando al racconto: “La mia agente parla con la produzione di Belve. Il responsabile del budget da dare agli ospiti è una persona molto brava e simpatica. Si accordano per una cifra per il gettone di presenza, un gettone buono e onesto. La Rai non paga chissà che cosa, a meno che tu non sia Fabrizio Corona”. A quel punto, però, Scanzi ebbe dei ripensamenti: “Fagnani conduce un programma in cui l’ospite deve essere massacrato. Deve fargli il culo”. “Ricordo che quando mi chiamò mi disse: ‘Io non chiamo mai i giornalisti, tranne te e Marco Travaglio, perché siete i più famosi e siete anche quelli da essere molto amati, molto detestati, ed essere gli unici a riempire i teatri’”. “Due giorni prima della registrazione salta tutto. Io ci rimango un po’ male, anche per una questione di rispetto”, perché “avevo spostato degli impegni”. E il responsabile, che è anche un amico di Scanzi, chiarisce: “Non è censura, abbiamo scelto altri che consideravamo migliori di te”. “Io resto dell’idea che cancellarmi a due giorni dalla registrazione sia dipesa o dalla Rai, che ha fatto pressione dicendo: ‘Scanzi no, perché odia la Meloni’”, oppure perché “Francesca o persone a lei vicine hanno detto: ‘Ma di tutti quelli che potevi chiamare proprio quello stronzo di Scanzi?’”. La promessa per l’intervista nella prossima stagione comunque rimaneva: “Ma chi l’ha mai più sentita?”. Insomma, sulla “furbizia” di Fagnani, secondo Scanzi, “Mammucari ha un po’ ragione”. Chi è in definitiva che ci guadagna dalle interviste di Belve? I personaggi che riescono a tenere il dominio televisivo: “Fabrizio Corona è un genio in questo, se la mette in tasca Francesca, ma come si metterebbe in tasca anche me. Nello one-to-one è il più bravo di tutti”. Nessuno, a parte lui, è uscito bene dalla trasmissione: “Io ricordo solo i reel in cui Fagnani fa fare delle figure di merda agli altri”. Quindi, in definitiva, il non andare in onda è stato utile per Scanzi: “Alla fine ho avuto culo”.