Come si intrecciano la curva Nord e i clan calabresi? Quali presunti interessi doveva tutelare Antonio Bellocco a Milano? Chi erano i referenti delle famiglie oltre a lui? L’ultima ordinanza della Procura ci dà un’indicazione su quelle che potrebbero essere le prossime mosse dei pm Paolo Storari e Sara Ombra: tra gli ultimi arrestati, infatti, ci sono figure legate alla criminalità organizzata. C’è specialmente un nome di cui si è discusso e che è stato citato da Massimo Giletti nella trasmissione Lo Stato delle cose: si tratta di Filippo Monardo, ex consigliere comunale, imprenditore attivo nel settore dolciario e fratello del presidente di Soriano Calabro, la squadra in cui ha giocato Marco Ferdico. Nelle carte dell’ordinanza viene definito come vicinissimo ad Antonio Bellocco. A Monardo, in effetti, Totò si era rivolto prima di incontrare Alfonso Cuturello e altri che si erano fatti avanti per entrare nel business della curva Nord. Anche Andrea Beretta aveva parlato di un Monardo nelle sue confessioni. Lo definisce “quello dei cioccolati”. Enrico Lupino di Rai 3 era andato a chiedere informazioni a dipendenti dell’azienda Dolciaria Monardo srl. Una fonte, poi, aveva parlato del presunto legame tra la vendita di dolci e altri affari illeciti. Tra i Monardo e i Bellocco, stando alle parole dell’informatore, ci sarebbe un rapporto strettissimo. L’azienda ha deciso di smentire con un comunicato stampa quanto sostenuto a Lo Stato delle cose. Nella nota si contesta l’attribuzione alla Dolciaria Monardo “di fatti gravissimi, falsi e destituiti di ogni fondamento, che non trovano alcun riscontro nell'indagine penale richiamata nella trasmissione, ai quali sono assolutamente estranei, e neppure corrispondenza nei reati per i quali in essa si procede”. Inoltre, si sottolinea come Domenico Monardo, titolare della srl, abbia “dato incarico ai propri legali di perseguire penalmente il conduttore Massimo Giletti”. Riportiamo di seguito per come ci è pervenuto.

“Con riferimento alla trasmissione Lo Stato delle cose di Lunedì 12 Maggio 2025, il sig. Domenico Monardo e la società Dolciaria Monardo srl hanno dato incarico ai propri legali di perseguire penalmente il conduttore Massimo Giletti, nonché coloro che con lo stesso abbiano concorso, sporgendo querela per l'attribuzione di fatti gravissimi, falsi e destituiti di ogni fondamento, che non trovano alcun riscontro nell'indagine penale richiamata nella trasmissione, ai quali sono assolutamente estranei, e neppure corrispondenza nei reati per i quali in essa si procede. Da vari siti di informazione, risulterebbe che già in un precedente episodio di cronaca nazionale Massimo Giletti aveva pubblicamente esposto accuse, poi dimostratesi false, ad un intero nucleo familiare di persone incensurate per essere componenti di una famiglia mafiosa operante nel Monrealese e per questo condannato a risarcimento. All’epoca dei fatti, nel 2016, nel corso della trasmissione Non è l’Arena il conduttore definì i suddetti quali componenti di una omonima famiglia mafiosa “molto pericolosa”, una accusa grave che poi si dimostrò infondata. A cui conseguì una condanna civile del Tribunale di Palermo al risarcimento dei danni per fatti di diffamazione a mezzo sistema televisivo. Sembra che la storia si ripeta. Non si mancherà, inoltre, di agire in ogni altra competente sede per stigmatizzare la persecuzione, su reti del servizio pubblico, di una campagna diffamatoria che contraddice il dovere del giornalista di operare una informazione corretta e la necessità di attenersi sempre al rispetto alla verità, arrecando gratuito nocumento all'azienda ed ai lavoratori in essa impiegati”.
