Sembra che in casa Elkann la parola d’ordine, in questo momento, non sia di certo “serenità”. La famiglia è infatti scossa dalla vicenda Stellantis dopo che nella notte tra l’1 e il 2 dicembre Carlos Tavares ha dato le dimissioni come Ceo dell'azienda. Ora l'unico uomo al comando, in attesa di trovare un altro profilo manageriale, che potrebbe essere De Meo in caso di fusione con Renault, è John Elkann. Lo stesso John che, però, come ci ha raccontato Bianca Carretto del Corriere della Sera, non ha la caratura adatta per quel ruolo. Oltre ai problemi legati al mondo auto c’è un’altra vicenda che turba casa Agnelli e riguarda l’eredità di cui da tempo si discute, ma ora il tribunale civile di Torino ha accolto la richiesta dei legali di Margherita Agnelli de Pahlen di acquisire nel giudizio gli atti del procedimento penale e ha ammesso il deposito da parte dei fratelli Elkann dell’originale dell’accordo transattivo del 18 febbraio 2004, ovvero quello che stabiliva l’eredità di Gianni Agnelli.
Decisione che va in favore di Margherita Agnelli nella sua guerra legale contro i figli Elkann per azzerare l’eredità di suo padre, ovvero l’Avvocato Gianni Agnelli. “Prendiamo atto con soddisfazione che in pieno accoglimento di quanto richiesto, è stata disposta l’integrale acquisizione nel processo civile di tutti gli atti e i documenti relativi ai riscontri del procedimento penale”: queste le parole degli avvocati di Margherita. Invece, secondo i legali di John, Lapo e Ginevra Elkann, “le memorie depositate da Margherita sono state dichiarate in larga parte inammissibili”. Le note dei legali delle due parti danno una lettura divergente della decisione del giudice. L’impatto della documentazione penale sul giudizio civile potrebbe essere rilevante perché il tema di base è sempre la residenza di Marella Caracciolo. Nel caso penale per stabilire se sono stati commessi reati fiscali nel costruire una residenza fittizia in Svizzera, in quello civile per stabilire se la successione debba essere regolata dal diritto svizzero o italiano. L'obiettivo di Margherita Agnelli è quello, quindi, di mettere in discussione il vecchio patto transattivo sottoscritto in Svizzera da sua madre nel 2004. Dopo la morte di Gianni Agnelli, Margherita Agnelli ha rinunciato alla sua parte d’eredità in cambio di un forfait di 1,2 miliardi di euro, ma adesso ritiene di essere stata ingannata.