La finale di MasterChef e la nuova ondata di lusso gastronomico sono al centro della riflessione di Aldo Grasso, che dalle Langhe ai prezzi stellari delle chiacchiere di Iginio Massari si chiede: la cucina è migliorata o si è solo fatta più fotogenica? La scintilla del dibattito parte dal trionfo di Anna Yi Lan Zhang, vincitrice dell’ultima edizione di MasterChef, che con la sua cucina fusion ha convinto i giudici. Eppure, per Grasso, la vera domanda è un’altra: "Si può migliorare la perfezione, quando questa si materializza in un piatto di ravioli al plin con sugo dei tre arrosti?". La risposta non è scontata, ma il critico lascia intendere che ormai l’estetica ha preso il sopravvento sulla sostanza.

Un esempio concreto? Il recente dibattito sui prezzi fuori scala di alcuni prodotti gastronomici di lusso. "Le chiacchiere di Massari che costano 100 euro al chilo o il pesto di Imperia di Maurizio Viani a 1.000 euro al chilo", spiega Grasso, sono il simbolo di una cucina che sembra sempre più lontana dalla tradizione. Certo, il critico riconosce che il lusso non andrebbe demonizzato, ma mantiene alcune perplessità: "Potrei anche accogliere l’invito di Daniela Santanché a non criminalizzare il lusso, ma mi tengo le mie piccole, inessenziali perplessità. Specie sul pesto, che mi è sempre parso un piccolo capolavoro della cucina povera". Ma allora cosa giustifica questi prezzi? Secondo Grasso, più che la qualità, conta l’instagrammabilità del prodotto: "Le chiacchiere di mia nonna non sono instagrammabili, quelle di Massari sì. Le compro anche per poterle fotografare, metterle sui social e contribuire gioiosamente alla mia identità, fittizia e virtuale". La conclusione è quasi provocatoria: "L’immagine è cara o costosa? Chi non ne può fare a meno è intelligente o idiota? E allora va bene anche il pesto a 1.000 euro. Tanto è tutto impiattamento". Un giudizio amaro, che fotografa la direzione in cui sta andando la gastronomia contemporanea: più che il gusto, oggi conta la foto.
