Ora la gestazione per altri (Gpa) è un “reato universale”. La proposta di legge di Fratelli d’Italia è stata definitivamente approvata lo scorso mercoledì. Noi avevamo realizzato questo reportage sul tema. Per chi volesse iniziare la pratica, quindi, si prospetta il rischio di sanzioni o, addirittura, il carcere (multa fino a un milione di euro e due anni di reclusione). “Con il voto del Parlamento italiano i diritti non sono stati negati, ma al contrario sono stati riaffermati e resi finalmente effettivi”, ha detto Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, le Pari Opportunità e la Natalità. L’approvazione della proposta della deputata Carolina Varchi ha scatenato la reazione delle opposizioni, da Italia Viva ad Alleanza Verdi Sinistra, unite nella condanna della legge che, dicono, va contro la costituzione. Alcuni giuristi, come scrive Il Post, ne hanno in effetti messo in dubbio l’applicabilità. Inoltre, si temono gli effetti sui figli nati con fecondazione assistita, che potrebbero risentire negativamente di un’eventuale condanna dei genitori. Ma cosa significa “reato universale”?
Sempre seguendo Il Post, la formula usata nella legge, seppur potente nella sua apparenza, in realtà non è chiara da punto di vista giuridico, dato che la “giurisdizione universale” a cui si fa riferimento riguarda crimini riconosciuti dal diritto internazionale: genocidi, crimini di guerra e crimini contro l’umanità, per esempio. La gestazione per altri è, invece, cosa molto diversa. Ad ogni modo, esultano le associazioni Pro Vita: “Questa giornata corona anni di battaglie culturali e politiche, fatte di decine di convegni, affissioni stradali, incontri con la cittadinanza, manifestazioni, flash mob e una petizione popolare firmata da più di 60mila cittadini”, ha detto Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus. Un tema così importante e significativo per l’opinione pubblica continuerà sicuramente a essere discusso. Nel frattempo, però, il divieto è legge.