Sarebbe imminente il cambio ai vertici di Stellantis. Bloomberg rivelano che Antonio Filosa sarebbe in pole position per assumere la leadership esecutiva di Stellantis, raccogliendo così il testimone da Carlos Tavares. Le indiscrezioni, emerse durante il weekend, indicano il manager attualmente responsabile delle operazioni americane come favorito nella corsa alla successione. Il gruppo presieduto da John Elkann aveva pianificato di individuare il nuovo timoniere entro la prima metà dell'anno, in vista dell'avvicendamento previsto per il termine del 2025, quando scadrà il mandato dell'attuale amministratore delegato. Il manager cinquantaduenne, di radici campane, rappresenterebbe una scelta all'insegna della continuità aziendale, avendo costruito un percorso professionale venticinquennale all'interno del gruppo, iniziato in Fiat nel 1999. Nel suo curriculum spicca il recente traguardo raggiunto nel 2023, quando ha infranto il “tetto di cristallo” diventando il primo italiano alla guida dello storico marchio americano Jeep. La testata finanziaria statunitense sottolinea tuttavia che non è ancora stata apposta la firma definitiva e che ulteriori sviluppi potrebbero emergere nelle prossime ore. Ma ci sono movimenti anche sul fronte del business della difesa. Leonardo, colosso pubblico italiano, ha presentato, insieme alla tedesca Rheinmetall, una proposta non vincolante per l'acquisizione di Iveco Defence Vehicles (Idv), la divisione militare controllata dalla holding Exor della famiglia Agnelli-Elkann-Nasi. L'offerta formulata dopo oltre dodici mesi di trattative preliminari rappresenterebbe un passo significativo nel consolidamento dell'industria europea degli armamenti terrestri, in un contesto di crescente domanda di equipaggiamenti militari. Secondo quanto riportato dal Fatto Quotidiano, la proposta economica presentata dall'amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, e dal suo omologo di Rheinmetall, Armin Papperger, si aggirerebbe attorno ai 5 miliardi di euro, sebbene da Leonardo non siano giunte conferme ufficiali su questa cifra. Durante la presentazione agli analisti finanziari dell'8 maggio, Cingolani ha dichiarato: “Non siamo disposti a spendere oltre il giusto valore per realizzare questa possibile acquisizione"” senza tuttavia rivelare i dettagli economici dell'offerta. Solo due mesi fa, nel marzo 2024, Il Sole 24 Ore aveva evidenziato come le prime conversazioni esplorative considerassero un valore attorno ai 750 milioni di euro, con Exor che all'epoca richiedeva una cifra superiore al miliardo. Il notevole aumento della valutazione trova spiegazione in diversi fattori. La situazione geopolitica internazionale, in particolare il conflitto russo-ucraino, ha determinato un incremento generale delle quotazioni delle aziende operanti nel settore della difesa. I risultati finanziari di Idv ne sono testimonianza: nel 2024 l'azienda ha registrato un incremento del fatturato del 15,1%, raggiungendo 1,13 miliardi di euro, mentre l'utile operativo rettificato è cresciuto da 76 a 113 milioni. L'organico è aumentato da 1.763 a 1.955 dipendenti.

Questi risultati positivi hanno rappresentato un elemento di stabilità per l'intero gruppo Iveco, i cui ricavi consolidati industriali sono scesi da 15,64 a 14,95 miliardi, mentre l'utile operativo rettificato complessivo ha mantenuto i livelli precedenti (851 milioni, appena 2 in più rispetto al 2023) proprio grazie alla performance della divisione militare. Stando al Fatto ci sarebbe poi il favore governativo verso l'operazione. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, avrebbe espresso parere positivo riguardo alla fusione tra Leonardo e la divisione della difesa di Iveco, considerandola strategica per il rafforzamento dell'industria nazionale degli armamenti. Particolarmente rilevante è lo sblocco di una commessa del valore di 23,2 miliardi di euro per nuovi carri armati e veicoli blindati destinati all'esercito italiano. È già stato definito a livello politico e dai vertici militari che tale fornitura verrà assegnata, senza procedura di gara, alla joint venture paritetica recentemente costituita tra Leonardo e Rheinmetall. In questo contesto, Iveco Defence, che già collabora con l'ex Oto Melara (ora parte di Leonardo) nel consorzio Cio, ha ottenuto l'assegnazione di una porzione significativa della commessa, stimata tra il 10% e il 18% della quota spettante a Leonardo, per un valore compreso tra 1,16 e 1,7 miliardi di euro. La cessione di Iveco Defence si inserisce in un quadro competitivo più ampio. Exor ha infatti avviato un processo di vendita aperto a diversi potenziali acquirenti internazionali, non limitandosi alla trattativa con Leonardo e Rheinmetall. Pare che anche Knds, il gruppo franco-tedesco produttore del carro armato Leopard e principale concorrente di Rheinmetall (che sta sviluppando il nuovo carro armato Panther destinato all'esercito italiano), avrebbe formulato una proposta economica leggermente superiore, nell'ordine di 1,5 miliardi di euro. Anche alcuni fondi d'investimento avrebbero manifestato interesse per l'acquisizione. La holding Exor controlla il 27,06% di Iveco, che a sua volta possiede il 100% di Iveco Defence Vehicles. Il governo italiano dispone dello strumento del golden power, che consente di imporre condizioni sulle acquisizioni in settori strategici e quindi potenzialmente orientare l'esito della vendita, analogamente a quanto sta avvenendo nel caso dell'Ops di Unicredit su Banco Bpm. La cessione rappresenterebbe per il gruppo guidato dalla famiglia Agnelli-Elkann-Nasi un'opportunità per concentrarsi maggiormente sul core business automobilistico di Stellantis.
