9 milioni di dollari per fare disinformazione: sarebbe un sogno per Matteo Gracis, che la fa in maniera molto meno remunerativa. “Nel periodo compreso tra il 2018 e il 2022, l’azienda Thomson Reuters Special Services LLC, proprietaria dell’agenzia di informazione Reuters, ha ricevuto oltre 9 milioni di dollari da parte del Dipartimento della Difesa (DoD) americano per non meglio specificate operazioni di ingegneria sociale su vasta scala”. L'aspetto più interessante delle notizie fake è che vanno per gradi, a seconda della fantasia che uno ci mette nel produrle. Gracis, questo bisogna riconoscerlo, ha un talento per i chiaroscuri: le notizie che dà sono al 99% vere. Il problema è che quel maledetto un percento di falsità risulta essere più potente del restante novantanove. E in questo caso, parlando di balle spaziali, tutto parte dal king dello spazio: Elon Musk. Come giustamente riporta Gracis sul suo giornale L'indipendente, Mister Keta in un tweet accusa Reuters di aver ricevuto milioni di dollari dal governo degli Stati Uniti per un'operazione di inganno sociale su larga scala. La transazione è stata scovata durante le operazioni di controllo di Doge, il Dipartimento per l’efficienza governativa che il presidente Trump ha messo in mano al multimiliardario, sui pagamenti federali effettuati negli anni passati. Dalla documentazione disponibile online si evince che il pagamento è avvenuto nel corso di 18 operazioni finanziarie, la maggior parte delle quali risalenti al periodo 2020-2022”. Fin qui, tutto vero. Inganno sociale su larga scala, ovvero: nove milioni per raccontare balle? Sarà davvero così?
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“Va fatto notare come i pagamenti siano iniziati nel 2018, ovvero sotto la prima presidenza Trump. Il contratto è stato firmato tra il Dipartimento della Difesa e una divisione della società di contenuti e tecnologia con sede a Toronto chiamata Thomson Reuters Special Services, proprietaria di Reuters”. Fin qui, ancora tutto vero. Ma c'è da premettere che la notizia era partita da Elon Musk in seguito a un litigio con Ron Howard. Sì, il regista nonchè interprete di Richie Cunningham in Happy Days, l'amico di Fonzie. Howard aveva postato su X un articolo, proprio della Reuters, critico nei confronti di Mister Keta, il quale ha immediatamente risposto con il fatto dei 9 milioni per screditare la fonte. Una cosa tutto sommato normale, negli scazzi via social. Fatto sta che se Elon Musk si droga, gli sballati sono in Italia. “Secondo Reuters”, continua giustamente Gracis, “l’operazione, avvenuta con l’intervento del Darpa (Defense Advanced Research Projects Agency, mente e braccio dello sviluppo tecnologico del Pentagono), era finalizzata a proteggere il governo degli Stati Uniti dall’ipotetica minaccia informatica nella quale sarebbero potute incorrere le persone se indotte a cedere le proprie informazioni sensibili”. Tutto vero, peccato che da qui in poi arrivi il famoso un percento di complottismo a dare un senso, sbagliato, al tutto.
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Qui infatti Gracis inizia a tirare in mezzo tutto l'armamentario fuffa: Covid, vaccini Mrna, Moderna, finanziamenti del Pentagono relativi al 2013 che nulla hanno a che fare con la questione di partenza, eugenetica ed esperimenti distopici sulle cavie umane. Balle e controballe che mandano la notizia, già strumentalizzata anche se vera, in vacca totale. Semplicemente, il contratto da 9 milioni di dollari per il famoso “inganno sociale” era relativo a un progetto per difendersi dalle notizie false, quindi casomai per combatterlo, l'inganno. Non il contrario, come sostengono Musk e Gracis. E chi accusa di essere stato ingannato, troppo spesso lo fa perché sta ingannando a sua volta. Se Mister Keta lo fa per un motivo preciso, cioè gli articoli critici di Reuters nei suoi confronti, chi riprende la notizia in Italia e la correda di altre balle sui vaccini e la pandemia lo fa soltanto per il puro piacere di tirare su due spicci approfittando del fatto che molta gente sia contenta e orgogliosa di mangiare balle. Anche perché il finanziamento da 9 milioni di dollari è andato a Trss, cioè un'azienda che rispetto all'agenzia di stampa condivide soltanto la corporation: due sedi diverse, due Cda diversi. E soprattutto, visto che il finanziamento era stato avviato da Trump, sarebbe controproducente per Musk parlare di inganno sociale. A meno che, e questo è ovvio, non sia lui a voler ingannare tutti per primo. Con Gracis dietro, e tutto il suo corredo di “vi spiego io come stanno davvero le cose”.
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