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Omicidio Pierina Paganelli, il Dna sulla scena del crimine non è di Dassilva? Valeria Bartolucci: “Non corrisponde”. L’accusa è indebolita? C'è ancora un “frame” del video che incastrerebbe Louis…

  • di Anna Vagli Anna Vagli

7 settembre 2024

Omicidio Pierina Paganelli, il Dna sulla scena del crimine non è di Dassilva? Valeria Bartolucci: “Non corrisponde”. L’accusa è indebolita? C'è ancora un “frame” del video che incastrerebbe Louis…
La recente dichiarazione di Valeria Bartolucci fuori dal carcere di Rimini sembrerebbe rappresentare una svolta nel caso dell'omicidio di Pierina Paganelli. Secondo Bartolucci, le analisi genetiche finora effettuate non hanno trovato una corrispondenza tra il dna dell'unico indagato, Louis Dassilva, e le tracce repertate sulla scena del crimine di Pierina Paganelli. Sebbene il risultato sia temporaneo, l'assenza di un match potrebbe indebolire l'accusa e offrire un vantaggio significativo alla difesa del senegalese. Eppure, rimane un “frame” del video delle telecamere che per l’accusa incastrerebbe Dassilva. E il suo destino è in bilico tra investigazione scientifica e investigazione tradizionale

di Anna Vagli Anna Vagli

La giustizia si affida sempre più alla scienza, ma la verità è spesso sfuggente, perché non vengono inseriti gli indizi nella giusta sequenza criminale. Ma è proprio questo il contesto in cui vanno collocate le recenti dichiarazioni di Valeria Bartolucci fuori dal carcere di Rimini, intercettata dal giornalista Mediaset Emanuele Canta. “Ho portato una bella notizia perché lui non guardando programmi televisivi in carcere non era a conoscenza dell'ultimo sviluppo della comparazione del dna e del fatto che non corrisponde al suo”. Queste le parole lapidarie pronunciate da Valeria Bartolucci fuori dal carcere di Rimini intercettata due giorni fa dal giornalista Mediaset Emanuele Canta. Secondo le parole della donna il dna non corrisponde, o quantomento per quel che sono state le comparazioni effettuate fino adesso. Bisognerà aspettare infatti gli ulteriori accertamenti sugli abiti di Pierina Paganelli, l’ex infermiera in pensione uccisa la sera del 3 ottobre 2023 di ritorno dall’adunanza dei testimoni di Geova. Questi ultimi accertamenti, dicevo, verranno effettuati mediante l’ausilio del laser a causa dello stato e della conservazione della traccia isolata. A ogni modo, le analisi espletate sino a oggi sembrano non aver prodotto il dna match con il profilo genetico dell’unico indagato, Louis Dassilva. Un dato che, se confermato anche dalle attività sugli altri reperti, sarebbe in grado di sparigliare le carte in tavola. Dal canto suo, la moglie del senegalese ha aggiunto che la non sovrapponibilità tra i due profili genetici verrà fatta valere nel corso dell’udienza dinnanzi al Tribunale del Riesame proprio lunedì. Con parole nette e lapidarie, dunque, Bartolucci ha rivelato una notizia capace di scuotere le fondamenta dell’accusa. Un risultato provvisorio e temporaneo, sì, ma che porta con sé un soffio di speranza per Dassilva, un uomo il cui destino pende ora su una bilancia in equilibrio precario tra il peso delle prove e il rigore del metodo scientifico. Le parole di Bartolucci non lasciano spazio a fraintendimenti: “Non corrisponde”. Non ancora, perlomeno, per quello che si è riusciti a determinare finora. Si ribadisce. Non si può, però, trascurare il dato per il quale questi esiti rappresentino molto più che un tecnicismo investigativo.

Valeria Bartolucci
Per Valeria Bartolucci il Dna di Louis Dassilva "non corrisponde"
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Laddove fino ad ora il peso delle accuse sembrava schiacciante, l'assenza di una corrispondenza genetica tra i campioni potrebbe indebolire sensibilmente la posizione dell’accusa, offrendo alla difesa un’arma potentissima da far valere in aula l’11 ottobre, ossia la data fissata per l’incidente probatorio da parte del Gip di Rimini. Tuttavia, considerato quanto dirimente sarà l’esito del Riesame, la cui udienza, invece, è fissata per lunedì 9 settembre, non sorprende che la moglie di Dassilva abbia già annunciato l'intenzione di far valere la “non sovrapponibilità” dei profili genetici. Al centro della richiesta di scarcerazione, in realtà, c’è – soprattutto – la volontà di smontare il frame che secondo l’accusa ritrarrebbe Louis qualche minuto dopo il delitto. In questa fase d’indagine, dunque, il dato genetico, per quanto potente, non si tradurrà in una sentenza di assoluzione. Ma è comunque un mezzo potentissimo con cui far cadere l’impianto accusatorio costruito dalla Procura di Rimini. Tirando le fila. Investigazione scientifica e investigazione tradizionale. Proprio tra questi due poli si gioca il destino di Louis Dassilva. La partita resta aperta, le carte ancora tutte da giocare. Perché, se gli ulteriori approfondimenti genetici confermeranno che il profilo dell’assassino non coincide con quello del senegalese, le indagini inevitabilmente si allargherebbero. E non andrebbero troppo lontano dal terzo piano di via del Ciclamino. Non escludo, però, che questo allargamento di vedute non si registri già lunedì dinnanzi al Tribunale della Libertà. L’ordinanza di custodia cautelare contestata in quella sede si presta secondo la difesa di Dassilva a numerose criticità. E dal mio punto di vista anche a svariate letture investigative. La trama del delitto di Pierina Paganelli è ancora tutta da riscrivere. Il tempo è tiranno e le chiacchiere se le porterà via il vento.

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