Andrea Orcel di UniCredit ha formalmente presentato alla Consob una richiesta di interruzione temporanea dell'offerta pubblica di scambio riguardante Banco Bpm, al fine di intavolare trattative sulle condizioni stabilite dall'esecutivo nell'applicazione del Golden power. Gli esperti stanno valutando la possibilità che tale istanza venga accolta dall'autorità di vigilanza. Il riferimento normativo proviene dall'articolo 102 comma 6.b del Testo unico della finanza, che riconosce alla Commissione la facoltà di interrompere un'operazione borsistica “per un termine non superiore a trenta giorni, nel caso intervengano latti nuovi o non resi noti in precedenza tali da non consentire ai destinatari di pervenire ad un fondato giudizio sull'offerta”. Alcuni osservatori evidenziano come fosse prevedibile che l'operazione avrebbe dovuto sottoporsi all'esame della procedura di Golden power. Ciononostante, rappresenta un caso senza precedenti l'approfondito intervento di Palazzo Chigi in un'aggregazione bancaria e questo, secondo certe interpretazioni, potrebbe costituire una circostanza straordinaria. Considerando che l'offerta è già attiva sul mercato è plausibile che l'autorità di vigilanza si pronunci entro i prossimi sette giorni. Qualora decidesse di bloccare l'offerta, la banca acquisterebbe tempo per proseguire il confronto ai tavoli tecnici con i rappresentanti governativi. In caso di responso negativo, Orcel conserverà comunque l'opportunità di continuare le interlocuzioni. Per decidere un eventuale ritiro dalla contesa sul Banco, dispone di tempo fino alla regolamentazione definitiva dell'offerta, fissata per il 30 giugno.

Diverse fonti ritengono che il Ceo desideri ottenere ulteriore spazio temporale per instaurare un canale diretto con l'esecutivo. Nel frattempo, tenterà di ottenere concessioni dal dialogo tecnico. UniCredit ha sollecitato delucidazioni sul mantenimento dell'attuale portafoglio di titoli italiani gestito da Anima per un quinquennio; la conferma del rapporto tra finanziamenti e depositi e l'impegno nel finanziamento di progetti per altri cinque anni, avanzando proposte migliorative, attualmente all'esame degli esperti ministeriali. Dopo il recente confronto, dovrebbe svolgersi un nuovo incontro, non ancora calendarizzato. Il responsabile della gestione è Stefano Di Stefano, coordinatore delle partecipazioni e della salvaguardia degli asset strategici del Mef. La questione cruciale si svolge però a Palazzo Chigi, poiché per modificare il decreto Golden Power è necessario un nuovo dpcm, con conseguente passaggio in Consiglio dei ministri. Recentemente si è diffusa l'indiscrezione di un possibile incontro informale tra il ministro Giancarlo Giorgetti e l'omologo tedesco Lars Klingbeil - in visita nella capitale con la delegazione del cancelliere Friedrich Merz per l'insediamento di Leone XIV - durante il quale potrebbe essere affrontato anche l'altro dossier su cui Unicredit sta lavorando: l'acquisizione di Commerzbank. Berlino ha però precisato che non sono previsti colloqui, ribadendo l'opposizione governativa tedesca. “Non ne abbiamo parlato, al momento non c'è motivo”, ha dichiarato ieri il cancelliere Merz dopo l'incontro con la premier Giorgia Meloni.
