C’è una sottile differenza tra essere giornalisti e influencer che oggi, grazie o per colpa del mondo digitale in cui viviamo, sta andando piano piano scomparendo. Il ruolo tra l’informatore e l’opinionista si è fuso in un unicum quasi inscindibile, come se non dire al lettore come la si pensi sia una diminutio di ciò che si scrive. Ebbene, ieri sera è toccato a Roberto Saviano, scrittore sotto scorta da diversi anni, diventato celebre per aver scritto un libro dal titolo Gomorra: ha attaccato pesantemente l’Inter tramite i suoi social, accusandola in modo totalmente diffamatorio di aver “fatto della sua ambiguità con i clan, la sua cifra”. Lo ha fatto mettendo uno screenshot del goal di Riccardo Orsolini, che ha segnato contro l’Inter nei minuti di recupero allo stadio Renato dall’ara e aggiungendo che si trattava di un “goal contro la curva più ndranghetista del paese”. Sì, nell’inchiesta doppia curva sono coinvolti i maggiori esponenti della curva Nord e della curva sud di Milano. Peccato che forse Saviano si sia dimenticato dell’assenza di accuse nei confronti della società sportiva, dei suoi dirigenti e dei suoi calciatori. Una società che peraltro si è costituita parte civile nel processo.

Sono diversi, dopo la morte di Boiocchi prima e Bellocco dopo, ad essere finiti in carcere e sono altre ancora le persone che sono state arrestate dopo il più recente pentimento di Andrea Beretta. Ecco l’errore che il caro Saviano ha commesso, grande mito di chi forse non sa cosa sia il giornalismo, è confondere le tendenze social con il giornalismo di inchiesta. È confondere la propaganda con l’informazione. Proprio lui che altro non fa se non tacciare questo governo di fascismo, di estremismo, di qualunque cosa gli passi per la mente. Forse sta cercando un po’ di hype? Forse ha bisogno anche lui di avere dedicata qualche prima pagina dei quotidiani che lui stesso schifa? Beh, si sa che le luci della ribalta fanno piacere a tutti. Il punto è come le si raggiunge, il punto è cosa legge il pubblico da casa che, come lui dovrebbe sapere, non ha la possibilità di leggere centinaia di carte processuali. O forse ha dimenticato che, essendo peraltro seguito in tutto il mondo e avendo un eco smisurato, può fare ciò che lui dice di combattere, ovvero disinformazione a mezzo diffamazione?

Sappiamo benissimo che Roberto Saviano è un tifoso napoletano, e non solo tutti i tifosi del Napoli non sono così, ma lui è caduto nel più classico dei cliché, dimenticando le storiche ingerenze che anche la curva del Napoli ha avuto con boss della criminalità organizzata. Per quanto riguarda l'inchiesta doppia curva a cui probabilmente lui si riferisce, l'inchiesta potrà pure dargli ragione sulla presenza di membri della ndrangheta all'interno del tifo organizzato, ma non si può accusare l'attuale direttivo, che non deve pagare per gli errori commessi da altri che oggi, infatti, si trovano in galera. Fare della curva nord un unicum è un gravissimo errore nonché l'ennesimo episodio di disinformazione che punta ad alimentare l'odio nei confronti di una tifoseria che sta pagando a caro prezzo gli errori che dei singoli hanno commesso.