Vincere un Rolex Daytona o una Bmw M2 con 10 euro? O, perché no, una Aprilia RS 660 Factory con 5 euro? Puoi, partecipando a uno dei concorsi a premi organizzati e promossi da Sp Bike, officina moto romana da 50mila follower su Instagram, e da Danny Lazzarin, personal trainer dei vip con più di un milione di iscritti su YouTube. Nulla di illegale, una normale pratica di marketing che si incontra da sempre anche nel rutilante mondo della Gdo, dove comprando un pacco o più di merendine puoi partecipare a un'estrazione a sorte dove in palio ci sono PlayStation, vacanze, maschere facciali, pelapatate a manovella e occhiali a raggi x anni Ottanta per vedere la gente in mutande. I cervelloni del marketing la chiamano gamification: introdurre elementi di gioco nelle pratiche di vendita. In questo caso, l'estrazione a sorte di un premio. Ma attenzione: anche nelle due frasi appena scritte c'era gamification. Tornate un attimo indietro, e cercate due parole chiave. Viste? Gioco, e sorte. Se state pensando al gioco d'azzardo, avete vinto. Il principio è lo stesso di un gratta e vinci, di una lotteria, dei cavalli o delle slot machine. Una scommessa. Ma c'è una differenza sostanziale tra l'estrazione a sorte proposta dalle merendine e quella degli Youtuber.

Tutto, come ben specificato nei siti dei concorsi, si svolge nei limiti di legge, regolamentato ai sensi del D.P.R 430/2001. Il problema, e la differenza rispetto ai concorsi a premi promossi dei supermercati è sostanzialmente ciò che acquisti per partecipare. In un caso acquisti un prodotto di consumo, e quello ti dà l'opportunità, anche se remota, di poter vincere qualcosa. Però intanto la merendina te la mangi, e il concorso funziona più per fidelizzare il cliente, facendo in modo che preferisca comprare il tuo prodotto anziché quello di una sottomarca. Nel caso della BMW di Lazzarin, invece, per partecipare al concorso dovevi acquistare una, o illimitate, “Turbo card digitali” comprensive di ticket. Ovvero, un gratta e vinci virtuale. Diverso il caso dei Rolex, dove si rendeva necessario l'acquisto di un prodotto, almeno 10 euro, dal sito Art of Time, dello stesso Lazzarin. In palio c’erano tre Rolex da paura, per un valore complessivo di oltre 50.000€: un Rolex Daytona 116500LN, un Rolex Submariner 116610LV “Hulk” e un Rolex Submariner 116610LN “Classic”. Roba che, per 10 euro, uno ci prova no?

Il caso della Aprilia messa in palio da Sp Bike è come quello della BMW dello Youtuber: la condizione per partecipare all'estrazione a sorte era quella di comprare un book digitale: “Non c'è limite al numero di book digitali che puoi acquistare. Ogni book equivale ad un ticket omaggio per partecipare al concorso e aumenta le tue probabilità di essere estratto come vincitore della fantastica Aprilia RS 660 Factory dal valore complessivo di 15.000 €”. Ok, ma cosa ti rimane in mano? Il book, che come specifica il sito è “Un prodotto digitale, pertanto non è prevista alcuna spedizione di prodotto fisico!”. Quindi? Fotografie, formato jpeg o png che sia, di moto. Roba che puoi trovare ovunque su Google. Senza voler esagerare, che il gioco può essere anche un piacere prima che un vizio, ma concettualmente siamo nel campo del gioco d'azzardo, e non sarebbe il caso che, per il poco che può servire, debba essere riconosciuto come tale, magari con un disclaimer “gioca responsabilmente” in calce ai video in cui si promuove questo genere di concorsi? O ci muoviamo in quelle zone d'ombra, fin che si può, come era successo per gli adv e le sponsorizzazioni non dichiarate da parte degli influencer? In fondo, la questione non è del tutto lontana.

