Cosa rende Christian De Sica, Christian De Sica? Figlio del Premio Oscar Vittorio De Sica e dell’attrice spagnola María Mercader, spesso il suo nome viene associato ai personaggi strambi, talvolta misogini e cafoni, divertentissimi che ha interpretato nei cinepanettoni. Tanto è vero che le sue battute si sono trasformate negli anni in veri e propri detti popolari. Ma De Sica ora che il contratto con De Laurentiis è giunto al termine, cosa farà? Chi si pone questa domanda non solo ignora il suo talento da uomo di spettacolo - che non ha eguali sulla piazza - ma dimostra di non conoscere altro della sua filmografia se non Natale sul Nilo (successo che avrebbe portato lo stesso produttore cinematografico ad acquistare il Napoli) o Sapore di mare, e niente più. Eppure molto tempo prima del fortunato approdo in questo genere cinematografico con Vacanze di Natale del 1983 e del sodalizio artistico siglato con Massimo Boldi, De Sica ha avuto un passato da intrattenitore televisivo in alcuni varietà della Rai come Alle sette della sera (1974), La compagnia stabile della canzone con varietà e con comica finale (1975), Bambole, non c'è una lira (1978) e Due come noi (1979) e ha recitato al fianco di Gigi Proietti (Conviene far bene l'amore del 1975 e in Bordella del 1976), Alberto Sordi in Il malato immaginario del 1979 eccetera, eccetera...
Nel suo libro del 2008 dal titolo Figlio di papà, De Sica scrive: “Sono un saltimbanco, mi sento un attore: Mi sento uno showman. Un commediante. Uno che canta, recita, balla. Quando si fa questo mestiere, si dovrebbe saper fare tutto. […] Un po’ anche mio padre era così, la scuola è quella. Poi certo, c’è chi gli riesce meglio e chi gli riesce peggio”. Visto che lui sa fare tutto, il suo estro non può essere marginalizzato a una sola categoria di film. Oggi che sono state "sciolte" le catene che lo legavano ai cinepanettoni, l'attore sta lavorando senza sosta, con la stessa fame dei ragazzi che muovono i primi passi verso la terra dei sogni. In un’intervista rilasciata a Fanpage.it ha dichiarato: “Adesso che non ho più il contratto con De Laurentiis e sono su piazza, sono più vecchio e paradossalmente lavoro e mi diverto di più”.
Dallo scorso anno lo abbiamo visto protagonista in I limoni d’inverno, Un altro ferragosto, Ricchi a tutti i costi, Gigolò per caso e in un ruolo minore anche in Vita da Carlo. Dietro la sua espressione garbata, quella di un uomo di 73 anni con gli occhi di chi vuole mangiarsi la vita, De Sica ci ha dato prova di essere anche un brillante attore drammatico, lo avevamo intuito già ne Il figlio più piccolo di Pupi Avati nel 2010 e lo scorso anno ne abbiamo avuto la riprova in I Limoni d'inverno di Caterina Carone. Non ve ne eravate accorti? Beh la colpa non è totalmente vostra, visto che, come ci ha spiegato il critico Marco Giusti in un'intervista esclusiva per MOW: “(Il film) è stato programmato nelle sale a orari folli, come le 15.30 di venerdì pomeriggio per capirci. E poi ci stupiamo se nessuno va a vederlo?”. Altra cosa, l'avete mai sentito cantare? L'avete mai visto ballare? Se la riposta è no, forse è il caso che recuperiate anche spezzoni del suo show di dieci anni fa dal titolo Cinecittà per la regia di Giampiero Solari.
Ma perché ci piace così tanto? Persino De Sica se l'era chiesto a fine anni Ottanta e ad Enrico Magrelli rispose che il motivo per cui risultava simpatico al pubblico (e ai suoi coetanei) secondo lui fosse legato al successo di Sapore di mare. Per De Sica, il bel film comico e leggero di Vanzina gli avrebbe consentito di conquistare il favore della gente, a differenza delle produzioni complesse in cui aveva recitato qualche tempo prima, come la miniserie diretta da Rossellini. Quello che è certo è che la sua infinita riverenza nei confronti del popolo oggi non è cambiata.
L'attore riscalda i luoghi freddi come le sale cinematografiche durante una conferenza stampa o i Natali trascorsi a fatica in famiglia, grazie alla sua sagace ironia, al suo sorriso, agli uomini che ha interpretato e che ci sembra di conoscere. Caro De Sica, non smetta di stupirci e non abbia timore di perderci perché anche lontano dai cinepanettoni l’affetto e la stima che l'Italia e gli italiani hanno per lei non cesserà mai di esistere. Anzi a quando il prossimo film?