Nel mondo, si è parlato a lungo del caso Epstein e di Weinstein. Ora in Italia tutte e tutti sono contro Morgan, appresso a Selvaggia, la Spifferaia magica delle disgrazie altrui. Lucarelli selvaggiamente paladina delle donne. Ma non paladina di tutte le donne, solo quelle che sceglie lei. Quando ero alle prime armi mi ha asfaltata senza neanche informarsi prima di sparare a zero. Devo ringraziarla perché mi ha fatto tirare fuori il coraggio per approdare sui social e dire la mia. Da lì non mi sono più fermata nel dire le mie verità e sostenere i più deboli. Passiamo alle ultime su Morgan. Sono questioni molto delicate. Specialmente tra due che si amavano e sono stati assieme. Penso che su queste cose, bisogna affidarsi alla legge. Se nelle sedi adeguate ci saranno condanne, allora possiamo tutti prendere parti. Al momento, però, non si conosce bene tutta la storia. Basta vedere il caso Johnny Depp, e molti altri. Gli essere umani sbagliano e fanno cose che non andrebbero fatte. Lo fanno costantemente sia uomini che donne. Conosco storie terribili sia di uomini violenti che hanno fatto danni, che di donne altrettanto terrificanti.
Non è un fattore di ses*o. Fa parte della storia umana essere dei mostri. Quindi, al momento, io sto ferma e zitta. Perché non posso prendere parti visto che non conosco bene le persone coinvolte né tutta la faccenda. L’unica cosa che mi inquieta un po’ é che chi ha scritto l’articolo. La giornalista in questione, ha una dietrologia di rancori, esternati pubblicamente negli anni, nei confronti di Morgan. Un suo ex fidanzato che l’ha mollata. Penso che sarebbe stato più pulito, elegante e doveroso, far scrivere l’articolo a un giornalista neutro, a qualcuno che non fosse emotivamente coinvolto. Detto questo, esprimo il mio sincero dispiacere ad Angelica Schiatti, perché nessuna donna deve mai avere paura di nessuno. Ma prima di puntare il dito tutti assieme per mettere la gente al rogo, dovremmo sapere se sono realmente colpevoli. Dovremmo conoscere quali sono realmente le accuse legali e avere un po’ di giornalismo obbiettivo e non velenoso, rancoroso, disinformato che spara notizie in ogni dove creando una gogna mediatica che ricorda The Game of Thrones nei suoi momenti più agghiaccianti.