image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Volley
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Volley
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Robert Redford? Altro che bello del cinema. Il ricordo di Vera Gemma, tra mito, morte ed eternità: “La sua esistenza appartiene al pubblico”

  • di Vera Gemma Vera Gemma

  • Foto: Ansa

17 settembre 2025

Robert Redford? Altro che bello del cinema. Il ricordo di Vera Gemma, tra mito, morte ed eternità: “La sua esistenza appartiene al pubblico”
La morte di un attore così grande come Robert Redford non può danneggiare la sua eternità. È un mito che rimarrà per sempre, per chiunque. Nato da Dio per fare cinema. Vera Gemma lo ricorda: “Era molto più di uno dei belli del grande schermo”

Foto: Ansa

di Vera Gemma Vera Gemma

L’addio si riferisce ad una presenza del corpo che non ha a che fare con l'eternità che si è guadagnato con i film. Certi attori, infatti, restano immortali. Magia del cinema che non ti permette di togliere il disturbo mai. Essere attori è anche questo. Un attaccamento alla vita, una brama di eternità. La voglia attraverso il cinema di lasciare un segno che sia per sempre. Come un amore che non finirà mai di quelli che esistono soltanto nei film. La stangata, Butch Cassidy, L'uomo che sussurrava ai cavalli, Il castello, Tutti gli uomini del presidente, I signori della truffa, Corvo rosso non avrai il mio scalpo!, Come eravamo, Gli spericolati, A piedi nudi nel parco. Sono solo alcuni i titoli e se non avete visto nemmeno uno di questi filmi, non fate quelli che amano e conoscono il cinema. Il bel biondo del grande schermo americano, origini scozzesi nato e cresciuto a santa Monica, in California, da madre casalinga e padre lattaio, oltre che bello era anche molto bravo, così da superare qualunque dubbio o prevenzione sul fatto che chi è nato bello debba fare quello e basta. Nel 1981 vince un Oscar per la migliore regia del film Ordinary people (titolo italiano: Gente comune) e mostra al mondo di essere un grande regista, oltre che un attore capace e versatile. Ma quello appunto si era capito già. Il film vince anche la categoria miglior film.

Nel 1990 fonda uno dei festival cinematografici più prestigiosi ed interessanti del mondo: il Sundance film festival, diventato in pochi anni il principale punto di riferimento per il cinema indipendente internazionale e un osservatorio privilegiato per le nuove tendenze. Una competizione prestigiosa che ha ospitato e premiato i più grandi registi del mondo, basti pensare che Le iene viene proiettato per la prima volta al Sundance nel 1992, segnando il debutto di Quentin Tarantino come regista di lungometraggi. Un’opera che rivoluzionerà le abitudini narrative del cinema. Andare al Sundance con un film è il sogno di tutti quelli che fanno cinema perché è sinonimo di grande prestigio. Significa che sei su una strada più che giusta che ti porterà lontano. Robert Redford, ancora prima che fondasse il Sundance, in casa Gemma era “un uomo da rispettare”. Ricordo mio padre nominarlo ed io che lo fomento nel dire che è un grande attore: “Papà è bravo Robert Redford vero?”, “Robert Redford è bravissimo”, rispondeva con sguardo rispettoso e solenne. Probabilmente provava solidarietà, mio padre Giuliano Gemma era infatti considerato “bello”, ma era anche un bravo attore (vedi Il deserto dei tartari di Valerio Zurlini) aveva vinto premi in tutto il mondo. Probabilmente sentiva un giusto, forte rispetto per il concetto che la bellezza potesse essere accompagnata dal talento.

Per cui in casa mia regnava un sacro rispetto nei confronti di attori come Paul Newman, Marlon Brando, James Dean, Burt Lancaster e appunto Robert Redford. Belli ma anche bravi. Nei pomeriggi invernali, tornate da scuola, io e mia sorella Giuliana, prima di iniziare a fare i compiti dovevamo guardare un film ed era spesso un classico del cinema. Era un compito, un dovere delle rassegne cinematografiche casalinghe a cui non potevamo ne volevamo sottrarci. Guardavamo dai film di Chaplin a Pasolini, i film di Walt Disney e Roma città aperta di Roberto Rossellini e tutti i classici del cinema americano, compresi i musical con Fred Astaire, Ester Williams, tutto C'era una volta a Hollywood insomma, ma anche il grande cinema d'autore europeo. Agnes Varda, Pedro Almodovar e tutto quello che merita di essere visto, la lista sarebbe fin troppo lunga visto che abbiamo guardato film per tutto il periodo scolastico.

Mio padre spesso in casa canticchiava e ballava Singing in the rain simulando ironicamente Jene Kelly in Cantando sotto la pioggia. Per anni io lui e mia sorella Giuliana abbiamo preso lezioni di tip tap tanto da diventare tutti e tre bravi. Insomma, sono cresciuta a pane e cinema, ballando il tip tap con Connie, la nostra insegnante americana di New York che dava lezioni allo Ials di Roma. Robert Redford fece parte di queste proiezioni in casa e non solo. Un pomeriggio io e mio padre andammo al cinema a vedere un film, appena uscito Il cavaliere elettrico diretto da Sidney Pollack. Il film racconta un ex “american hero”, campione di rodeo che in un momento di orgoglio, offeso nella dignità, fugge con un cavallo leggendario per dargli la libertà lontano da chi lo maltratta per farne un fenomeno da baraccone. Jane Fonda è la reporter che gli sta dietro, non del tutto onesta, che sta costruendo uno scoop sulla singolare storia. Ovviamente tra i due nasce un amore, senza optare per le conclusioni forzatamente rassicuranti. E con mia grande gioia il film si conclude con un addio. Il cavaliere elettrico non è un film che ha lasciato il segno nella storia del cinema, ma ha un’onestà di intenti un’estetica... ho ancora in mente le immagini di Robert Redford a cavallo di una sella illuminata che gira per la città. Io e mio padre uscimmo dal cinema soddisfatti felici sebbene il film non ci convincesse pienamente. Un film magico che vi invito a cercare e a guardare, qualora non lo aveste già fatto.

Robert Redford
L'attore Robert Redford, un mito immortale Ansa

Torna la coppia Redford Fonda diversi anni dopo nel film Netlix del 2017 Le nostre anime di notte. Difficile pensare che pochi anni dopo Redford morirà. Senza nulla togliere a Jane Fonda, che è una grandissima interprete, la grandezza di questo film è proprio Robert Redford che interpreta senza difese, onesto e pacato, un anziano uomo solo nella provincia del Colorado, che decide di condividere le notti con questa donna, solo per parlare. È un Redford che si arrende a se stesso e al personaggio, quasi stanco, che non ha più nulla da perdere né da dover dimostrare. Una prova di onestà, garbo, inquietante pacatezza che è una scuola di talento. In questo film non recita mai si limita ad essere al di là delle gioie o dei dolori e lo fa senza nessuno sforzo e senza nessuna finzione come solo i grandi attori sanno fare. Ma il Robert Redford di cui io e mia madre Natalia, che purtroppo è morta pochi anni dopo questo film, ci siamo innamorate è quello de La mia Africa uno dei film più romantici e contemplativi della storia del cinema. Vincitore di ben sette premi Oscar tra cui migliore regia a Sidney Pollack (stesso regista del Cavaliere elettrico, film completamente diverso). “Non è mai stato nostro, non è mai stato mio”, dice Maryl Streep al suo funerale quasi per raccontare anticipatamente che uomini del genere appartengono a tutti e per sempre. Robert Redford è uno di quegli uomini nati e creati da Dio per il cinema. Credo abbia passato come molti altri più ore e giorni della sua vita sui set che nella cosiddetta vita vera. Lui stesso afferma di essere “stanco di recitare” ad un certo punto della sua vita. Il suo modo di affrontare i personaggi è un elogio al coraggio di essere se stessi. Molti dei suoi pensieri invitano alla libertà individuale e alla ricerca della propria strada. “Non puoi vivere la vita di qualcun altro, devi seguire la tua”, dirà in una delle tante interviste che gli verranno fatte. E questo invito all' autenticità è una costante nel suo percorso artistico ed umano dove difenderà sempre la creatività libera da compromessi. Ci ha insegnato che il silenzio spesso è la risposta più forte, la sua capacità di dare valore a ciò che spesso resta implicito; le pause, i silenzi il suo sguardo di fronte alla camera resteranno per sempre nella storia del cinema. E insieme a lui, per me, il ricordo del mio bellissimo padre Giuliano Gemma che mi fa sentire speciale chiedendomi di accompagnarlo a vedere “questo nuovo film di Robert Redford che pare interpreti un cowboy metropolitano, un po' fallito”. Il cinema non ha mai smesso di scorrere nelle mie vene, è un qualcosa di familiare che ha accompagnato la mia crescita. Certi attori appartengono non solo ai miei ricordi, ma al mondo intero e la loro magia è forse quella di non essere mai appartenuti a nient'altro e a nessuno altro che al pubblico. Persino mio padre non è stato mai solo mio. Ma c’è chi nasce talmente speciale da non potersi permettere il lusso dell’esclusività. E i miti in qualche modo danno un senso alla nostra esistenza, invitando le nostre anime a sognare senza scadenze e al di là della stessa morte.

20250917 145454462 6558
Robert Redford, più di un attore Ansa
https://mowmag.com/?nl=1

More

Andy Luotto scatenato a MOW: “Ultimo non è Lucio Dalla”. La cacio e pepe di Borghese? “Un furto”. E sulla tv e il cinema…

di Angela Russo Angela Russo

Andy tuttofare

Andy Luotto scatenato a MOW: “Ultimo non è Lucio Dalla”. La cacio e pepe di Borghese? “Un furto”. E sulla tv e il cinema…

Abbiamo visto il film “Toni, mio padre” su Negri della figlia Anna: ma com’è? Lo “schifo” della legge affiancata dai media, il femminismo e la filosofia di Spinoza. Questione di passione e di resistenza

di Leonardo Caffo Leonardo Caffo

Lasciti

Abbiamo visto il film “Toni, mio padre” su Negri della figlia Anna: ma com’è? Lo “schifo” della legge affiancata dai media, il femminismo e la filosofia di Spinoza. Questione di passione e di resistenza

A noi di MOW frega del cinema emergente, infatti saremo all'Incanto Film Fest. Ecco dove, quando e la giuria

di Irene Natali Irene Natali

cinema emergente

A noi di MOW frega del cinema emergente, infatti saremo all'Incanto Film Fest. Ecco dove, quando e la giuria

Tag

  • Cinema
  • Film
  • attore
  • Vera Gemma

Top Stories

  • Siamo stati al concerto di Olly all'Ippodromo di Milano e abbiamo scoperto il segreto del suo successo: sbaglia i congiuntivi come Vasco Rossi

    di Gianmarco Aimi

    Siamo stati al concerto di Olly all'Ippodromo di Milano e abbiamo scoperto il segreto del suo successo: sbaglia i congiuntivi come Vasco Rossi
  • EHI OH! Striscia la Notizia cancellata da Mediaset! Ecco dove volevano spostarla, chi si è opposto e perché siamo arrivati a questo punto. È la vendetta definitiva per l'indipendenza di Antonio Ricci?

    di Irene Natali

    EHI OH! Striscia la Notizia cancellata da Mediaset! Ecco dove volevano spostarla, chi si è opposto e perché siamo arrivati a questo punto. È la vendetta definitiva per l'indipendenza di Antonio Ricci?
  • Ultimo ha SVELATO quanto durerà il concerto a Tor Vergata: Niccolò non si risparmia, con una dichiarazione d’amore alla sua Roma e ai fan. Ecco tutto quello che sappiamo sul raduno degli ultimi...

    di Giulia Ciriaci

    Ultimo ha SVELATO quanto durerà il concerto a Tor Vergata: Niccolò non si risparmia, con una dichiarazione d’amore alla sua Roma e ai fan. Ecco tutto quello che sappiamo sul raduno degli ultimi...
  • Pausini, Mengoni, Annalisa e gli altri 'intoccabili' sui social. Ma la critica non genera odio, i fanatismi invece sì. Mentre Grignani...

    di Grazia Sambruna

    Pausini, Mengoni, Annalisa e gli altri 'intoccabili' sui social. Ma la critica non genera odio, i fanatismi invece sì. Mentre Grignani...
  • Ultimo a Sanremo 2026? È il Festival che ha bisogno di lui: non si punta alla vittoria ma a chiudere un cerchio con il palco che l’ha sia consacrato che ferito…

    di Giulia Ciriaci

    Ultimo a Sanremo 2026? È il Festival che ha bisogno di lui: non si punta alla vittoria ma a chiudere un cerchio con il palco che l’ha sia consacrato che ferito…
  • X Factor 2025, pagelle della prima puntata di Audizioni: Gabbani vs Iezzi sulla melodia (7), Lauro piacione (5) e La Furia ama le tamarrate (8). Migliori concorrenti? Gli Abat Jour…

    di Irene Natali

    X Factor 2025, pagelle della prima puntata di Audizioni: Gabbani vs Iezzi sulla melodia (7), Lauro piacione (5) e La Furia ama le tamarrate (8). Migliori concorrenti? Gli Abat Jour…

di Vera Gemma Vera Gemma

Foto:

Ansa

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore [email protected]
  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy