“Noi ci siamo rimasti molto male con Jannik Sinner: la palla era fuori di cinque centimetri. C’eri anche tu, l’hai visto?”, chiede Fabio Fazio a Zendaya, ospite di Che tempo che fa sul Nove. Il riferimento è all’errore arbitrale che nella semifinale del Masters 1000 di Montecarlo ha condizionato l’andamento del quinto game del terzo set: la vittoria, poi, è andata a Stefanos Tsitsipas, che ha trionfato anche in finale. Ma Zendaya è diplomatica e non coglie la “provocazione”: “In quel momento non c’ero”. In seguito, però, arrivano parole di stima nei confronti del tennista altoatesino: “È stato bellissimo vedere Sinner dal vivo: ma non sono un’esperta di tennis, non sono in grado di dare un giudizio. Quando assisto a una partita mi sembrano tutti fantastici”. Già nei gironi scorsi l’attrice, a Roma per la presentazione di Challengers, l’ultimo film di Luca Guadagnino in cui è protagonista insieme a Josh O’Connor e Mike Faist, aveva parlato di Sinner (il film, infatti, parla proprio di tennis): “Se conosco Jannik Sinner? Ma ci mancherebbe pure. Il suo modo di giocare mi fa impazzire, sono una sua grande fan”, aggiungendo poi: “Quando posso seguo sempre le sue partite. Mi piace come colpisce la palla, ma anche l’impegno e la concentrazione che sa mettere sempre in campo”. Insomma, non solo in Italia: anche in America l’apprezzamento per Jannik ha raggiunto i massimi storici.
“Il tennis è uno degli sport che mi piace guardare di più, in tv e dal vivo, anche se sul campo non sono mai stata un fenomeno, neanche da piccola”, ha detto Zendaya nell’evento romano per Challengers. Per prepararsi al film, però, si è allenata molto e tempo fa persino Guadagnino aveva detto che, grazie al suo talento, non c’è stato nemmeno bisogno di una controfigura per inscenare le partite. Il merito è, oltre alle indiscusse qualità dell’attrice, è della supervisione di un ex tennista americano: “Per rendere il mio personaggio credibile mi sono allenata per circa tre mesi con Brad Gilbert. Mi sono divertita talmente tanto che ora cerco di giocarci più spesso”. Ha aggiunto, poi, una parentesi su un ipotetico futuro di Sinner come attore: “Mi chiedete se Jannik ha un volto da attore? Per me lo può diventare benissimo. Al termine della sua attività agonistica potrebbe certamente provare a recitare. Deve solo imparare il mestiere, per me la faccia già ce l’ha, ne sono sicura”. La seconda posizione del ranking mondiale è raggiunta (e la prima è nel mirino), ma anche per il post carriera Sinner sembra avere già delle ottime referenze.