Ma che favola bella sono? Viene da chiederselo ogni volta che le telecamere delle TV che seguono la MotoGP finiscono nel box del Team Gresini. Praticamente viene da chiederselo sempre, visto che sul podio ci vanno ormai stabilmente sin da quando hanno scelto - in barba agli scettici che oggi fanno finta di niente – di esserci ancora. Re Mida, racconta la leggenda, trasformava in oro tutto quello che toccava, Nadia Padovani, invece, sembra riuscire in qualcosa di ancora più difficile e speciale: trasformare tutto quello che tocca in una favola che vive dentro la favola ancora più grande, e concreta, dei “Gresini’s”. Chi scrive (anche se in questo mestiere è sempre sbagliato parlare in prima persona o fare riferimento al proprio vissuto), ricorda come se fosse adesso quel 15 gennaio del 2022 in cui a Faenza, nella sede della squadra dell’indimenticabile Fausto, i soliti profeti assistevano alla presentazione del “rinato team” scambiandosi sguardi ironici e frasette del ca*zo. Tipo: “ma questi dove pensano di andare?” Sul tetto del mondo. E restarci pure. Ecco dove vogliono andare.

Questa è la risposta che adesso tutti conoscono a tre anni e quattro stagioni da quel giorno, con una vittoria agguantata già nella gara d’esordio di quel 2022 con Enea Bastianini, successi infilati sempre, piloti fatti rinascere, un campionissimo ripartorito e, ora, pure la sfida di misurarsi senza più Marc Marquez. Senza Marc, ma con un Alex che sembra un altro rispetto al passato, e con un Fermin Aldeguer che, dopo aver preso le misure con la categoria, guida già come uno di quelli che stanno lì da sempre.
Il nero (non di Aprilia, ma della storia tremenda con cui i Gresini hanno dovuto fare i conti) è oggi l’azzurro speciale del Motomondiale. Tanto che a Aragon s’è pure capito perché persino la mamma dei Marquez, come ha ammesso Marc, sembra tifare più per il figlio più piccolo. Magari non è questione di stare dalla parte di quello che ha vinto di meno, ma semplicemente di stare dalla parte dove si sorride di più. Sì, perché se c’è un posto in tutta la MotoGP in cui non vedrai mai un muso lungo è nel box del Team Gresini. A casa di Nadia Padovani, dove persino la solitamente timida mamma dei Marquez esplode in balli e festeggiamenti fregandosene delle telecamere.
Vinceranno il titolo mondiale? Presto, troppo presto per dirlo e pure troppo forte Marc per sperarlo, però di sicuro sono quelli che non lo perderanno mai e che in qualche modo lo vincono lo stesso sempre. Basta guardare, ad esempio, con che occhi Alex Marquez s’è presentato in sala stampa a Aragon e con quali parole. “E’ stata un’altra domenica davvero speciale - ha detto – Siamo stati bravi e il mio primo grazie è sempre per la mia squadra. Dobbiamo goderci questi momenti. Nel test proveremo avremo qualche novità da Ducati per la mia moto? Non lo so ancora, ma anche se non ci dovesse essere niente di nuovo da provare ci concentreremo sugli assetti e lavoreremo per migliorare ancora dove c’è bisogno di farlo”. Con il verbo “lavorare” che diventa quasi sinonimo di stare insieme divertirsi anche perseguendo performance. E’ la vera favola. Forse la più grande delle vittorie.
E, se non basta a capirlo, si può spostare l’attenzione su un Fermin Aldeguer che sembrava un mostro, poi è tornato a essere il signor nessuno e ora, appena vestito quell’azzurro, è uno che spinge come un matto e ha pure il piglio di mettersi a fare a sportellate vere con i veterani come facevano i politi di una volta. E che poi, una volta in sala stampa, sembra più contento per lo spettacolo generato che per i punti (non certo scontati per un rookie) che sta continuando a mettere nel sacco. “In questo fine settimana – ha detto – ho imparato tanto e portato a casa anche un podio nella Sprint. Domenica abbiamo corso bene, abbiamo lottato e portato a casa punti importanti: un peccato aver perso la sfida con Morbidelli, sono convinto che avevamo qualcosa in più, ma è uno duro da battere e con tanta esperienza. Nel test lavoreremo proprio su quello: chilometri ed esperienza”.