Italia-Spagna è stato indiscutibilmente un flop per la nazionale di Luciano Spalletti, peccato che, come al solito, gli italiani sappiano dare il peggio di loro stessi in quanto a ipocrisia. Anche noi di MOW abbiamo discusso in modo acceso su quanto fossimo scarsi da anni, secondo alcuni, mentre i più ragionevoli parlavano di una serie di fattori, tra cui il culo, l’emozione, e le circostanze. Fattore, quest’ultimo, che non va mai dimenticato, perché se non si contestualizza un discorso il dibattito, già scarno, muore. Tre anni fa, con un altro tecnico, Roberto Mancini, dall’addio non molto felice, abbiamo vinto gli europei, per poi essere, clamorosamente, fuori dal mondiale. I vincenti degli europei spettatori ai mondiali? Se ti chiami Italia è quasi la regola, sarebbe stato forse strano il contrario, se fosse andato tutto secondo la logica. Ma l’eccesso di regolarità non ci piace, non fa per noi. E quindi, anche quando non dovremmo, trasgrediamo per principio. Fino alle 20:59 di giovedì 20 giugno 2024, l’Italia di Spalletti con i suoi uomini erano pronti a sfidare la Spagna e a fare l’impresa, ritenuta possibile da molti. Alle ore 23 del medesimo giorno si parlava, invece, di “seghe incredibili”, “giocatori imbarazzanti”, “tecnico inadeguato che non ha mai vinto niente”. Un certo bipolarismo diffuso e quasi preoccupante, se non fosse che, purtroppo, è la regola della mediocrità. Mediocrità che, purtroppo, appartiene a tantissimi dei sedicenti addetti ai lavori. Quelli che ieri titolavano “impresa” e che oggi titolano “debacle” o “sconfitta incredibile”. I nostri media sono questi, ma noi dovremmo essere in grado di non prendere le opinioni come verità calate dall'alto, ma sviluppare un penisero critico e di giudizio. Altrimenti vale tutto. E no, non può valere tutto.
Gli stessi che forse dimenticano che il buon Luciano Spalletti non deve essere ricordato “solo” per aver vinto uno scudetto con il Napoli, diventando il fratello laico di San Gennaro, ma è anche colui che ha riportato in Europa l’Inter dopo ben dieci anni. Colui che con la Roma ha lottato addirittura per lo scudetto negli anni in cui la beneamata aveva come allenatore Josè Mourinho. Il bel calcio di Spalletti non può non essere ricordato, perché c’è chi preferisce vincere di corto muso e chi vincere sapendo giocando a calcio, avendo magari meno trofei in bacheca. Spalletti è indiscutibilmente un leader, con tutte le critiche che a posteriori si possono fare al tecnico di Certaldo. A tutti coloro che oggi si rivolgono in modo becero alla nostra nazionale di calcio vorremmo fare una domanda: perché non spegnete quel cazzo di televisore e non andate a cena, a fare un aperitivo, a fare qualsiasi cosa che non sia avere un'opinione su una partita di calcio? Perché oggi siamo tutti allenatori, tutti grandi marcatori e soprattutto grandi difensori. È la miglior nazionale italiana che abbiamo sempre avuto? No. Siamo i favoriti per questo europeo? No. Siamo nella top dei favoriti? Nemmeno. Questo offre la casa azzurra, e forse, se non vi sta bene, fareste meglio a trovarvi un hobby diverso dallo spicciolo opinionismo a cui stiamo assistendo e di cui siete sfortunatamente per noi i protagonisti. Luciano Spalletti con la massima professionalità sta ricostruendo un'identità azzurra, sta dando la sua impronta a questa nazionale e sicuramente smentirà gli scettici.
E per tutti coloro che incolpano Riccardo Calafiori per aver fatto l'autogol e averci fatto perdere, ci chiediamo che partita abbiano visto. Perché, nel caso in cui fossimo tutti sintonizzati sulla medesima gara, non si sono accorti che se non abbiamo preso un'imbarcata è grazie a Gigio Donnarumma che è riuscito ad arginare gli attaccanti spagnoli. Cosa che, invece, non è riuscita a fare la nostra difesa. Per chi crede ancora in San culo e non vuole esprimere solo opinioni da bar di quartiere, vi diciamo come ci potremmo qualificare per gli ottavi. Ci qualifichiamo come secondi se vinciamo o pareggiamo la prossima partita di lunedì con la Croazia (che ha già pareggiato con l’Albania contro cui noi abbiamo vinto). Siamo eliminati se perdiamo con la Croazia e l’Albania batte la Spagna. Potremmo qualificarci eventualmente come terza se perdiamo con la Croazia ma l’Albania non batte la Spagna e se due delle altre terze classificate hanno i parametri peggiori dei nostri. Le squadre al terzo posto vengono classificate in base ai punti con cui hanno chiuso il proprio girone. Se due o più squadre hanno chiuso al terzo posto e con gli stessi punti delle colleghe degli altri gironi si applicano altri criteri per stabilire il passaggio del turno: miglior differenza reti nella fase a gironi; maggior numero di reti segnate nella fase a gironi, maggior numero di vittorie nella fase a gironi, migliore condotta, fair play del girone. Ricordiamo, infatti, che passano solo quattro delle sei terze classificate e che noi, ovviamente, speriamo che ci sia l’Italia.