La Bat-mobile, una delle auto più famose del mondo del cinema, nonché uno dei simboli del supereroe mascherato Bruce Wayne. Un’auto speciale che nei film della saga ha avuto varie forme, a partire dalla prima realizzata nel 1966. Tuttavia, quella che più ha lasciato il segno è datata 1989. Dal genio di Tim Burton il film che, quando venne distribuito nelle sale fece incassare alla Warner Bros oltre 400 milioni di dollari, con un indimenticabile Joker interpretato da Jack Nicholson. Parte del successo sicuramente merito della Bat-mobile guidata da Michal Keaton nei panni dell’uomo pipistrello. Anche se l’auto attualmente in vendita è stata utilizzata nel sequel del 1992. Un esemplare dalle caratteristiche uniche, come la turbina di un motore a reazione montata al centro del muso, le pinne a forma di pipistrello e un vero e proprio arsenale fatto di mitragliatrici e bombe laterali. Non solo, pare che il lanciafiamme sia ancora funzionante.
La linea fu disegnata dall’illustratore Julian Caldow ispirandosi alle auto che correvano sui laghi salati negli anni ’30, mentre per costruirla fu impiegato il team specializzato in effetti speciali guidato da John Evans in Inghilterra. La Bat-mobile è lunga oltre 6 metri e mezzo e larga 2 metri e 40, ha un cockpit sormontato da un tettuccio motorizzato. I cerchi da 15 pollici sono ispirati a quelli utilizzati dalle auto della NASCAR, molto popolari negli Stati Uniti. A differenza degli altri esemplari prodotti per i film diretti da Tim Burton, questo non è dotato del V8 Chevy da quasi 400 CV, ma ha un motore elettrico che permette una velocità massima di circa 50 Km/h. Siamo ben lontani dalle performance immaginarie vantate dalla Bat-mobile cinematografica, capace di raggiungere i 530 Km/h. C’è solo un piccolo problema: le batterie non sono state caricate dal 1993, quindi probabilmente andrebbero sostituite. La Bat-mobile, al termine delle riprese fu trasferita al Six Flags Adventure, un parco divertimenti in New Jersey, prima di essere acquistata dall’attuale proprietario, un collezionista che ha deciso di liberarsene a caro prezzo, visto che la richiesta è di poco meno di 1 milione e mezzo di euro.