Nuova puntata della rubrica curata da Roberto Alessi, giornalista e direttore del settimanale Novella 2000, che analizza per MOW le notizie e le indiscrezioni UP and DOWN che più stanno facendo discutere o che, con ogni probabilità, affolleranno siti e giornali di gossip nei prossimi giorni. Stavolta sotto i riflettori il processo che vede protagonista Andrea Piazzolla, accusato di aver manipolato Gina Lollobrigida, la possibile sostituzione di Filippo Bisciglia alla conduzione di Temptation Island con Ilary Blasi, il pilota Carlos Sainz, il nostro nuovo Superman, che corre non solo sulla Ferrari ma anche a piedi per inseguire i ladri e... con “Torna a casa Alessi” il mondo dello spettacolo non ha segreti.
DOWN
Andrea Piazzolla: è stato tutto per la Lollo, ma non doveva accettare quei regali e quelle spese non hanno senso
Andrea Piazzolla, amico, factotum e «figlioccio» di Gina Lollobrigida, come si sa è sotto processo con l’accusa di averla circuita per avere il suo patrimonio (il PM ha chiesto 7 anni, il massimo della pena). Il 5 ottobre è prevista la sentenza per il reato di circonvenzione di incapace. Lui nega, ovviamente, anche perché Gina, che conoscevo abbastanza bene, aveva un carattere di ferro, persino troppo, direi coriacea, altro che manipolazione. Ed è d’accordo con me anche Tiziana Rocca, la creatrice di eventi, che la portò un paio di volte a Hollywood e frequentava la sua casa. È morta a 95 anni a gennaio. Una cosa è certa: «Se non ci fosse stato Piazzolla che la accudiva, la curava, metteva l’allarme per le pillole, l’incontro con il medico, la dieta e la faceva vivere da persona viva e non da paralitica (la portava perfino in braccio al mare) non sarebbe vissuta tanto», mi dice un caro amico di Gina Massimo Gargia. Ha avuto un bruttissimo rapporto con il figlio Andrea Milko Skofic, che mi dicono essere una persona per bene e ora accusa attraverso il suo legale che sono spariti soldi e beni vari da casa, particolare ammesso anche dall’avvocato di Piazzolla che sottolinea però che erano regalie. Non sta a me giudicare. Mi dispiace che Milko (perché era il figlio, ormai uomo maturo, e doveva muoversi in tal senso) non sia riuscito a ricreare un rapporto con la madre che lo amava tra un litigio e l’altro. E anche il nipote, il bellissimo Dimitri, di cui Vladimir Luxuria (persona che stimo) mi parla benissimo, e che fu sfrattato dalla dependance della villona di Gina dove era rimasto a vivere credo con la madre fino in età adulta, non l’ha più vista se non quando ormai era malatissima. «Pare che Piazzolla dica che in ogni momento ha cercato di far avvicinare Gina a Milko «come tutti i testimoni hanno detto. Ricevendo anche gravi rimproveri da Gina». In tutto questo mi dispiace che Gina abbia vissuto male quando poi si sono aggiunti avvocati, giudici, amministratori di sostegno. E mi rimane una domanda: ma perché Milko e Dimitri sono così legati, vicini, sodali, con quello spagnolo che Gina detestava tanto. Se proprio fossero stati così amici, avrebbero potuto frequentarlo di nascosto da Gina, senza darle quel dolore. E mi rimane una certezza: Piazzolla non doveva accettare doni da Gina così esagerati per me, doveva farsi mettere sotto contratto, decidere uno stipendio (perché faceva tanto per lei). Tiziana Rocca dice che Gina non voleva. A quel punto Andrea doveva imporsi: o così o niente e credo che Gina avrebbe accettato visto che era certa che alla sua morte avrebbe lasciato Andrea nelle pesti, come è stato.
UP
Filippo Bisciglia: ma come si poteva pensare di sostituirlo a Temptation Island con Ilary Blasi?
I media che parlano di Tv scrivono: «Il palinsesto autunnale di Mediaset si arricchisce di una novità che farà felici i tantissimi fan di Temptation Island: per la prima volta nella sua storia il reality show di Canale 5 arriverà in versione invernale e al timone di questa edizione inedita ci sarà ancora una volta Filippo Bisciglia». Lo ha detto lo stesso che conosco dai tempi del Grande Fratello e dei casini immensi che fece quando convinse Pamela Camassa che stava vincendo al Talpa ad uscire dal gioco: «Oggi finalmente posso ufficializzare che alla conduzione di Temptation Island Winter, non sappiamo ancora come si chiamerà di preciso il programma, ci sarò io». E ci mancherebbe altro: Filippo è stato bravissimo e quando hanno chiamato (la Fascino di Maria De Filippi) al suo posto Alessia Marcuzzi s’è sentita la differenza di brutto, a mio parere: troppo per bene, troppo borghese, come dice Vanzina, bionda di Roma Nord. S’era pure detto che Temptation Island Winter poteva essere condotto da Ilary Blasi, meno sofisticata della Marcuzzi, e oltretutto rimasta disoccupata fino alla prossima conduzione de L’Isola dei famosi, se ci sarà nel 2024. Ma perché cambiare: Filippo è la perfezione vivente: disincantato, attenti, tollerante e insieme inflessibile, un ragazzo che nella vita le ha provate tutto e ha trovato in Pamela, un’anima favolosa, un amore assoluto, che spero sappia apprezzare per sempre. Ah, un’anticipazione per i patiti dei confronti intorno al falò di Tempation: il falò sarà sostituito da confronti intorno a un gigantesco camino di pietra.
DOWN
Carlos Sainz: Superman esiste e corre per noi su una Ferrari e per inseguire i ladri
Superman è tra noi: al Gp di Singapore ha riportato la seconda vittoria (strepitosa e con un’auto che non ha superato del tutto i problemi). "È diventato Carlos - si legge sulle pagine del Corriere della Sera - l’uomo che accarezza le gomme". Scrivono di lui: «È il nuovo uomo copertina di questa stagione della rossa. E, ciò nonostante, al suo arrivo fosse considerato un po' da tutti come il secondo pilota della Ferrari. Dietro solo al "predestinato" Leclerc». Non contento dei risultati Carlos è perfino uno dei pochi ad essere riuscito a riacciuffare i ladri che gli avevano scippato l’orologio (pare da 500 mila euro) riuscendo addirittura a far arrestati i ladri magrebini. Con un inseguimento durato dall’Hotel Armani di via Manzoni e conclusosi in via Verri davanti alla oreficeria Pisa (specializzata in orologi di extralusso guarda caso). Tre i giovani marocchini di 18, 19 e 20 anni arrestati (non si sa se liberati subito dopo come d’abitudine) dagli agenti della Polizia. Prima li ha seguiti a bordo dell’auto del manager e ha cercato di bloccare la fuga dei tre per poi abbandonare l’auto e, con l’aiuto di due passanti, è riuscito a bloccare in via Pietro Verri uno dei rapinatori. Certo che bisogna proprio essere sfigati ad esser inseguiti in auto da un campione mondiale.
DOWN
Marcell Jacobs: dispiace se i matrimoni professionali si rompono, c’è sempre un sospetto di irriconoscenza
Gli hanno detto da più parti (parti autorevoli) mai lasciare la vecchia strada per la nuova. Ma lui l’ha fatto. Lui è Marcell Jacobs che è deciso, pare, a chiudere con l'allenatore Paolo Camossi, che lo ha portato al successo. Il perché pare sia nei risultati, anche nell’umore, ma che cosa c’entra con i problemi fisici? Ora secondo gli esperti ci sono due strade. L’unica via secondo la Gazzetta dello Sport sarebbe quella di fiondarsi a Padova da Marco Airale, un allenatore che ha solo 33 anni, un bambino, ma pare sia in genio tanto che al centro Colbachini di Padova ha creato un polo mondiale dello sprint con tanti atleti britannici che ora sarebbero star. Dispiace quando i matrimoni professionali si rompono (e forse pure male), c’è sempre un sospetto (sospetto) di irriconoscenza, di non voler fare squadra. Alcuni dicono che l’alternativa a Padova sarebbe quella di emigrare negli Stati Uniti, se non altro migliorerà il suo inglese, giù perché, mi dicono, lui, figlio di un americano, non è che sia un inglesista provetto.
DOWN
Donatella Versace: la sua lingua è l’inglese (non usa più l’italiano nel suo seguitissimo Instagram)
Voglio bene a Donatella Versace, già la conoscevo quando era arrivata da Firenze dove si era laureata in lingue lasciando la sua Reggio Calabria. Era castana con le mèche bionde, s’era adattata al look delle sciure milanesi, poco tacco, poco trucco, tailleur (del fratello Gianni ovviamente) e camicia di seta avorio, filo di perle. Poi ha sposato Paul Beck, forse l’uomo più bello del mondo in quel momento, un modello che il fratello aveva conosciuto per lavoro. Nel 1090 con Gianni ho scritto anche la biografia di Gianni dove era ospitata anche una lunghissima intervista a Donatella. Poi sette anni dopo la tragedia, l’assassinio di Gianni a Miami. La seguo sempre sui social e scrivo spesso di lei, è una protagonista, una tosta. Ormai ci si vede rarissimamente, l’ultima volta a una messa di suffragio per Gianni, non è nemmeno andata al matrimonio del fratello Santo con Francesca (era a Belgrado per lavoro, mi dicono). Ormai la sua lingua è l’inglese (non usa nemmeno più l’italiano nel suo seguitissimo Instagram) le sue migliori amiche Gigi Hadid, Madonna, Lady Gaga, Beyoncé. Pensare che in Italia ancora tante persone, come me, le vogliono bene.
DOWN
Antonio Ricci: «Volevo la D’Urso alla prima di Striscia. Ma ci sono questioni legali. A gennaio vuota il sacco»
Antonio Ricci è un artista, il patron di Striscia per altro è stato ed è uno degli autori più creativi del nostro spettacolo e sa come alzare l’attenzione. Alla conferenza stampa della trentaseiesima edizione di Striscia la notizia ha svegliato la platea genuflessa degli amici giornalisti con una bombetta mica male su Barbara d’Urso. Ecco le sue parole: «Ho avuto modo di sentire Barbara perché volevo che mi entrasse nella prima puntata dentro il Gabibbo per fare una sorpresa, annunciando “sono qui, col cuore”». Idea geniale (applausi da parte di tutti) che sottolinea anche il suo livello di libertà a Cologno, dove per altro tutte le trasmissioni hanno sempre goduto di assoluta autonomia (ed è d’accordo anche Bianca Berlinguer ora a Rete 4). Purtroppo, il progetto di Ricci con la d’Urso s’è sciolto come neve al sole. Lo ha detto lui stesso: «Lei ha rifiutato, a detta di lei per questioni legali. “Ci sono varie teorie per cui sei andata via, alcuni sostengono che ai funerali di Silvio hai fatto quel gesto di mettere le mani giunte in segno di preghiera e si è offeso Piersilvio, un’altra teoria non so che cosa fosse successo”. Lei ha risposto: ”Niente di tutto questo, non posso parlare però a gennaio…”. Nostradamus mi dice che ci saranno delle sorprese clamorose perché lei vuoterà il sacco e quindi la aspettiamo a gennaio col cuore!». Tradotto: quel “questioni legali” non promette bene e mi auguro che quel rapporto dopo tanti anni in cui lei ha dato tanto, ma ha anche ricevuto tanto, non vada a finire tra avvocati, e in più che non è finita qui con quel “però a gennaio…” significa che quel libro non è ancora finito. Peccato, per lei, per Mediaset, anche per noi del pubblico. Ma magari tutto si risolverà al meglio. Tocco ferro.
DOWN
Anna Falchi: Tiberio Timperi scivola sulle origini di Anna Falchi ed è frizione
È iniziata la nuova edizione de I fatti vostri a condurre il programma Anna Falchi (ormai u8an veterana del programma) Tiberio Timperi, che dopo una vita ha lasciato la conduzione di Mattino in famiglia, nel week end dopo ha avuto scazzi un po’ con Gianni Ippoliti (ha fatto fare pace a loro proprio il premio di Novella 2000) un po’ con la grintosa Monica Setta, una che sa e difende il suo lavoro, come è giusto che sia. Come si sa al suo posto di Timperi a Mattino in famiglia è andato il bravo Beppe Convertini che, come diplomatico a Timperi, dà molto punti. E proprio alla prima puntata di I fatti vostri stava già partendo la prima frizione tra Tiberio e Anna. Il conduttore si è rivolto ad Anna Falchi: «Come si dice buongiorno in svedese?». E lei: «Sono finlandese. Parti subito male, non hai studiato la mia biografia». Poi è finita in ridere. Il fatto è che per una attrice finlandese essere presa per una svedese è come se si dicesse a Sophia Loren che è francese, con la differenza che Sophia il francese lo parla da dio, compreso inglese e ovviamente napoletano, o meglio puteolano, visto che è cresciuta (ma nata a Roma) a Pozzuoli.
UP
Marco Mazzoli: e non finisce con L’Isola dei famosi, in Tv continua, alla faccia di chi critica
Il vincitore di L’Isola dei famosi, Marco Mazzoli, creatore dello zoo di 105, la radio, tornerà in Tv e lo fa capire lui stesso: «Da quando ho fatto L’Isola dei Famosi mi si sono aperte tante porte e prossimamente ci saranno tante novità… sorprese di cui si parlerà parecchio». Il fatto è che qualcuno del suo pubblico (parlo di milioni e milioni di persone) non gli perdonano di essersi piegato allo show business che lui ah sempre preso in giro nella sua trasmissione radiofonica. «Mi dispiace sentirmi dire “mi hai deluso sei andato a fare cose che denigravi”. Io rispondo che non si può giudicare senza aver conosciuto. L’Isola dei Famosi la critico ancora, per esempio sul fatto che non ci sono sempre famosi e forse su questa cosa lavoreranno in futuro. Ma bisogna toccare qualcosa prima di giudicare». Parole Sante, di certo, caro Marco, ne hai fatti neri tanti prima di «toccare con mano».
DOWN
Elly Schlein: per lei Vogue «non è un giornale letto solo dell’élite, la moda è politica»
La segretaria del Partito Democratico come si è visto è stata fatta a fette da Lilli Gruber, che dietro al suo aplomb di elegante signora vestita da impeccabili abiti d’alta sartoria nasconde una guerriera che va al punto tagliente e precisa come un bisturi nelle mani di un luminare. «Lei oggi ha detto, parlando di Lampedusa, che è la dimostrazione del fallimento delle politiche di esternalizzazione. Ma chi la capisce se parla così?», ha chiesto al Gruber. Io di certo non l’ho capita, ma forse sono de coccio. Ma poi è arrivata a parlare della sua armocromista, che è solo un’amica, ha spiegato al Schlein, che le ha fornito altri abiti al posto di quelli che la redazione di Vogue aveva proposto per il servizio che le ha dedicato al 25 aprile. E qui la Schlein mi ha dato una lezione di giornalismo che mi ha spiazzato: «È sbagliato pensare che alcune riviste siano lette solo dall’élite del Paese. La moda è politica». La sinistra è proprio cambiata: Dal manifesto del partito comunista a Vogue. Visto che, come dice la Schlein, «la moda è politica» e può essere rivoluzionario un tailleur (se solo lo avesse saputo Rosa Luxemburg, la rivoluzionaria polacca, prima di essere uccisa dal governo del socialdemocratico tedesco nel 1919), tutto sembra la rivisitazione del film di Ilio Petro La classe operaria non va in paradiso, che si conclude con la classe operaia andata in paradiso abbattendo il muro che la bloccava, magari aiutandosi ora con un Birkin di Hermes.