Nelle carte dell’inchiesta Doppia Curva non compaiono riferimenti diretti alla droga in relazione all’ambiente stadio. Andrea Beretta nelle sue confessioni ha però ammesso che in passato lui, Mauro Nepi e Marco Ferdico qualche “movimentazione” la facevano. Cocaina soprattutto. Ed è di oggi una notizia che riguarda Ferdico, già condannato in primo grado a 8 anni, legata anche alla droga: a colloquio con i pm avrebbe raccontato di essere stato il “basista” di un’aggressione risalente al 10 giugno di tre anni fa, davanti a un ristorante di Ripalta Cremasca, in provincia di Cremona. La vittima, una “persona facoltosa” conosciuta dallo stesso Ferdico, sarebbe stata attirata in una trappola. Dopo una cena questa persona sarebbe stata assalita con pistola al volto e sarebbe stata picchiata, riportando lesioni giudicate “guaribili in 16 giorni”. Insieme a Ferdico avrebbero agito anche Daniel D’Alessandro “Bellebuono” e un bulgaro, attualmente non identificato. Il gruppo voleva l’orologio di lusso della vittima e i suoi cinque bracciali d’oro, per un colpo dal valore di circa 120mila euro. Le ammissioni di Ferdico avrebbero portato alla riapertura dell’indagine per rapina a mano armata. Sempre l’ex capo ultrà della curva Nord avrebbe rivelato di aver “deciso insieme a D'Alessandro di rapinarlo (il conoscente fuori dal ristorante, ndr), sapendo che era una persona facoltosa e che portava con sé sempre oggetti di valore”. La ragione di questo gesto sarebbe la dipendenza di cocaina di cui erano afflitti sia lui che Bellebuono: “In quel periodo, quello della rapina, eravamo assidui consumatori di cocaina, avevamo bisogno di denaro per acquistarne continuamente”. Ancora Ferdico ha aggiunto che i due avrebbero ricevuto “15mila euro a testa in contanti per tutta la refurtiva”, organizzata “perché D'Alessandro aveva un debito pesante per droga”. “Mi dispiace per questa cosa che è successa per colpa mia”, pare aver spiegato l’ex capo di curva Nord ai pm, “È avvenuta in un momento in cui frequentavo un ambiente criminale e facevo uso di stupefacenti in modo esagerato”. Ora, però, “ho cambiato radicalmente vita”.

La novità riguarda la riapertura della vecchia indagine per rapina a mano armata. Che Marco Ferdico si fosse dimostrato più aperto e disposto a parlare con i pm lo avevamo già scritto in diversi articoli. Questo, ovviamente, non significa che l’ex capo ultrà si sia pentito o che sia diventato un collaboratore. Semplicemente negli interrogatori qualche ammissione l’ha fatta. Per quanto riguarda la questione droga e il coinvolgimento degli ex vertici della Nord ancora è rischioso sbilanciarsi. Di D’Alessandro Bellebuono e della sua dipendenza, invece, già avevamo avuto delle conferme. Ferdico e D’Alessandro sono già imputati per l’omicidio di Vittorio Boiocchi, il capo ultrà ucciso a Milano nell’ottobre 2022. Per quella vicenda si attende la decisione del giudice sulla richiesta di rito immediato: ed è proprio su quel fronte che potrebbero arrivare le rivelazioni più decisive.

