Cosa rimane della satira in Italia? Le vignette sui quotidiani, qualche trasmissione televisiva. E, ovviamente, i social. Tra i vignettisti di destra (seppur vicino alla sinistra per temi come la legalizzazione droghe leggere e l’eutanasia) c’è anche Federico Palmaroli, conosciuto come Osho. “Uno la satira la fa su quello che lo ispira. È normale che quando devo farla su qualcuno del Pd o dei Cinque Stelle mi arrapo di più. Questo mi pare evidente, e vale per tutti, anche per quei colleghi che lo negano”, ha detto Palmaroli, sottolineando come, in verità, nessuno sia davvero super partes come dice: “Qualcuno si ricorda se uno come Vauro ha per caso fatto una vignetta sul caso Soumahoro?”. Allo stesso modo, Osho ha scelto di non esprimersi sul caso che ha visto coinvolto l’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e Maria Rosaria Boccia, “una vicenda umana” più che politica. Quando Sangiuliano disse che Cristoforo Colombo era stato spinto a partire da Galileo Galilei, Osho decise di esporsi. C’è però un elemento che differenzia destra e sinistra in termini di satira: “Il fatto è che i vignettisti di sinistra possono essere schierati, impunemente. Se sei di destra devi essere super partes”. L’unico davvero in una posizione media, dice ancora Palmaroli, è Maurizio Crozza. E nel corso della sua carriera pare che essere di destra gli abbia complicato le cose. Chiarisce che “La cultura di sinistra è sempre stata dominante, è normale che si siano formati lì. Da quella parte c’è molta qualità”, ma non nega che “quando ho cominciato a fare vignette piacevano a tanti, quindi davano per scontato che io fossi di sinistra. All’inizio mi intervistava Il manifesto. Anche Repubblica, pubblicava addirittura i miei video”. Tra i suoi fan c’era anche Andrea Scanzi.
“In un’intervista ho deciso di rivelare che ero di destra. A quel punto non andava più bene. Anche con Andrea Scanzi era successo così. […] Un giorno io e Scanzi andammo ospiti tutti e due a Rainews e lui mi fece un sacco di complimenti. Magari lui adesso può anche negare, ma io lo ricordo benissimo”. Poi le cose come cambiarono? “Un paio d’anni dopo mi fece attacchi feroci. Disse che ero uno con una stipsi neuronale, che le mie non erano ‘Le più belle frasi di Osho’, ma ‘Le più belle frasi di Fascio’”. In ogni caso, dice Palmaroli ancora al Corriere della sera, “I politici di sinistra sono molto più ironici e autoironici rispetto a quelli di destra”, forse anche per una maggiore abitudine a stare nelle stanze del potere. Esempi di ciò sono Elly Schlein e Nicola Fratoianni. Ma le critiche più aspre sono arrivate per la sua amicizia con Giorgia Meloni, nata quando “Fratelli d’Italia aveva percentuali bassissime. Ci presentò un’amica comune. Lei apprezzava le vignette che facevo, come del resto tanti altri politici”. Da lì è nata “una simpatia reciproca. Abbiamo un modo di scherzare molto simile. Non però un’amicizia che vive di momenti quotidiani. Soprattutto ora sarebbe impensabile”.