“Ma mi volete dire una persona, io ancora lo devo scoprire, una persona che dentro quel locale, la famosa Gintoneria, veniva costretta a fare qualcosa?”: è l’attacco di Giuseppe Cruciani. “Ma me la dite una? Me ne indicate una?”. Nella puntata de La Zanzara, però, non si parla di Davide Lacerenza. “Se lui t'ha lasciato non essere commosso. È che l'altro ce l'ha più grosso”: a chi ascolta Radio 24 basta solo la voce. “La vita è come la scala di un pollaio, corta e piena di mer*a che ti sgocciola addosso!”, un’altra perla. “La vita è come una saponetta, se ti inchini a raccoglierla qualcuno ti inchiappetta!”. Sì, Maurizia Paradiso è tornata in studio con Cruciani e David Parenzo. Anzi, “Maurizio Paradiso diventata Maurizia”, per una “sentenza ipocrita del Tribunale di Milano che allora diceva, da questo momento debba leggersi e intendersi, non più Maurizio Paradiso, nato uomo, ma Maurizia Paradiso, nata donna”. “Ma non volevi diventare donna?”, chiede Cruciani. “No, io sono un uomo talmente egoista che ho voluto tette e vagina per averle a portata di mano”. Ed è Paradiso una delle prime icone trash. Il tono in studio rende giustizia al titolo: “Rivoglio il pisel*o per menarmelo!”. Poi un breve excursus sul rapporto con la madre, l’amore per gli animali e per gli psicofarmaci. Di serio c’è la politica: “Riesumiamo il Duce”, dice Paradiso, “oggi ci vorrebbe un altro Mussolini per rimettere a posto la situazione”. E risponde a Parenzo che stava ribattendo: “Certo non ci vorrebbe la sinistra, tesoro, sta rovinando l'Italia”. Al governo, però, ci sarebbe la destra. Ma il dibattito ritorna sull’identità di genere di Maurizia: “Sei donna ma vuoi tornare uomo?”, insiste Parenzo. “Ma non voglio tornare l'uomo, rivoglio il pisel*o per mettervelo in cu*o”. E la malattia di Paradiso? “Io ho avuto una leucemia linfoblastica acuta. L'ho curata da sola, perché quella santa donna di mia madre non è mai venuta a trovarmi. Il fratellastro non è mai venuto a trovarmi”. E le analisi sono negative, pare grazie alla fede: “Io credo in Dio, nello Spirito Santo, nella Madonna Vergine”. “Siamo le vergini dei canti di Manti. Rotte di dietro, ma sane davanti”. E ride.

Qualcuno da casa attacca Parenzo per il suo definirsi sionista e per le posizioni politiche del nonno, membro del partito fascista: “Ma anch'io ho avuto un nonno, era uno stronzo”, interviene Paradiso, “mio nonno mi picchiava con la pompa della bicicletta. Un giorno mi ha dato una pompata in testa e da lì è nato il mio grido: viva la pompa!”. Cosa pensa Maurizia della situazione a Mlano? Altro che insicura”. Poi, di nuovo, il sesso: “Io non faccio l'amore dal 2009 perché sono una sentimentale”, “io l'ultimo fidanzato l'ho avuto nel 2009”, questo perché “io amo l'amore, non amo i rapporti occasionali”. E il rapporto con la comunità Lgbtqi+? “Io ricevetti l'articolo 1, pericolo pubblico, cambiare tenore di vita e travestimento, processata nove volte in tribunale a Milano solo perché avevo il rimmel sulle ciglia. Oggi vanno in giro tutti con viso coperto”. Però non è favorevole all’adozione dei figli, che devono “avere una madre e un padre, perché la parola mamma è troppo importante”. Parenzo, da copione, sbuffa e Paradiso attacca: “Vai a caga*e sulla luna. Baciami il cu*o e chiamami regina. E stai al tuo posto, comunista di mer*a”. “Trump? Allora non posso dire che impazzisca per lui. Però devo dire che siccome ha la sua età e comunque appartiene alla categoria anziani come me, sta sparando le sue ultime cartucce. Simpatizzo, perché è una simpatica testa di caz*o”. Inevitabile la domanda su Elon Musk: “Non mi piace. Non mi piace perché lui sta attaccato a Trump per le sue cose personali”, come le macchine elettriche, “e può baciarmi il cu*o ad oltranza”. Invece per Roberto Vannacci è amore, “lo amo Vannacci, gli darei un bacio”, perché “è l'unica persona che non scoreggia con la bocca”, “ama l'Italia, ama gli italiani e fa gli interessi dell'Italia, è una persona coerente”. Dunque Paradiso si scopre sovranista. E della decisione di Viktor Orban di vietare il Pride? Basta che “non ostruisca il traffico, non si mettano uomini con barba e baffi in calze e reggicalze in mezzo alla strada”. Maurizia ammette di aver votato Giorgia Meloni: “Però posso dire che io ci sono rimasta male quando questo governo ha aumentato le pensioni di noi invalidi civili al cento per cento di un euro e cinquanta”. L’effetto delle discriminazioni subite negli anni Settanta? “Non mi versavano i contributi perché ero un travestito e non trovavo lavoro”, “ho versato solo 15 anni di contributi, non ho una pensione, ma non mi metto a piangere perché comunque ho fatto due divorzi simpatici, molto simpatici”. Ultima domanda di Cruciani: “Lei sa cosa sono i fluidi?”. Risposta: “A me sembra che siano quegli uomini con barbe e baffi che si truccano con le ciglia finta e tutto, e unghie smaltate e pretendono che i ragazzini di 10 anni non ridano dietro gridandogli fro*i”.
