“Siamo in un Paese garantista. Io sono garantista e ho piena fiducia nelle istituzioni”. Non è un ministro a parlare ma Alex Soldati, il tatuato trader trapper maranza o non si sa bene che cosa, amico di Lacerenza e, matematicamente, ospite della Zanzara. Il suo nome, come molti altri, compare nelle intercettazioni alla Gintoneria. A tratti, la conversazione tra Giuseppe Cruciani e lui ricorda alcuni dialoghi presenti nei libri di Charles Bukowski. “Ma ce l'hai la fresca o no?”. “Ma ce l'ho, sono benestante”. “Sei benestante?”. “Sono benestante. Diciamo che non sono un poverello”. “Cioè, non sei un poverello della chiesa, sei completamente ricoperto di tatuaggi, a differenza di Parenzo”. “Non è un reato avere tatuaggi”. Fossero solo i tatuaggi, il problema. La difesa pubblica di Lacerenza, ormai lo si è capito, a partire dallo stesso Cruciani fino a Filippo Champagne e Andrea Diprè, è un mantra di nitriti, richiami al mondo equino e fallacie logiche di colpa condivisa: se lo fanno tutti, allora va bene. Ah, e garantismo, certo. “Io sono garantista, io ho piena fiducia nelle istituzioni, e spero che Davide Lacerenza non venga condannato, e neanche Stefania”, ripete Soldati. “Scusa, ma secondo te non c'era spaccio là dentro?”, gli chiede David Parenzo, quasi con ingenuità. “Caz*o dici Parenzo, non insultare la tua intelligenza posto il fatto che tu ne abbia una”, gli risponde il cavallo. Entra Cruciani: “Ah, non c'era spaccio. Io dalle intercettazioni e dalle cose che sono andate fuori, caro Alex, vedo che c’era grande uso e va benissimo, per carità di Dio, uno può fare quello che vuole. Però a un certo punto lui compra grammi, decine di grammi da uno spacciatore. C'è scritto il nome”. Soldati, nomen omen, spara un’altra raffica di fallacie argomentative, citando alcuni filosofi di riferimento come lo Champagne e il Diprè: “Ma secondo te, Davide, Lacerenza, una persona con tutta quella fresca, ha bisogno di spacciare per avere i soldi?”. “Ma non fa parte del pacchetto, diciamo, del locale?”, indaga Cruciani: ormai, la puntata sembra una disputatio medievale alla Sorbonne di Parigi. “Ma che caz*o di pacchetto? Non esiste nessun pacchetto. Io voglio smentire una cosa. Il pacchetto prostitute e bamba è un frutto di The Wolf of Wall Street che è stato fatto…”, “Ma era pieno di escort là dentro”, lo interrompe Cruciani, a velocità 1.5. “Ma se uno pippa non gli tira il caz*o, cioè, dai, smontiamo questa situazione”: sillogismo inattaccabile, questo di Alex Soldati. Se hai pippato non puoi andare a escort, e viceversa. Tertium non datur. Ma Cruciani insiste nel suo scetticismo metodico e cartesiano: “Non vuol dire che tutti quelli che andavano a escort pippavano. Alcuni pippavano, altri andavano a escort e andavano a escort anche senza il pisello duro, che ne so io”. “A chi piace floscio?”, controbatte Soldati, con una domanda retorica cui soggiace un assioma tale per cui la pinna moscia il desiderio affloscia. “Scusami, Alex, però c'è una cosa che voglio chiederti. Quando sei andato là sotto casa, com'è stata questa conversazione con il King, con Lacerenza?”. Anche lui, come Fabrizio Corona. Lacerenza is the new Giulietta, fategli una statua in cortile come a Verona, che i turisti vengano a farsi le foto mentre gli toccano il naso.

“Allora, sono passato di là e l'ho visto che stava pulendo le finestre”, spiega Alex Soldati. Da cavallo a colf, questa è una notizia: adesso Lacerenza spinge con il Vetril. “Ma avete parlato?”. “No, non abbiamo parlato perché è reato, però gli ho espresso solidarietà, sapevo che si poteva lasciare un messaggio”. “E che c'è scritto in questo messaggio?”. “Ti voglio bene”. Facciamo tutti il gesto dei cuoricini con la mano, please, per il Soldati innamorato. “E lui un nitrito dalla finestra te lo ha fatto?”, interviene Parenzo, con sottofondo cavalleresco. Ma Cruciani a questo punto prova a mettere Soldati alle strette: “Comunque tu hai questa cosa che sei tutto tremolante, non vorrei che anche tu facessi un uso e abuso di cocaina. Hai pippato? Nella tua vita qualche pippotto te lo sarei fatto?”. “No, no, no, non ho mai usato quella roba”. E qui lo scetticismo di Cruciani diventa fragoroso. Velocità della voce, 2x: “Ma scusa è possibile che solo Davide Lacerenza aveva il coraggio di dirlo?”. “Se non lo faccio perché devo ammettere?”. “No, perché io non sto dicendo che tu lo fai, sto dicendo che, chissà perché, tutti quelli che vanno là e che poi passano di qua dicono tutti che non pippano. Poi escono le intercettazioni che dicono il contrario. L’unico ad ammetterlo era Lacerenza”. “Davide l’ha ammesso, lo sappiamo tutti che lui usa cocaina, io non la uso”. “Tu non la usi, va bene. No, ma perché se dici di non avere pippato là, dietro al vetro, si mettono a ridere? Le persone che ti hanno accompagnato giustamente si mettono a ridere, dai su, giustamente quello ride, lei ride! Ti hanno accompagnato, e quando dici che no pippi quelli ridono, eh caz*o! Ma ridono, perché ridono? Perché ridono?”. Gli amici di Soldati non sono proprio dei commilitoni ideali, insomma. “Non lo so, perché quando uno ti vede in faccia e dice questo pippa. Tra l’altro non ho capito perché mi dovevano rompere i coglioni per sti caz*o di tatuaggi in faccia: è il futuro, ragazzi!”. Di nuovo i tatuaggi. Ma passiamo alle cose serie: le escort e il culo di Clotilde.

“Ma poi scusa, tu hai fatto un video musicale con tutte le escort della Gintoneria!”, incalza Cruciani: evidenza è verità. Ma Soldati lo smonta, per quello che ne può: “No, non erano tutte le escort, solo alcune, e tra l'altro volevo dire una cosa. Non è che c'erano solo escort là dentro, c'erano ragazze che magari per una storia col Dom Perignon, con una storia insieme all’influencer di turno, nel privè stesso, si vendevano loro. Non c'era istigazione alla prostituzione, assolutamente. Le ragazze pregavano Davide: posso venire nel privè, posso venire nel privè, perché nel privè il minimum spending era 2-3 mila euro. Nessuno è stato costretto a prostituirsi. Venivano apposta perché prendevano la fresca seria. Ma non sai quanti rincoglioniti andavano nel privè che spendevano un sacco? Perché se uno spende 20 mila euro di bottiglia è un rincoglionito secondo me, e se giustamente una ragazza vuole vendere la sua patata, è libera di farlo. Io legalizzerei la prostituzione. Parenzo, tu non legalizzeresti la prostituzione perché sei un paolotto”. Paolotto o no, Cruciani prosegue: “Tu hai detto che tutti vorrebbero essere come Davide”. Soldati conferma, e rilancia. “Assolutamente. Anche tu, Cruciani. Hai sciabolato con lui e hai nitrito con lui”. Game, set, match? “Io non voglio essere come Davide, è il suo mestiere. Io non criminalizzo nessuno”. “Allora facciamo un 70-80% della popolazione italiana. Davide Lacerenza è un fenomeno folcloristico che manifesta l'intera Italia”. Ah, anche sociologo! “Però voglio sapere una cosa da Alex Soldati, visto che anche tu sei nelle intercettazioni perché sei entrato alla Gintoneria con una tua ex fidanzata, forse era russa”; “Bielorussa”, precisa Soldati. “Bielorussa, dunque tu eri con una bielorussa? Sì, non era una prostituta, era una ex, una ragazza per benissimo”. “Ogni tanto andavi a escort, sei andato a escort nella tua vita?”. “Sì che sono andato”. Viva la sincerità, anche se momentanea. Cruciani insiste, “Leggo qua: Lacerenza invita Alex S, che sei tu, ad andare nel privè. Sopra, mentre si accordano sul pagamento. A posto, dice Lacerenza, gli ho dato pure i soldi contanti. Vai nel privè, vai su a parlare. Tu volevi fare una cosa a tre?”. “Sì, ma questa ragazza che all'epoca era la mia fidanzata…”, “Volevi fare una cosa a tre, pagando?”. “Ma non ha pagato poi nessuno. Questa è una cazzata, non abbiamo fatto niente”. Sicuro? “Ma c'è scritto: a posto, gli ho dato pure i soldi contanti. Alla escort che è salita con voi. Vai nel privè, vai su a parlare. Anastasia offre un pippotto a B. che era la tua ex, forse la tua ex. Era tutto un casino!”, Cruciani appare confuso. “Che ci divertivamo era vero, però questa cosa dei soldi no, la nego assolutamente. Come ho detto io non ho mai pagato nessuno, non ho mai pagato le escort”. “Lo champagne lo pagavi?”, e vabbè, ma veniamo alle questioni importanti. “Di chi era quel sedere dove lui metteva la cocaina? Era di Clotilde?”. “No, quello non è assolutamente il sedere di Clotilde e ne sono più che certo. Quello è il sedere di un'altra persona”. “Non è il sedere della fidanzata quello?”. “Assolutamente, perché il sedere di Clotilde lo conosco bene, non è il suo”. “Che, conosci il sedere di Clotilde, della fidanzata di Lacerenza? Ma che caz*o di roba è?”. “Io e Davide ci mandavamo video privati, tra amici, e quindi lo conosco bene. E non è assolutamente il culo di Clotilde. Te lo posso confermare e fuori onda ti ho detto anche di chi”. “Fermo, no, non mi interessa saperlo. Fermi tutti, grazie. Questo è Alex Soldati”. Dunque, sotto sotto, che Lacerenza facesse vedere i video di Clotilde come affermato da Corona era vero. Ma chissà come mai Cruciani ha bloccato Soldati quando voleva rivelare il vero volto delle chiappe da traino?
