Ma quali sono i presupposti per avere un docufilm? Ormai sembra che tutti i personaggi famosi siano dei soggetti perfetti per un film o una serie tv, da Ilary Blasi a Fabrizio Corona, ma adesso è arrivato il momento di Seeing Red. Si tratta del titolo della nuova opera cinematografica ispirata alla vita di Luca Cordero di Montezemolo. Imprenditore e dirigente sportivo e di azienda, figura iconica per la storia della Ferrari, della Fiat e anche della Juve, sempre (o quasi) al fianco del suo maestro Gianni Agnelli. Insomma, a porsi quella domanda iniziale è anche Mario Giordano su Panorama, secondo cui “una volta per meritarsi una video celebrazione del genere bisognava, come minimo, aver salvato centinaia di persone sotto le bombe o aver realizzato capolavori immortali. Adesso basta aver avviato l’Acqua d Parma con Diego Della Valle o saper chiacchierare amabilmente nel centro di Bologna con Romano Prodi e l’amico Arturo Parisi”. Sì perché, sembrerà strano, ma questi, continua il giornalista e conduttore televisivo, “saranno alcuni passaggi fondamentali della sceneggiatura del prossimo docufilm su Montezemolo”. Ma non manca qualcosa?
Vanno bene i momenti passati in Formula 1 e a Maranello, a cui potrebbe ispirarsi il titolo dell’opera, e anche gli incontri con l’Avvocato, ma nella sceneggiatura, si sottolinea su Panorama, “non risulta traccia […] del momento epico in cui il nostro eroe, da capo delle relazioni esterne Fiat, prendeva le mazzette per presentare le persone all’avvocato Agnelli”. Ma non si tratta dell’unica mancanza. Per Giordano, inoltre, il titolo in inglese risulta perfetto, visto che, scrive, “è quello che ci vuole per chi ci ha sempre preso per i fondelli con l’italianità, come per l’appunto Montezemolo. Che non a caso fu tra gli inventori di Italo, il treno che fece dell’orgoglio tricolore una bandiera, al punto da essere venduto agli americani. Ed è stato l’artefice di Italia Futura”. Poi, ricorda sempre il giornalista, a mancare è “anche l’esperienza di Luchino a capo dell’Alitalia” che, sottolinea, “non è finita benissimo: perdite record (sessanta milioni di euro al mese), spese pazze, contestazioni giudiziarie”. Assente pure “il flop di Rcs video, quello della sua Juventus, la condanna per abusi della villa di Anacapri e la truffa subita da due broker svizzeri cui ha dovuto chiedere un risarcimento da cinquanta milioni di euro”. Insomma, tutto ciò, sembra perdere d’importanza “di fronte all’illuminata figura che distribuisce Acqua di Parma e chiacchiera a Bologna con Prodi e Parisi”. E chissà se le “magagne”, come le definisce Giordano, alla fine troveranno spazio nella sceneggiatura del docufilm sul “Luca Cordero nazionale”…