Assicurazione, carburanti e multe: materie dove probabilmente nei prossimi mesi arriveranno cattive sorprese. Il rischio è quello di trovarsi le polizze quadruplicate a partire da gennaio, per effetto della norma contenuta nella legge sulla Concorrenza, che obbliga le imprese estere, ma che operano in Italia, ad adottare la procedura di risarcimento diretto. Ci sarà invece una riduzione dello sconto su benzina, gasolio e gpl, decisa dal decreto approvato dal Consiglio dei ministri. Sul rialzo degli importi delle multe stradali il governo ha annunciato che interverrà per evitare che si verifichino degli aumenti. Non solo, come riferito dal Sole 24 Ore il Governo ha deciso di ridurre dal 1° dicembre lo sconto sulla benzina e il gasolio da 0,25 euro per litro a 0,15, mentre per il gpl da 0,085 per kg a 0,051. In tal modo si passerà dall’attuale taglio di 25 centesimi, a un taglio di 15 centesimi. Verrà bloccato dall’esecutivo l’automatismo previsto dal Codice della strada che dal 1° gennaio 2023 farebbe scattare un rialzo degli importi delle multe. La misura viene aggiornata ogni due anni in misura pari all’intera variazione, accertata dall’Istat, dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati verificatasi nei due anni precedenti. Dal 1° gennaio entrerà in vigore la norma prevista dalla legge sulla Concorrenza che obbliga le imprese, con sede legale in altri Stati membri, ma operanti in Italia ad adottare la procedura di risarcimento diretto.
Assoutenti e Movimento consumatori: “Una norma ingiusta, altamente iniqua e fortemente inflattiva. La novità comporta il rischio per due milioni di assicurati, di cui una buona parte collocati nel sud Italia e nelle grandi aree urbane, e numerosi titolari di assicurazioni per ciclomotori, di vedersi quadruplicati i premi delle polizze Rc auto. Il risarcimento diretto fa acqua da tutte le parti, una misura che doveva favorire gli assicurati ma si è trasformata in un ginepraio di vessazioni che ha alterato profondamente la struttura del mercato assicurativo, minando il patto di fiducia tra assicurazioni e assicurati. Il sistema del forfait tra compagnie va profondamente rivisto e va ripristinato un minimo principio di concorrenza: non devono essere le imprese estere sottoposte all’obbligo di adottare una procedura come il risarcimento diretto ritenuta facoltativa dalla Corte costituzionale tre lustri fa, ma si deve rendere tale procedura facoltativa per tutte le assicurazioni e per tutti gli assicurati”.
Sui rischi per gli utenti dall’estensione del meccanismo Card alle imprese assicurative operanti in Italia con sede legale in altri Paesi europei si era già espressa Confindustria Ancma, l’associazione nazionale ciclo motociclo e accessori. Il risarcimento diretto Card, in vigore dal 2007, prevede che il conducente che subisca un incidente venga risarcito dalla propria assicurazione, che successivamente riceverà un rimborso forfettario dall’assicurazione del conducente che ha causato l’incidente. Un meccanismo che ha generato negli anni effetti positivi sui premi assicurativi e, soprattutto, sui tempi del risarcimento nel settore auto. Ancma all’Università Luiss: “La convenzione Card genera effetti distorsivi sulle polizze per le due ruote, perché la rigidità del meccanismo di rimborso a forfait non si adatta agli incidenti motociclistici, che presentano, tra l’altro, anche un elevato tasso di danni alla persona”. L’Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) aveva espresso un giudizio positivo sull’estensione della Card alle imprese estere, sottolineando però come il sistema del risarcimento diretto presenti aspetti critici, sia per gli incentivi impliciti che determina nei sinistri di importo sotto il forfait, sia in presenza di sinistri tra veicoli di tipologie diverse.