Nel pasticiaccio brutto, ci perdoni Carlo Emilio Gadda, delle nomine-lampo fatte dall'ormai ex ministro Gennaro Sangiuliano prima del suo abbandono in seguito al Boccia-gate spunta anche il caso del Maxxi. Quello che era il presidente del Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Alessandro Giuli, si è seduto sulla poltrona del ministero, lasciando vacante il posto del polo museale al quartiere Flaminio. Prima è stato fatto il nome di Raffaella Docimo, fedelissima di Sangiuliano e sua amica dai tempi della scuola e, pare, fautrice del fatale incontro tra Gennaro e la bionda pompeiana. Docimo faceva già parte del CDA del Maxxi, e sarebbe stata indicata da Giuli alla presidenza in quanto consigliera più anziana, come prevede lo statuto, ma le polemiche politiche sulle sue competenze e amicizie con Sangiuliano l'avrebbero costretta a rinunciare, lasciando il posto a Emanuela Bruni. Ma chi è la nuova presidente del Maxxi?
Nel 2020 era assessore alla cultura al comune di Frascati, delega che le viene ritirata dal sindaco Roberto Mastronardi per “Un avvicendamento da una parte reso necessario dall’esigenza di avere nel governo cittadino una figura con diverse competenze di natura tecnica, utili ad affrontare alcune sfide che l’amministrazione e la Città di Frascati saranno chiamate a raccogliere nei prossimi mesi”. Questo è sibillino, visto il curriculum della Bruni, e viene spontaneo chiedersi che se non aveva le competenze per gestire un assessorato alla cultura a Frascati, come può gestire un ente come il Maxxi? Eppure i numeri ci sono, e la Bruni fa già parte del Cda del Maxxi dall'aprile del 2023. Dal curriculum vitae si legge che ha conseguito una laurea in lettere cum laude, indirizzo storico - artistico presso l'Università La Sapienza di Roma. Questo dovrebbe evitare qualche polemica in più. È giornalista professionista iscritta all'Ordine interregionale del Lazio e Molise, ha un master in informazione e comunicazione istituzionale preso alla Scuola Superiore di Pubblica Amministrazione, e ha seguito un corso specialistico della Pubblica Amministrazione per Responsabili e Referenti della prevenzione alla Corruzione. Anche questo lascia ben sperare.
Dal 2000 al 2006 è stata Direttore della sala stampa di Palazzo Chigi, poi Capo area della comunicazione istituzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nel 2002 ha coordinato l’organizzazione dei media al vertice Nato-Russia di Pratica di Mare, ovvero lo storico incontro tra Putin e Berlusconi, con la celeberrima stretta di mano tra George W. Bush e lo Zar. Dietro quella foto c'era la mano organizzativa della Bruni, dunque. Sua anche la mano nella campagna di comunicazione sull’Euro, ai tempi del temutissimo cambio valuta. Questo va in controtendenza con l'ostentato antieuropeismo sovranista della sua parte politica, se si esclude Forza Italia. Ci ha scritto anche due libri, sull’Euro: “Una moneta di nome Euro. Manuale per il cittadino europeo”, e “Con l'Euro in tasca”. Inoltre è stata candidata come sindaco per il Centro-destra a Frascati, nel 2021, con l'aiuto diretto di Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi che avevano mandato una lettera ai cittadini per sostenere la sua elezione, poi vinta da Francesca Sbardella del PD. Come si vede, una lunga carriera politica e isituzionale, lavorando anche come giornalista in Rai e al Sole 24 Ore. Se non altro, un profilo lontano da polemiche e un curriculum rispettabile, sul quale nemmeno la Boccia, che ormai sembra tirare i fili del Governo, sembra avere da ridire. Che sia stata fatta la mossa giusta?