Così, dopo giorni di botta e risposta a distanza, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha dovuto metterci la faccia e spiegare quello che è stato definito il “mistero pompeiano” che vede come protagonista Maria Rosaria Boccia, la 41enne che aveva annunciato di essere stata nominata «Consigliere per i Grandi Eventi» in vista del G7 della Cultura, nomina poi stracciata dal ministro. Da quel momento si è aperto un vero e proprio caso, che ha portato persino la premier, Giorgia Meloni, a intervenire per chiedere spiegazioni al ministro se Boccia, durante gli eventi nei quali accompagnava Sangiuliano, avesse avuto accesso a informazioni riservate o i suoi spostamenti e soggiorni fossero stati pagati con soldi pubblici. Questa sera Sangiuliano si è fatto intervistare al Tg1 dal direttore Gian Marco Chiocci (ma perché non prima in Parlamento?) e ha dichiarato: “Ho presentato le mie dimissioni alla premier ma le ha respinte". Ma poi ha confermato: “Avevamo una relazione (ve lo avevamo anticipato), anche per questo ho revocato l'incarico”. Contestualmente, ha rassicurato carte alla mano: "Mai speso soldi pubblici, non sono ricattabile”. La reazione della diretta interessata, però, non si è fatta attendere.
Maria Rosaria Boccia, sempre attraverso le sue storie Instagram, ha infatti rilanciato: “I punti fondamentali: perché è stata strappata la nomina? Perché nelle due dichiarazioni al quotidiano La Stampa è stata storpiata la realtà?”. Non solo, ha aggiunto: “Spero di non dover smentire ancora! Un bugiardo recidivo in Parlamento non sarebbe sicuramente gradito”. E ancora: “Iniziamo a dire bugie” e “su questo terreno non sono ricattabile”. Insomma, se da un lato il ministro ha cercato di allontanare alcune ombre, ci sono altre opacità che non sono state chiarite. Per esempio, come abbiamo scritto nei giorni scorsi, se non siano fondi pubblici anche quelli europei con i quali sarebbero state saldate le fatture del viaggio e dell’ospitalità a Maria Rosaria Boccia al festival Il Libro Possibile di Polignano a Mare, come ha confermato lo staff dell’evento. Oppure se, come ha dimostrato la stessa “pompeiana”, prima della nomina (poi scomparsa) non sia venuta a conoscenza di documenti e questioni riservate. Ma non è tutto, perché, come ha scritto sul Fatto quotidiano Selvaggia Lucarelli, la 41enne ha pubblicato sui social dei video nei quali gironzola per i corridoi e le stanze dei ministeri e del Parlamento con dei Ray-Ban in grado di registrare video, quando sarebbe vietato dal regolamento. Qual è stato quindi il grado di sicurezza che può garantire Sangiuliano rispetto anche a questa vicenda?
Nel frattempo, come abbiamo anticipato - e nonostante Sangiuliano abbia detto di aver rassegnato le dimissioni poi respinte da Meloni - altri nomi circolano come suoi possibili sostituti. Su tutti quello di Alessandro Giuli, attuale presidente del Maxxi, molto vicino al governo e a Giorgia Meloni (sua sorella è l’ufficio stampa del ministro Lollobrigida) e che nel tardo pomeriggio di oggi è stato visto entrare al ministero della Cultura. Alle domande dei giornalisti non ha risposto, segno che la convocazione aveva in oggetto qualcosa di piuttosto delicato. Sarà Giuli il prossimo ministro al posto del dimissionario (o sfiduciato da Meloni) Gennaro Sangiuliano? Forse alla premier serve ancora qualche giorno per riflettere, sempre che dalle storie Instagram della Boccia non saltino fuori presunti audio che riguarderebbero la moglie del ministro, la giornalista Federica Corsini, che secondo indiscrezioni (spifferate dall’ex sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi) si sarebbe messa di traverso per far stracciare a Sangiuliano la nomina a “consigliera” della Boccia. Ad maiora.