“Non c'è nulla nella mia vita che non passi da lei. Ormai mi piace pensare che mi consideri come sua figlia: è il mio rifugio, la mia protezione, la mia tranquillità”, questa è Patrizia Scurti secondo Giorgia Meloni, scritto nero su bianco nel suo libro “Io sono Giorgia”. Dietro ai desideri di premierato e al culto della persona c'è sempre qualcun altro, è bene ricordarlo, e nel caso della presidente del consiglio quel qualcuno è la segretaria particolare. Stefano Cappellini su Repubblica ha parlato di un triumvirato femminile composto dalla Scurti e dalle sorelle Meloni, Giorgia e Arianna, ormai single entrambe e dedite all'esercizio del potere. Ma se una volta era opinione comune che dietro a un grande uomo ci fosse una grande donna, ora è il caso di dire che c'è una grande donna anche dietro una grande donna. A prescindere dal concetto di grandezza, che è sicuramente opinabile, quello che salta all'occhio è che i maschi di casa Meloni siano stati fatti fuori. Il merlo maschio Andrea Giambruno con un tweet, il ministro delle api Francesco Lollobrigida con un'intervista.
Da quello che si legge nel libro di Giorgia Meloni si capisce che Patrizia Scurti non è soltanto una grigia funzionaria. Il suo rapporto con la leader di Fratelli d'Italia è molto più stretto e complesso. L'importanza e le sfaccettature del suo ruolo erano già state sottolineate circa un anno fa in un altro articolo, questa volta uscito sul Corriere della Sera. Le fa da amica, da consigliera, da boyguard, da psicologa. La figlia di Meloni, Ginevra, la chiama zia, e la stessa Giorgia l'ha definita come “padrona”, ironicamente ma forse non troppo. È sempre al suo fianco, e a un evento pubblico con Macron risultò essere la seconda a cui il presidente francese strinse la mano, dopo la Meloni. A quanto si legge, Patrizia Scurti accompagna l'attuale premier da una ventina d'anni. Fu Gianfranco Fini infatti a reclutarla, quando ancora Fratelli d'Italia non esisteva, per poi affidarla a una ventinovenne Meloni appena diventata vicepresidente della Camera.
Molte delle decisioni prese dalla Meloni passano da lei, su questo non c'è dubbio. Se di recente ha fatto scalpore la revisione della scorta di Palazzo Chigi, basti sapere che il capo della scorta della presidenza del Consiglio è il marito della Scurti. Ed è sempre lei a gestire l'agenda della premier. Impegni, appuntamenti, forse anche la famosa sparizione di Agosto, quando tutti si chiedevano dove fosse finita Giorgia. C'è lei anche dietro agli errori, nel bene e nel male, come nel caso dello scherzo telefonico dei due speaker russi che si erano spacciati per un presidente africano. E non ci sarebbe più molto di cui stupirsi se anche dietro le decisioni sentimentali delle sorelle d’Italia ci fosse la sua mano. D'altronde è una vera donna ombra: non ha i social, non ha una pagina Wikipedia, non c'è modo di sapere altro su di lei. Nemmeno l'età. Il vero potere, quello invisibile.